Nel campo del vicino crescono radici
![Teresa Polidori, Profili osmotici, 2017, stampa inkjet su PVC, cm. 100x150 Teresa Polidori, Profili osmotici, 2017, stampa inkjet su PVC, cm. 100x150](http://www.arte.it/foto/600x450/fe/65561-image002.jpg)
Teresa Polidori, Profili osmotici, 2017, stampa inkjet su PVC, cm. 100x150
Dal 11 Giugno 2017 al 02 Luglio 2017
Torino
Luogo: Opera Barolo - Palazzo Falletti di Barolo
Indirizzo: via delle Orfane 7
Orari: Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì|Sabato: 15.00-17.30. Domenica: 15.00 -18.30
Curatori: Carla Crosio, Margherita Levo Rosenberg
Enti promotori:
- Comunità Ebraica
- Arcidiocesi di Vercelli (Ufficio Beni Culturali)
- Studio Dieci
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: info@palazzobarolo.it
Sito ufficiale: http://www.operabarolo.it
Attraversiamo un’epoca storica di grandi cambiamenti, repentini e sorprendenti, che mettono a rischio la stabilità, l’identità dei popoli e dei territori, la nostra capacità di accoglienza della diversità, di condivisione delle culture altre e di restituzione pacifica del nostro disagio.
Il progetto di questa mostra emerge dal desiderio di un incontro, prima ancora che di un evento. Un incontro all’insegna della disponibilità, della capacità di ospitare ed offrirsi all’ospite, all’interno di una relazione condivisa che garantisca tutti. L’arte, in questo senso, diventa il linguaggio di cortesia per antonomasia, l’elaborato culturale della sublimazione dei sentimenti più ineducati e pericolosi, la trasformazione di quanto di più terribile alberga nelle viscere dell’umano, in armonia e bellezza.
Nel campo del vicino, evento d’arte contemporanea, nato da un progetto di collaborazione tra diversi enti culturali della città di Vercelli; la Comunità Ebraica, l’Arcidiocesi di Vercelli (Ufficio Beni Culturali) e Studio Dieci, un’associazione culturale per la promozione dell’arte contemporanea - che sta per compiere il mezzo secolo di attività – e dal sodalizio tra due artiste, Carla Crosio e Margherita Levo Rosenberg che insieme hanno pensato e curato la mostra – fa tappa a Torino, non a caso nel secentesco Palazzo Barolo - grazie alla collaborazione e all’ospitalità dell’Opera Barolo - dove nel 1864 nasceva l’Opera Pia: un Ente che ha fra gli scopi fondativi la connessione di Cultura e Arte con lo sviluppo sociale per far dialogare mondi e culture; investire sulle giovani generazioni, offrendo loro formazione per promuovere lo sviluppo del capitale umano della città e del territorio e diventa. Qui la mostra prende modifica il suo titolo: “nel campo del vicino crescono radici”
La mostra recensita nel suo divenire da Dario Arkel, scrittore, saggista e poeta italiano, docente dell’Università di Genova e Roberto Mastroianni, filosofo teoretico, critico e ricercatore dell’Università di Torino cambia una parte dei suoi protagonisti come accade a chi, in vista di un viaggio saluta gli amici, ben sapendo che ne incontrerà altri.
La mostra, aperta dal 11 giugno al 2 luglio, inaugura domenica 11 giugno e resterà aperta al pubblico nel suggestivo spazio delle cantine di Palazzo Barolo, dal martedì alla domenica pomeriggio, dalle 15.00 alle 17.30
Gli artisti, molti dei quali internazionali, israeliani ed italiani, hanno lavorato sul tema dello sconfinamento nel campo del vicino, inteso come spazio limitrofo, luogo di coltivazione, di cura e di nutrimento della terra dalla terra; ambito che rimanda alla vita e alla creazione primigenia e al suo equilibrio naturale. Il campo del vicino potrebbe diventare anche metafora della competizione e della bramosia, un altrove al quale si può guardare con occhio avido, desiderio di possesso e prevaricazione. Sono queste le motivazioni che sottendono il progetto di una mostra metaforicamente “aperta”, che vuole favorire lo sconfinamento, nel pieno rispetto reciproco e che, in questa nuova sede, L’Opera Barolo di Torino – che simbolizza da secoli, e nel profondo, la disposizione umana all’accoglienza di questa città – vuole mettere l’accento sulla necessità di radicamento di una disposizione dell’animo; sulle radici comuni che possono e debbono essere nutrite per crescere e per dare stabilità agli alberi, metaforici degli esseri umani, oggi più che mai esposti ai venti, in ogni direzione.
Gli artisti:
OSNAT BELKIND SCHEPS ARIE BERKOVITZ GIANNI CARUSO
CARLA CROSIO SILVIA FUBINI
GIO’ GAGLIANO
ZOE GRINDEA
MARGHERITA LEVO ROSENBERG VIRGINIA MONTEVERDE
TALI NAVON
INBALL OFMANN DIEGO PASQUALIN TERESA POLLIDORI CLAUDIO ROTTA LORIA ORNELLA ROVERA TAMAR SHEAFFER
TAL SHOSHAN
TEA TARAMINO
MEIR TATÌ
LAURA VALLE JOSYANE VANOUNOU MOSHE VOLLACH
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