Impressioni giapponesi in dialogo con Monet
Katsushika Hokusai, La Grande Onda, 1830-1831 circa, Xilografia, 252 x 377 mm, Boston, Museum of Fine Arts
Dal 10 Novembre 2015 al 31 Gennaio 2016
Torino
Luogo: MAO – Museo d'Arte Orientale
Indirizzo: via San Domenico 11
Orari: da martedì a venerdì 10-18; sabato 11-20; domenica 11-19
Telefono per informazioni: +39 011.4436927
E-Mail info: mao@fondazionetorinomusei.it
Sito ufficiale: http://www.maotorino.it
In occasione della mostra monografica su Monet, organizzata dalla GAM – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, il MAO apre una finestra sulle influenze artistiche tra Giappone e Francia nel XIX secolo.
Le riproduzioni di alcuni quadri dell’artista parigino attualmente esposti alla GAM dialogano con quattordici stampe e due dipinti, provenienti da una collezione privata torinese.
La maggior parte delle opere proposte sono di Utagawa Hiroshige (1797-1858), un pittore paesaggista che – insieme a Kitagawa Utamaro (1753-1806) e Katsushika Hokusai (1760-1849) – è stato uno dei principali innovatori della xilografia giapponese e uno dei primi artisti ad essere apprezzato dagli impressionisti in Europa.
La grande passione di Claude Monet (1840-1926) per l’arte giapponese viene solitamente ricondotta a molti dei suoi quadri più famosi – come le serie dedicate alle ninfee e ai ponti – ed è saldamente confermata dalla collezione di oltre 230 stampe che l’artista esibiva nella sua abitazione a Giverny.
Nel Salon Bleu della villa, ad esempio, si trovava “La Grande Onda a largo di Kanagawa” del celebre Katsushika Hokusai (1760-1849), di cui il museo possiede una copia e che, per ragioni conservative, verrà esibita al pubblico solo fino al 22 novembre.
Il mondo fluttuante dell’ukiyo-e e l’estetica orientale impressionarono a tal punto i grandi artisti europei che, a partire dal 1872, venne coniato il termine japonisme per descrivere questa nuova tendenza.
L’esposizione accenna alle grandi trasformazioni stilistiche ed estetiche dell’arte ottocentesca, creando un continuum di rimandi visivi tra le opere scelte. Da un lato si vogliono proporre alcuni aspetti innovativi delle xilografie, dall’altro suggerire legami tematici e compositivi con le tele dell’artista francese. Le opere dei maestri giapponesi e di Monet rivelano associazioni di idee, immagini ed espedienti tecnici che si ritrovano in entrambe le culture. Ad esempio, i primi rafforzeranno l’uso della prospettiva lineare (introdotta già dal XVIII secolo), mentre il secondo sarà attratto dalla visuale a volo d’uccello e dalla struttura asimmetrica del dipinto.
La modernità ha permesso all’uomo di osservare il mondo con occhi differenti: ha determinato sviluppo tecnico, economico, scientifico e, soprattutto, una nuova struttura sociale dai risvolti culturali originali. Questo cambiamento epocale, sia in Europa sia in Giappone, porta gli artisti a cercare forme espressive che possano rappresentare la nuova condizione e li spinge ad instaurare un dialogo più profondo.
Il tema è molto vasto e l’esposizione esaurisce solo parzialmente l’intricato rapporto tra Monet e il Giappone. Si tratta di sottili suggestioni che permettono di intuire come quelle “impressioni policrome”, entrate a far parte del quotidiano europeo dell’Ottocento, abbiano contribuito ad arricchire la nostra percezione artistica.
VISITE GUIDATE
Domenica 15 e 22 novembre 2015, ore 16.30
Domenica 13 e 27 dicembre 2015, ore 16.30
Domenica 17 e 31 gennaio 2016 ore 16.30
Costo: 4 euro + biglietto di ingresso (gratuito per possessori di Abbonamento Musei)
Informazioni e prenotazioni visita guidata:
011.5211788, prenotazionftm@arteintorino.com
Le riproduzioni di alcuni quadri dell’artista parigino attualmente esposti alla GAM dialogano con quattordici stampe e due dipinti, provenienti da una collezione privata torinese.
La maggior parte delle opere proposte sono di Utagawa Hiroshige (1797-1858), un pittore paesaggista che – insieme a Kitagawa Utamaro (1753-1806) e Katsushika Hokusai (1760-1849) – è stato uno dei principali innovatori della xilografia giapponese e uno dei primi artisti ad essere apprezzato dagli impressionisti in Europa.
La grande passione di Claude Monet (1840-1926) per l’arte giapponese viene solitamente ricondotta a molti dei suoi quadri più famosi – come le serie dedicate alle ninfee e ai ponti – ed è saldamente confermata dalla collezione di oltre 230 stampe che l’artista esibiva nella sua abitazione a Giverny.
Nel Salon Bleu della villa, ad esempio, si trovava “La Grande Onda a largo di Kanagawa” del celebre Katsushika Hokusai (1760-1849), di cui il museo possiede una copia e che, per ragioni conservative, verrà esibita al pubblico solo fino al 22 novembre.
Il mondo fluttuante dell’ukiyo-e e l’estetica orientale impressionarono a tal punto i grandi artisti europei che, a partire dal 1872, venne coniato il termine japonisme per descrivere questa nuova tendenza.
L’esposizione accenna alle grandi trasformazioni stilistiche ed estetiche dell’arte ottocentesca, creando un continuum di rimandi visivi tra le opere scelte. Da un lato si vogliono proporre alcuni aspetti innovativi delle xilografie, dall’altro suggerire legami tematici e compositivi con le tele dell’artista francese. Le opere dei maestri giapponesi e di Monet rivelano associazioni di idee, immagini ed espedienti tecnici che si ritrovano in entrambe le culture. Ad esempio, i primi rafforzeranno l’uso della prospettiva lineare (introdotta già dal XVIII secolo), mentre il secondo sarà attratto dalla visuale a volo d’uccello e dalla struttura asimmetrica del dipinto.
La modernità ha permesso all’uomo di osservare il mondo con occhi differenti: ha determinato sviluppo tecnico, economico, scientifico e, soprattutto, una nuova struttura sociale dai risvolti culturali originali. Questo cambiamento epocale, sia in Europa sia in Giappone, porta gli artisti a cercare forme espressive che possano rappresentare la nuova condizione e li spinge ad instaurare un dialogo più profondo.
Il tema è molto vasto e l’esposizione esaurisce solo parzialmente l’intricato rapporto tra Monet e il Giappone. Si tratta di sottili suggestioni che permettono di intuire come quelle “impressioni policrome”, entrate a far parte del quotidiano europeo dell’Ottocento, abbiano contribuito ad arricchire la nostra percezione artistica.
VISITE GUIDATE
Domenica 15 e 22 novembre 2015, ore 16.30
Domenica 13 e 27 dicembre 2015, ore 16.30
Domenica 17 e 31 gennaio 2016 ore 16.30
Costo: 4 euro + biglietto di ingresso (gratuito per possessori di Abbonamento Musei)
Informazioni e prenotazioni visita guidata:
011.5211788, prenotazionftm@arteintorino.com
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