Il Dante di Guttuso
Dal 02 Ottobre 2015 al 31 Ottobre 2015
Torino
Luogo: Biblioteca Nazionale Universitaria
Indirizzo: piazza Carlo Alberto 3
Orari: dal lunedì al venerdì 10-18; sabato 10-13. Aperture straordinarie domenica 11 ottobre (10-19) e domenica 25 ottobre (15-19)
Curatori: Fabio Carapezza Guttuso, Giulia Radin
Enti promotori:
- Compagnia di San Paolo
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: bu-to@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.bnto.librari.beniculturali.it
L’esposizione IL DANTE DI GUTTUSO, presentata al la Tour de l’Archet di Morgex (Valle d’Aosta) nel corso dell’estate, è stata allestita dalla Fondazione Natalino Sapegno Onlus in collaborazione con gli Archivi Guttuso in occasione del 750° anniversario della nascita di Dante Alighieri (1265 - 1321) insieme con diverse altre iniziative celebrative, alle quali il Capo dello Stato si è voluto associare concedendo la MEDAGLIA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA.
Viene riproposta a Torino dal 2 al 31 ottobre nella Biblioteca Nazionale Universitaria di Piazza Carlo Alberto 3, dove si arricchisce di un’importante sezione libraria curata dalla Biblioteca stessa.
L’iniziativa è sostenuta dalla Compagnia di San Paolo, che vede in essa concentrarsi più obiettivi della sua politica culturale: il livello scientifico e artistico dell’esposizione, la qualità culturale della Fondazione Sapegno, la valorizzazione di beni librari della Biblioteca Nazionale Universitaria e dei suoi spazi, dove recentemente è stato inaugurato il rifunzionalizzato e innovativo Auditorium Vivaldi, la cui realizzazione è stata anch’essa sostenuta dalla Compagnia.
Curata da Fabio Carapezza Guttuso (Presidente degli Archivi Guttuso) e da Giulia Radin (direttore della Fondazione Sapegno), la mostra IL DANTE DI GUTTUSO ripercorre l’approfondito lavoro di Renato Guttuso sulla Divina Commedia, avviato alla fine degli anni Cinquanta e culminato nel 1970 nella pubblicazione di 56 illustrazioni presso Mondadori. Delle centinai a di tavole, bozzetti preparatori e disegni realizzati dal pittore siciliano in questo decennio, sono stati scelti 22 lavori, provenienti in gran parte dagli Archivi Guttuso, che consentono di entrare nel laboratorio del Maestro e seguire la lenta elaboraz ione del suo Dante attraverso lo studio della tradizione iconografica precedente (dalle miniature medievali sino agli esperimenti più recenti di Salvador Dalì), ma soprattutto attraverso un serrato confronto con il capolavoro dantesco.
L’analisi del testo fu principalmente condotta da Guttuso sul commento alla Commedia di Natalino Sapegno (edito fra il ’55 e il ’57 presso La Nuova Italia), arricchito dal confronto diretto con il critico valdostano, con il quale Guttuso aveva stretto una profonda amicizia si n dalla fine degli anni Trenta. Nell’esposizione le opere sono pertanto accompagna t e non solo da i versi danteschi illustrati (i celebri passi dedicati a Paolo e Francesca, Farinata degli Uberti, Filippo Argenti, Taide, Giustiniano, ...), ma anche dal comment o di Sapegno, che guida il visitatore attraverso la Commedia come già aveva orientato la lettura di Guttuso. Il dialogo dantesco fra il pittore e il critico è idealmente rappresentato – e quasi reso tangibile – dalla presenza in mostra del celebre Autoritr atto del 1975 e del Ritratto di Natalino Sapegno dipinto da Guttuso nel 1978.
La ricerca del pittore siciliano sulla Divina Commedia è inoltre documentata da preziosi filmati d’epoca: due interviste rilasciate da Guttuso nel 1965 (in occasione del centenar io dantesco) e nel 1969 (quando per la prima volta espose in una galleria romana 75 delle sue illustrazioni dantesche) ; e il cortometraggio Immagini dantesche di Guttuso , girato dal regista Libero Bizzarri nel 1961, che presenta con originalità il lavoro e seguito sino ad allora dal pittore.
Due sezioni della mostra sono dedicate alle edizioni e agli studi danteschi: dalla biblioteca e dall’archivio di Natalino Sapegno sono stati estratti documenti e volumi che ripercorr ono l’intenso rapporto del critico con Dante, dalle lettere giovanili indirizzate a Carlo Levi al commento integrale alla Commedia (un testo adottato per decenni nella maggior parte delle scuole italiane ) , alle conferenze – alcune delle quali ancora inedite – tenute in occasione del centenario dantesco del 1965.
Grazie alla collaborazione con la Biblioteca Nazionale Universitaria, l’esposizione si arricchisce infine di un ulteriore, importante tassello: una ventina di manoscritti ( prod otti tra il XIV e il XVI secolo) e d edizioni a stampa della Commedia : da un esemplare dell’edizione fiorentina del 1481 con il commento di Cristoforo Landino sino alla Commedia edita a Monaco da Bernardo Schuler nel 1893, recentemente ricevuta in dono e collocata nella Sezione Riserva del Deposito Manoscritti e Rar i del la Biblioteca torinese.
Viene riproposta a Torino dal 2 al 31 ottobre nella Biblioteca Nazionale Universitaria di Piazza Carlo Alberto 3, dove si arricchisce di un’importante sezione libraria curata dalla Biblioteca stessa.
L’iniziativa è sostenuta dalla Compagnia di San Paolo, che vede in essa concentrarsi più obiettivi della sua politica culturale: il livello scientifico e artistico dell’esposizione, la qualità culturale della Fondazione Sapegno, la valorizzazione di beni librari della Biblioteca Nazionale Universitaria e dei suoi spazi, dove recentemente è stato inaugurato il rifunzionalizzato e innovativo Auditorium Vivaldi, la cui realizzazione è stata anch’essa sostenuta dalla Compagnia.
Curata da Fabio Carapezza Guttuso (Presidente degli Archivi Guttuso) e da Giulia Radin (direttore della Fondazione Sapegno), la mostra IL DANTE DI GUTTUSO ripercorre l’approfondito lavoro di Renato Guttuso sulla Divina Commedia, avviato alla fine degli anni Cinquanta e culminato nel 1970 nella pubblicazione di 56 illustrazioni presso Mondadori. Delle centinai a di tavole, bozzetti preparatori e disegni realizzati dal pittore siciliano in questo decennio, sono stati scelti 22 lavori, provenienti in gran parte dagli Archivi Guttuso, che consentono di entrare nel laboratorio del Maestro e seguire la lenta elaboraz ione del suo Dante attraverso lo studio della tradizione iconografica precedente (dalle miniature medievali sino agli esperimenti più recenti di Salvador Dalì), ma soprattutto attraverso un serrato confronto con il capolavoro dantesco.
L’analisi del testo fu principalmente condotta da Guttuso sul commento alla Commedia di Natalino Sapegno (edito fra il ’55 e il ’57 presso La Nuova Italia), arricchito dal confronto diretto con il critico valdostano, con il quale Guttuso aveva stretto una profonda amicizia si n dalla fine degli anni Trenta. Nell’esposizione le opere sono pertanto accompagna t e non solo da i versi danteschi illustrati (i celebri passi dedicati a Paolo e Francesca, Farinata degli Uberti, Filippo Argenti, Taide, Giustiniano, ...), ma anche dal comment o di Sapegno, che guida il visitatore attraverso la Commedia come già aveva orientato la lettura di Guttuso. Il dialogo dantesco fra il pittore e il critico è idealmente rappresentato – e quasi reso tangibile – dalla presenza in mostra del celebre Autoritr atto del 1975 e del Ritratto di Natalino Sapegno dipinto da Guttuso nel 1978.
La ricerca del pittore siciliano sulla Divina Commedia è inoltre documentata da preziosi filmati d’epoca: due interviste rilasciate da Guttuso nel 1965 (in occasione del centenar io dantesco) e nel 1969 (quando per la prima volta espose in una galleria romana 75 delle sue illustrazioni dantesche) ; e il cortometraggio Immagini dantesche di Guttuso , girato dal regista Libero Bizzarri nel 1961, che presenta con originalità il lavoro e seguito sino ad allora dal pittore.
Due sezioni della mostra sono dedicate alle edizioni e agli studi danteschi: dalla biblioteca e dall’archivio di Natalino Sapegno sono stati estratti documenti e volumi che ripercorr ono l’intenso rapporto del critico con Dante, dalle lettere giovanili indirizzate a Carlo Levi al commento integrale alla Commedia (un testo adottato per decenni nella maggior parte delle scuole italiane ) , alle conferenze – alcune delle quali ancora inedite – tenute in occasione del centenario dantesco del 1965.
Grazie alla collaborazione con la Biblioteca Nazionale Universitaria, l’esposizione si arricchisce infine di un ulteriore, importante tassello: una ventina di manoscritti ( prod otti tra il XIV e il XVI secolo) e d edizioni a stampa della Commedia : da un esemplare dell’edizione fiorentina del 1481 con il commento di Cristoforo Landino sino alla Commedia edita a Monaco da Bernardo Schuler nel 1893, recentemente ricevuta in dono e collocata nella Sezione Riserva del Deposito Manoscritti e Rar i del la Biblioteca torinese.
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