Ernesto Fava. Digital Humanity
Dal 15 Gennaio 2022 al 21 Gennaio 2022
Torino
Luogo: Ossimoro Art Gallery
Indirizzo: Via Carlo Ignazio Giulio 6
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 15,00 alle 19,00
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 348.2344390
Sito ufficiale: http://www.ossimoro-art.it
Nel pieno centro artistico e culturale di Torino, nel quartiere dei musei, delle gallerie e di numerose fondazioni artistiche, Ossimoro Art Gallery centro espositivo permanente dell’associazione culturale Ossimoro, organizza la mostra dell'artista Ernesto Fava:
“Digital Humanity “-Umanità Digitale -
Riflessa in un mondo Ipercinetico, Super-connesso, Extra-produttivo.
Crisi, politica, sociale, umana. I valori cardine del nostro mondo travolti da un turbine di immagini, short video, spot.
Nel mezzo di una pandemia mondiale, viene dato il colpo di grazia ad un’educazione preistorica, totalmente disallineata al mondo che viviamo quotidianamente.
Noi, giovani, uomini, persi in un vortice di input che ci scuotono a destra e sinistra allontanandoci da una direzione, dalla costanza, da un metodo.
Umanità Digitale, più che mai oggi la nostra Umanità è messa da parte.
Le mie città, architetture smarrite e le mie persone, che osservano, pensano, ballano, alla ricerca prima, di un'identità, poi di un riferimento collettivo, di un senso di appartenenza a qualcosa che sia più profondo di quello che ci propone il mondo tutti i giorni.
Luci, spot, macchine, agglomerati urbani fatti di schermi ed insegne bombardano il cielo così come la nostra vita quotidiana è bombardata da pubblicità, immagini falsificate di bellezza, riscatto, successo, felicità. Architetture che con l'immagine nascondono l'anima delle cose, torri di dati venerate come Dio da una civiltà che ha totalmente perso la direzione.
Corpi, balli, danze primordiali che ci ricordano che in fondo siamo animali fatti di carne, istinto, passioni. Un grido ribelle dinanzi ad una collettività che non riesce a guardare oltre alla nostra condivisione su una piattaforma.
Una responsabilità di tutti, perché il mondo che viviamo è anche figlio degli Uomini, Noi lo abbiamo costruito.
Un contrasto, tra macchina e uomo, tra circuiti e carne, tra dati e pensieri, tra tecniche artistiche opposte, che ci costringe a riflettere sulla nostra individualità e sul legame che essa ha con la vita degli altri, che ci obbliga a chiederci se è questo il mondo che vogliamo, o se tutti noi abbiamo un disperato bisogno di ricostituire un legame autentico con le persone.
Ernesto Fava, giovane architetto ed illustratore, inizia il suo percorso formativo a Torino, spostandosi successivamente verso la Francia ed infine a Mumbai, dove conclude un approfondito studio sulle architetture informali in contesti di emarginazione politica, economica e sociale.
La sua carriera si distingue per il dualismo con cui affronta questioni legate all'arte e all'architettura. Da sempre confidente nei confronti dello stretto legame tra le due, opera sia nel campo della progettazione per clienti privati, spaziando dalla realizzazione di nuove case al design d'interni curato al dettaglio, che nell'ambito artistico, realizzando dalle singole opere ad interi allestimenti su commissione.
Specializzato nella progettazione basata su modellazione 3D parametrica, applica la stessa al mondo artistico attraverso il quale realizza visioni urbane distopiche strettamente legate con i temi più critici della società contemporanea che si riflettono nell’intimo della persona: senso di isolamento, crisi di identità, ansia, mancanza di riferimenti, senso di insoddisfazione, procrastinazione.
Le città di Ernesto sono uno specchio di un mondo in cui i valori cardine di una società sono messi in ginocchio, una realtà socioeconomica in cui si venera qualcosa di intangibile, e nella quale è impossibile definire un vero legame tra persone, andando oltre a quello che ci mostrano attraverso un filtro o uno schermo.
Amante del disegno ad acquerello, applica questa tecnica a rappresentazioni figurative più intime, psicologiche.
Le persone di Ernesto sono l'appendice di questo mondo, la psicologia che sta contemporaneamente alle spalle e davanti ad esso. Personificazioni degli aspetti più umani del nostro vivere, un manifesto della più primitiva umanità. Sagome ipercinetiche, come il nostro quotidiano, che esprimono nelle loro espressioni, nei propri movimenti, tutto lo specchio di emozioni compresse in una realtà alienante e divisiva.
Dall’architettura nello spazio all'architettura della mente, una connessione tra visioni e tecniche artistiche completamente differenti, ma strettamente legate dall'intimo della psicologia umana.
Apertura mostra sabato 15 gennaio 2022 dalle 18,30 alle 21,00
Durante la serata: Live Drawing Performance di Ernesto Fava e presentazione del nuovo progetto grafico della Cantina DEFILIPPI Oliva Gessi in stretta collaborazione con l'artista.
“Digital Humanity “-Umanità Digitale -
Riflessa in un mondo Ipercinetico, Super-connesso, Extra-produttivo.
Crisi, politica, sociale, umana. I valori cardine del nostro mondo travolti da un turbine di immagini, short video, spot.
Nel mezzo di una pandemia mondiale, viene dato il colpo di grazia ad un’educazione preistorica, totalmente disallineata al mondo che viviamo quotidianamente.
Noi, giovani, uomini, persi in un vortice di input che ci scuotono a destra e sinistra allontanandoci da una direzione, dalla costanza, da un metodo.
Umanità Digitale, più che mai oggi la nostra Umanità è messa da parte.
Le mie città, architetture smarrite e le mie persone, che osservano, pensano, ballano, alla ricerca prima, di un'identità, poi di un riferimento collettivo, di un senso di appartenenza a qualcosa che sia più profondo di quello che ci propone il mondo tutti i giorni.
Luci, spot, macchine, agglomerati urbani fatti di schermi ed insegne bombardano il cielo così come la nostra vita quotidiana è bombardata da pubblicità, immagini falsificate di bellezza, riscatto, successo, felicità. Architetture che con l'immagine nascondono l'anima delle cose, torri di dati venerate come Dio da una civiltà che ha totalmente perso la direzione.
Corpi, balli, danze primordiali che ci ricordano che in fondo siamo animali fatti di carne, istinto, passioni. Un grido ribelle dinanzi ad una collettività che non riesce a guardare oltre alla nostra condivisione su una piattaforma.
Una responsabilità di tutti, perché il mondo che viviamo è anche figlio degli Uomini, Noi lo abbiamo costruito.
Un contrasto, tra macchina e uomo, tra circuiti e carne, tra dati e pensieri, tra tecniche artistiche opposte, che ci costringe a riflettere sulla nostra individualità e sul legame che essa ha con la vita degli altri, che ci obbliga a chiederci se è questo il mondo che vogliamo, o se tutti noi abbiamo un disperato bisogno di ricostituire un legame autentico con le persone.
Ernesto Fava, giovane architetto ed illustratore, inizia il suo percorso formativo a Torino, spostandosi successivamente verso la Francia ed infine a Mumbai, dove conclude un approfondito studio sulle architetture informali in contesti di emarginazione politica, economica e sociale.
La sua carriera si distingue per il dualismo con cui affronta questioni legate all'arte e all'architettura. Da sempre confidente nei confronti dello stretto legame tra le due, opera sia nel campo della progettazione per clienti privati, spaziando dalla realizzazione di nuove case al design d'interni curato al dettaglio, che nell'ambito artistico, realizzando dalle singole opere ad interi allestimenti su commissione.
Specializzato nella progettazione basata su modellazione 3D parametrica, applica la stessa al mondo artistico attraverso il quale realizza visioni urbane distopiche strettamente legate con i temi più critici della società contemporanea che si riflettono nell’intimo della persona: senso di isolamento, crisi di identità, ansia, mancanza di riferimenti, senso di insoddisfazione, procrastinazione.
Le città di Ernesto sono uno specchio di un mondo in cui i valori cardine di una società sono messi in ginocchio, una realtà socioeconomica in cui si venera qualcosa di intangibile, e nella quale è impossibile definire un vero legame tra persone, andando oltre a quello che ci mostrano attraverso un filtro o uno schermo.
Amante del disegno ad acquerello, applica questa tecnica a rappresentazioni figurative più intime, psicologiche.
Le persone di Ernesto sono l'appendice di questo mondo, la psicologia che sta contemporaneamente alle spalle e davanti ad esso. Personificazioni degli aspetti più umani del nostro vivere, un manifesto della più primitiva umanità. Sagome ipercinetiche, come il nostro quotidiano, che esprimono nelle loro espressioni, nei propri movimenti, tutto lo specchio di emozioni compresse in una realtà alienante e divisiva.
Dall’architettura nello spazio all'architettura della mente, una connessione tra visioni e tecniche artistiche completamente differenti, ma strettamente legate dall'intimo della psicologia umana.
Apertura mostra sabato 15 gennaio 2022 dalle 18,30 alle 21,00
Durante la serata: Live Drawing Performance di Ernesto Fava e presentazione del nuovo progetto grafico della Cantina DEFILIPPI Oliva Gessi in stretta collaborazione con l'artista.
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