Cristiano Tassinari. Plastitype
![Cristiano Tassinari. Plastitype Cristiano Tassinari. Plastitype](http://www.arte.it/foto/600x450/72/14581-tass.jpg)
Cristiano Tassinari. Plastitype
Dal 21 Febbraio 2013 al 15 Marzo 2013
Torino
Luogo: Van Der
Indirizzo: via Giulia di Barolo 13
Orari: da martedì a sabato 15.3-19.30
Curatori: Roberta Pagani
Telefono per informazioni: +39 333 5205386
E-Mail info: vandergallery@hotmail.com
Sito ufficiale: http://vandergallery.blogspot.it
Van Der è lieta di presentare Plastitype, la prima mostra personale a Torino di Cristiano Tassinari.
Dal 20 febbraio al 15 marzo 2013 nello spazio espositivo di via Giulia di Barolo saranno presentati alcuni lavori dell’ultima produzione dell'artista insieme a interventi inediti realizzati a Berlino e a Torino. Ferro, alluminio, tele, fotocopie, vernici spray, pitture ad olio, monotipi, pvc comporranno un’unica installazione che si allinea la figurazione più accademica con l’astrazione pura, dal collage al ready made, secondo un asse che percorre l’intimità espressiva dell’artista e la ricerca di un dialogo aperto con il pubblico.
La mostra, a cura di Roberta Pagani, è pensata come un unico ambiente entro cui il visitatore è chiamato a muoversi, ed è il risultato di un'attenta analisi delle possibilità espositive, di un’interpretazione della galleria come spazio ricevente, flessibile e in rapporto con il visitatore.
L’allestimento mette in relazione materiali eterogenei. La griglia, modulo universale per la rappresentazione in scala della realtà, diventa presenza fisica e scenografica attorno alla quale spostarsi per cercare la leggerezza disegnata dai suoi profili in ferro colorato. Alle pareti si alterna l’odore dell’olio, usato per ritratti in bianco e nero, con le fotografie stampate offset. I modelli plastificati di pattern (i vecchi retini Plastitype, da cui prende il titolo la mostra) si confondono con i monocromi puri, realizzati con vernici acriliche aerografate, messi sotto vetro.
La nuova ricerca di Cristiano Tassinari unisce il rigore di un certo eclettismo europeo (come quello della tedesca Gitte Schafer o del rumeno Victor Man) con la passione per la pittura e la disinvoltura del ready made ultimo traguardo raggiunto dalla sintesi visiva dell’artista. Nei lavori proposti, le forme si purificano e i colori s’intensificano fino a diventare solo linee. Il post-modernismo di Tassinari recupera la tradizione della figurazione per applicarne poi il principio del grado zero, l’astrazione, e da lì ripartire a inventare nuove composizioni visive.
Cristiano Tassinari (Forlì 1980. Vive e lavora a Berlino). Si è laureato all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Tra le mostre personali: Be Clear presso l'Opificio delle idee di Rovereto (2012), Lichtraum presso la First Gallery di Roma (2011), Mnemosyne allo Spazio 8 di Milano (2006). Tra le esposizioni collettive: Disappearing al Centro Candiani di Mestre, Padiglione Emilia-Romagna Biennale di Venezia a Reggio Emilia, mostra dei finalisti del Premio Cairo presso il Palazzo della Permanente di Milano (2011). Tra i premi e i riconoscimenti: primo premio Giorgio Morandi (2005) ; vincitore del Premio Italian Factory per la giovane pittura italiana (2006), primo premio della 58° edizione del Premio Michetti, Nuovi Realismi, presso il Museo Michetti a Francavilla al Mare (2007).
Dal 20 febbraio al 15 marzo 2013 nello spazio espositivo di via Giulia di Barolo saranno presentati alcuni lavori dell’ultima produzione dell'artista insieme a interventi inediti realizzati a Berlino e a Torino. Ferro, alluminio, tele, fotocopie, vernici spray, pitture ad olio, monotipi, pvc comporranno un’unica installazione che si allinea la figurazione più accademica con l’astrazione pura, dal collage al ready made, secondo un asse che percorre l’intimità espressiva dell’artista e la ricerca di un dialogo aperto con il pubblico.
La mostra, a cura di Roberta Pagani, è pensata come un unico ambiente entro cui il visitatore è chiamato a muoversi, ed è il risultato di un'attenta analisi delle possibilità espositive, di un’interpretazione della galleria come spazio ricevente, flessibile e in rapporto con il visitatore.
L’allestimento mette in relazione materiali eterogenei. La griglia, modulo universale per la rappresentazione in scala della realtà, diventa presenza fisica e scenografica attorno alla quale spostarsi per cercare la leggerezza disegnata dai suoi profili in ferro colorato. Alle pareti si alterna l’odore dell’olio, usato per ritratti in bianco e nero, con le fotografie stampate offset. I modelli plastificati di pattern (i vecchi retini Plastitype, da cui prende il titolo la mostra) si confondono con i monocromi puri, realizzati con vernici acriliche aerografate, messi sotto vetro.
La nuova ricerca di Cristiano Tassinari unisce il rigore di un certo eclettismo europeo (come quello della tedesca Gitte Schafer o del rumeno Victor Man) con la passione per la pittura e la disinvoltura del ready made ultimo traguardo raggiunto dalla sintesi visiva dell’artista. Nei lavori proposti, le forme si purificano e i colori s’intensificano fino a diventare solo linee. Il post-modernismo di Tassinari recupera la tradizione della figurazione per applicarne poi il principio del grado zero, l’astrazione, e da lì ripartire a inventare nuove composizioni visive.
Cristiano Tassinari (Forlì 1980. Vive e lavora a Berlino). Si è laureato all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Tra le mostre personali: Be Clear presso l'Opificio delle idee di Rovereto (2012), Lichtraum presso la First Gallery di Roma (2011), Mnemosyne allo Spazio 8 di Milano (2006). Tra le esposizioni collettive: Disappearing al Centro Candiani di Mestre, Padiglione Emilia-Romagna Biennale di Venezia a Reggio Emilia, mostra dei finalisti del Premio Cairo presso il Palazzo della Permanente di Milano (2011). Tra i premi e i riconoscimenti: primo premio Giorgio Morandi (2005) ; vincitore del Premio Italian Factory per la giovane pittura italiana (2006), primo premio della 58° edizione del Premio Michetti, Nuovi Realismi, presso il Museo Michetti a Francavilla al Mare (2007).
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