Claudio Parmiggiani. Perduto nel Sogno
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Claudio Parmiggiani, Globus Glass, 1968
Dal 19 Febbraio 2016 al 30 Aprile 2016
Torino
Luogo: Galleria In-Arco
Indirizzo: piazza Vittorio Veneto 3
Curatori: Graziano Menolascina
Telefono per informazioni: +39 011 8122927
E-Mail info: info@in-arco.com
Sito ufficiale: http://www.in-arco.com
La Galleria In-Arco di Torino inaugura venerdì 19 febbraio 2016 ore 18.30 sino al 30 aprile 2016 una personale di Claudio Parmiggiani a cura di Graziano Menolascina.
Pittore e scultore italiano considerato uno dei protagonisti dell’avanguardia artistica internazionale, molte e significative sono state le intuizioni che, fin dalla metà degli anni Sessanta, hanno connotato in modo del tutto originale e innovativo la ricerca di Parmiggiani.
Così come ostinata è stata la sua determinazione nel perseguire un’indipendenza all’interno del contesto artistico italiano, in un percorso volutamente fuori da qualsiasi gruppo ed etichetta, che non ha significato estraneità e non ha impedito incontri decisivi con importanti protagonisti dell’arte contemporanea.
Invitato più volte alla Biennale di Venezia, ha presentato le sue opere presso altre prestigiose istituzioni internazionali pubbliche e private.
Come in una famosa affermazione di Nietzsche “ il mondo appartirne al danzatore”.
Nell’opera di Claudio Parmiggiani ritroviamo quel teatro della danza tanto amato da Schlemmer concepito in maniera da far assistere alla spettacolo dall’alto, ossia dall’unico punto di vista che consentisse al pubblico di afferrare il ballo nel suo gioco spaziale e non in una confusa sovrapposizione di piani.
Nel lavoro di Parmiggiani si osserva come il rapporto tra opera e spettatore e oggetti posti sulla scena, offra, a seconda dell’interdipendenza che si crea tra essi, una sterminata gamma di possibilità allo svolgersi dell’azione.
Si percepisce sia nel disegno che nella scultura, l’essenza dello spazio, camminando e toccandone materialmente i confini. Un mix di geometrie piane, suddivisioni lineari, assi, diagonali, cerchi, unite a linee immaginarie, visibili e invisibili, luci e ombre.
Proprio come nel Teatro di Schlemmer, dove la figura dell’attore è sempre al centro della scena, nell’opera di Parmiggiani la struttura diventa sole centrale e le sue irradiazioni hanno capacità e forza di creare forma e spazio.
Un alchimista contemporaneo, sempre spinto dal desiderio di dominare la materia, come colui che volesse in qualsiasi modo raggiungere una sorta di immortale potenza rendendolo superiore a tutto e tutti.
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