Arnaldo Pomodoro. Spazi scenici e altre architetture
Dal 11 Ottobre 2014 al 31 Gennaio 2015
Terni
Luogo: CAOS - Centro Arti Opificio Siri
Indirizzo: via Campofregoso 98
Orari: da martedì a domenica 10-13 / 16-19
Curatori: Antonio Calbi
Enti promotori:
- Regione Umbria
- Comune di Terni
Costo del biglietto: intero € 5, ridotto €. 3.50, gratuito per residenti nel Comune di Terni
Telefono per informazioni: +39 0744 285946
E-Mail info: info@caos.museum
Sito ufficiale: http://caos.museum
Sculture, scenografie, bozzetti, modellini, costumi creati per il teatro accanto alle opere e ai progetti architetturali più suggestivi.
CAOS - centro arti opificio siri, ospita, dal 20 settembre 2014, la mostra ARNALDO POMODORO. SPAZI SCENICI E ALTRE ARCHITETTURE, a cura di Antonio Calbi, promossa e realizzata da Regione Umbria e Comune di Terni, in collaborazione con la Fondazione Arnaldo Pomodoro.
La mostra rivela un Arnaldo Pomodoro ancora poco conosciuto: un inventore di spazi per il teatro, la danza, la musica e di originali opere architetturali.
Il teatro ha rappresentato per Pomodoro, sin dagli esordi del suo lavoro, un ambito privilegiato di sperimentazione: non si tratta della semplice trasposizione in scena di un linguaggio, di una estetica e di una poetica, bensì di considerare la scena un vero e proprio laboratorio di invenzione di ambienti, vere e proprie “drammaturgie dello spazio”, spazi di senso, espressivi, significanti. “L’esperienza teatrale -dice Pomodoro- mi ha aperto nuovi orizzonti e mi ha incoraggiato e persino ispirato a sperimentare nuovi approcci e nuove idee per le sculture di grandi dimensioni perché il teatro mi dà un senso di libertà creativa: mi permette di materializzare la visionarietà”.
L’esposizione documenta cinquant’anni di lavoro attraverso altrettanti progetti, fra spazi scenici e architetture: dalla tragedia greca al melodramma, dal teatro contemporaneo alla musica, attraverso sculture, modellini, bozzetti e disegni, ma anche costumi e oggetti di scena. Si va dalla Caterina di Heilbronn di Kleist, sul Lago di Zurigo nel 1972 con la regia di Luca Ronconi, alla trilogia dell’Orestea di Emilio Isgrò da Eschilo sui ruderi di Gibellina messa in scena tra il 1983 e il 1985, con la regia di Filippo Crivelli, fino alle rappresentazioni classiche del Centenario dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico (INDA) al Teatro Greco di Siracusa nel maggio 2014.
Se la prima sezione dell’esposizione racconta la reinvenzione dello spazio scenico, la seconda sezione documenta alcuni tra i più significativi progetti e opere architetturali: dal progetto per il nuovo cimitero di Urbino -non realizzato- alla Sala d’Armi per il Museo Poldi Pezzoli di Milano, fino all’environment Ingresso nel Labirinto che ha preso forma nei sotterranei dell’edificio ex Riva Calzoni di via Solari a Milano, già sede espositiva della Fondazione Arnaldo Pomodoro.
Il rapporto fra Arnaldo Pomodoro e l’Umbria inizia nel lontano 1962, quando Giovanni Carandente lo invita a partecipare all’esposizione “Sculture nella città”: la Colonna del viaggiatore esposta al pubblico durante la quinta edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto è stata in seguito donata alla città. È poi la volta di Terni, nel 1995, con l’opera Lancia di luce, concepita per Piazza del Popolo con la volontà di sintetizzare, in un unico simbolo, l’idea dell’evoluzione tecnologica e la pregnanza storica e sociale che le acciaierie hanno significato per la città di Terni. Il più recente intervento è del 2012, con il Carapace, la cantina-scultura commissionata dalla Famiglia Lunelli per la Tenuta Castelbuono di Bevagna, perfettamente integrata con il paesaggio umbro.
Arnaldo Pomodoro. Spazi scenici e altre architetture sarà una mostra di grande fascino che incuriosirà e sorprenderà un pubblico ampio e di tutte le età.
CAOS - centro arti opificio siri, ospita, dal 20 settembre 2014, la mostra ARNALDO POMODORO. SPAZI SCENICI E ALTRE ARCHITETTURE, a cura di Antonio Calbi, promossa e realizzata da Regione Umbria e Comune di Terni, in collaborazione con la Fondazione Arnaldo Pomodoro.
La mostra rivela un Arnaldo Pomodoro ancora poco conosciuto: un inventore di spazi per il teatro, la danza, la musica e di originali opere architetturali.
Il teatro ha rappresentato per Pomodoro, sin dagli esordi del suo lavoro, un ambito privilegiato di sperimentazione: non si tratta della semplice trasposizione in scena di un linguaggio, di una estetica e di una poetica, bensì di considerare la scena un vero e proprio laboratorio di invenzione di ambienti, vere e proprie “drammaturgie dello spazio”, spazi di senso, espressivi, significanti. “L’esperienza teatrale -dice Pomodoro- mi ha aperto nuovi orizzonti e mi ha incoraggiato e persino ispirato a sperimentare nuovi approcci e nuove idee per le sculture di grandi dimensioni perché il teatro mi dà un senso di libertà creativa: mi permette di materializzare la visionarietà”.
L’esposizione documenta cinquant’anni di lavoro attraverso altrettanti progetti, fra spazi scenici e architetture: dalla tragedia greca al melodramma, dal teatro contemporaneo alla musica, attraverso sculture, modellini, bozzetti e disegni, ma anche costumi e oggetti di scena. Si va dalla Caterina di Heilbronn di Kleist, sul Lago di Zurigo nel 1972 con la regia di Luca Ronconi, alla trilogia dell’Orestea di Emilio Isgrò da Eschilo sui ruderi di Gibellina messa in scena tra il 1983 e il 1985, con la regia di Filippo Crivelli, fino alle rappresentazioni classiche del Centenario dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico (INDA) al Teatro Greco di Siracusa nel maggio 2014.
Se la prima sezione dell’esposizione racconta la reinvenzione dello spazio scenico, la seconda sezione documenta alcuni tra i più significativi progetti e opere architetturali: dal progetto per il nuovo cimitero di Urbino -non realizzato- alla Sala d’Armi per il Museo Poldi Pezzoli di Milano, fino all’environment Ingresso nel Labirinto che ha preso forma nei sotterranei dell’edificio ex Riva Calzoni di via Solari a Milano, già sede espositiva della Fondazione Arnaldo Pomodoro.
Il rapporto fra Arnaldo Pomodoro e l’Umbria inizia nel lontano 1962, quando Giovanni Carandente lo invita a partecipare all’esposizione “Sculture nella città”: la Colonna del viaggiatore esposta al pubblico durante la quinta edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto è stata in seguito donata alla città. È poi la volta di Terni, nel 1995, con l’opera Lancia di luce, concepita per Piazza del Popolo con la volontà di sintetizzare, in un unico simbolo, l’idea dell’evoluzione tecnologica e la pregnanza storica e sociale che le acciaierie hanno significato per la città di Terni. Il più recente intervento è del 2012, con il Carapace, la cantina-scultura commissionata dalla Famiglia Lunelli per la Tenuta Castelbuono di Bevagna, perfettamente integrata con il paesaggio umbro.
Arnaldo Pomodoro. Spazi scenici e altre architetture sarà una mostra di grande fascino che incuriosirà e sorprenderà un pubblico ampio e di tutte le età.
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