Segnali di Vita
Dal 22 Luglio 2023 al 27 Agosto 2023
Noto | Siracusa
Luogo: Temporary Space
Indirizzo: Via Cavour 46
Orari: dal Lunedì al Sabato 10-20
Telefono per informazioni: +39 392 0829558
E-Mail info: info@studiolalineaverticale.it
Sito ufficiale: http://www.studiolalineaverticale.it
Dal 22 Luglio al 27 Agosto Studio la Linea Verticale sarà ospitata in Sicilia. La Cooperativa Etica Oqdany accoglierà la galleria come tappa dell’itinerario del Museo Diffuso del centro storico di Noto (SR). Il temporary space si svilupperà all’interno del suggestivo scenario della Chiesa di Montevergini, dove nella Sacrestia e sale ad essa attigue presenteremo cinque artisti esposti nella nostra sede di Bologna in questo primo anno di attività.
La mostra nasce dall’idea di omaggiare un grande cantautore siciliano, Franco Battiato, che ha dedicato la vita e l'arte al lavoro sulla propria coscienza e al quale la galleria deve il suo nome: La linea orizzontale ci spinge verso la materia, quella verticale verso lo spirito*.
É proprio la direzione verticale che determina la cifra stilistica della galleria, che si è proposta di essere vero e proprio luogo di studio e di ricerca, attraverso l'arte, di questa linea di pensiero. Allo stesso modo la spiritualità è il comune denominatore che unisce i cinque artisti in mostra, ognuno dei quali la pratica in maniera con intensità differente.
Ad accompagnare il fruitore in un viaggio all'interno di sé stesso sono ritratti divini, portali metafisici, icone scarlatte, simboli orientali e paesaggi interiori che reinterpretano il brano Segnali di Vita (1981), scelto tra la produzione di Battiato perché ancor meglio degli altri disegna il cammino evolutivo dell'umanità tra difficoltà e grazia. Attraverso la rilettura delle cinque strofe che lo compongono, ritornello incluso, gli artisti manifestano la loro personale ascesa interiore.
Le opere di Alberto Colliva sono la dimostrazione pratica di come l’arte possa trascendere dalla vita terrena per ancorarsi ad un universo altro, ad un cosmo fatto di energia. L’artista, attraverso i suoi volti, manifesta la necessità di distacco dalle difficoltà della vita terrena, che distraggono l’anima dai pensieri alti, raggiungendo la sommità dell’eterno. Francesca Dondoglio, tramite la simbologia del colore, indaga quella sottile zona che intercorre tra la vita terrena (il rosso) e l’ultraterreno (il blu). Il tempo si ferma e il confine sfuma nell’unione delle parti, generando un costante bisogno di cambiamento e di passaggio tra gli stati dell’essere. Un oltreuomo, evoluzione della coscienza del domani, affiora dalle stratificazioni vermiglie delle opere di Vale Palmi. Abbandonata la carnalità del corpo l’artista, col suo segno turbinoso, sprigiona l’energia dell’anima; l’uomo è estroflesso verso l’Immaterialità. Interpellare l’ambivalenza di territori sacri e gettare un ponte, metafora proverbiale di congiunzione di unità differenti, è il proposito della ricerca di Navid Azimi Sajadi. Storia, mitologia, religione, esoterismo, vissuto personale, galassie quanto mai vicine tra loro e quanto mai in costante, lenta, espansione. Claudio Valerio si perde nei paesaggi oscuri delle sue tele, cerca l’affetto di una presenza nell’assenza totale, tocca punte di lucidità iridescente. Dalle forme rabbuiate emergono scintille di possibili presenze, di possibili mondi che rispondono inesorabilmente alle meccaniche dell’infinito. *Franco Batiato, Inneres Auge, 2009.
Alberto Colliva (Castel d’Argile, 1943 - Bologna, 2023). La sua carriera inizia nella metà degli anni ‘60, ma è dagli anni ’80 che introduce nelle sue tele un elemento di sostanziale novità: la figura umana. Nel mondo immaginario dell’artista non vi è nulla di certo: luci violente connesse a cromie sprezzanti, intimiste e al contempo angosciose. La sua pittura “è un’archeologia infernale”, caratterizzata da “un mordente di paura, di interiorizzazione e di follia”.
Francesca Dondoglio (Donato, 1990) esplora il rapporto tra i colori e le forme dando vita ad un’arte stratificata che esprime l'interiorità attraverso una tradizione filosofico-poetica, restituendo l'immaginario archetipale, esistenziale ed emotivo in accese pitture bicrome che toccano direttamente le più intime corde dell’essere umano. Vive e lavora a Torino.
Vale Palmi (Bologna, 1994) si è formata all’Accademia di Belle Arti di Bologna. La sua ricerca è un percorso ascendente che parte dalla meditato mortis per arrivare, attraverso un’attenta indagine ontologica, a concepire un tipo di disegno che esprima la natura dell’energia. I suoi soggetti, divisi tra materia e spirito, si estroflettono verso altre dimensioni dell’essere. Vive e lavora a Bologna.
Navid Azimi Sajadi (Teheran, 1982) si diploma in pittura presso la Facoltà di Architettura della Azad University di Teheran e all'Accademia di Belle Arti di Roma. Riflettendo sulla sua esperienza personale tra le due culture, occidentale e mediorientale, antica e contemporanea, manipola i codici culturali per creare immagini duali dalle forme simboliche. Vive e lavora tra Roma e il resto del mondo.
Claudio Valerio (Popoli, 1991) si forma presso l’Accademia di Belle Arti di L’Aquila e di Bologna. La sua ricerca artistica pone particolare attenzione alla pittura, vista come la possibilità di cogliere l'immagine nascente, quella che può emergere dalla condizione amorfa delle sostanze. L’artista cerca di abbattere la distinzione tra fisicità e apparenza per costruire un immaginario reale. Vive e lavora a Bologna.
La mostra nasce dall’idea di omaggiare un grande cantautore siciliano, Franco Battiato, che ha dedicato la vita e l'arte al lavoro sulla propria coscienza e al quale la galleria deve il suo nome: La linea orizzontale ci spinge verso la materia, quella verticale verso lo spirito*.
É proprio la direzione verticale che determina la cifra stilistica della galleria, che si è proposta di essere vero e proprio luogo di studio e di ricerca, attraverso l'arte, di questa linea di pensiero. Allo stesso modo la spiritualità è il comune denominatore che unisce i cinque artisti in mostra, ognuno dei quali la pratica in maniera con intensità differente.
Ad accompagnare il fruitore in un viaggio all'interno di sé stesso sono ritratti divini, portali metafisici, icone scarlatte, simboli orientali e paesaggi interiori che reinterpretano il brano Segnali di Vita (1981), scelto tra la produzione di Battiato perché ancor meglio degli altri disegna il cammino evolutivo dell'umanità tra difficoltà e grazia. Attraverso la rilettura delle cinque strofe che lo compongono, ritornello incluso, gli artisti manifestano la loro personale ascesa interiore.
Le opere di Alberto Colliva sono la dimostrazione pratica di come l’arte possa trascendere dalla vita terrena per ancorarsi ad un universo altro, ad un cosmo fatto di energia. L’artista, attraverso i suoi volti, manifesta la necessità di distacco dalle difficoltà della vita terrena, che distraggono l’anima dai pensieri alti, raggiungendo la sommità dell’eterno. Francesca Dondoglio, tramite la simbologia del colore, indaga quella sottile zona che intercorre tra la vita terrena (il rosso) e l’ultraterreno (il blu). Il tempo si ferma e il confine sfuma nell’unione delle parti, generando un costante bisogno di cambiamento e di passaggio tra gli stati dell’essere. Un oltreuomo, evoluzione della coscienza del domani, affiora dalle stratificazioni vermiglie delle opere di Vale Palmi. Abbandonata la carnalità del corpo l’artista, col suo segno turbinoso, sprigiona l’energia dell’anima; l’uomo è estroflesso verso l’Immaterialità. Interpellare l’ambivalenza di territori sacri e gettare un ponte, metafora proverbiale di congiunzione di unità differenti, è il proposito della ricerca di Navid Azimi Sajadi. Storia, mitologia, religione, esoterismo, vissuto personale, galassie quanto mai vicine tra loro e quanto mai in costante, lenta, espansione. Claudio Valerio si perde nei paesaggi oscuri delle sue tele, cerca l’affetto di una presenza nell’assenza totale, tocca punte di lucidità iridescente. Dalle forme rabbuiate emergono scintille di possibili presenze, di possibili mondi che rispondono inesorabilmente alle meccaniche dell’infinito. *Franco Batiato, Inneres Auge, 2009.
Alberto Colliva (Castel d’Argile, 1943 - Bologna, 2023). La sua carriera inizia nella metà degli anni ‘60, ma è dagli anni ’80 che introduce nelle sue tele un elemento di sostanziale novità: la figura umana. Nel mondo immaginario dell’artista non vi è nulla di certo: luci violente connesse a cromie sprezzanti, intimiste e al contempo angosciose. La sua pittura “è un’archeologia infernale”, caratterizzata da “un mordente di paura, di interiorizzazione e di follia”.
Francesca Dondoglio (Donato, 1990) esplora il rapporto tra i colori e le forme dando vita ad un’arte stratificata che esprime l'interiorità attraverso una tradizione filosofico-poetica, restituendo l'immaginario archetipale, esistenziale ed emotivo in accese pitture bicrome che toccano direttamente le più intime corde dell’essere umano. Vive e lavora a Torino.
Vale Palmi (Bologna, 1994) si è formata all’Accademia di Belle Arti di Bologna. La sua ricerca è un percorso ascendente che parte dalla meditato mortis per arrivare, attraverso un’attenta indagine ontologica, a concepire un tipo di disegno che esprima la natura dell’energia. I suoi soggetti, divisi tra materia e spirito, si estroflettono verso altre dimensioni dell’essere. Vive e lavora a Bologna.
Navid Azimi Sajadi (Teheran, 1982) si diploma in pittura presso la Facoltà di Architettura della Azad University di Teheran e all'Accademia di Belle Arti di Roma. Riflettendo sulla sua esperienza personale tra le due culture, occidentale e mediorientale, antica e contemporanea, manipola i codici culturali per creare immagini duali dalle forme simboliche. Vive e lavora tra Roma e il resto del mondo.
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