Ivano Troisi. Personale
Dal 20 Settembre 2014 al 29 Novembre 2014
Salerno
Luogo: Galleria Tiziana Di Caro
Indirizzo: via delle Botteghelle 55
Orari: da martedì a sabato 15-20
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 089 9953141
E-Mail info: info@tizianadicaro.it
Sito ufficiale: http://www.tizianadicaro.it
La Galleria Tiziana Di Caro è orgogliosa di ospitare la seconda mostra personale nei suoi spazi di Ivano Troisi (Salerno, 1984), che inaugura sabato 20 settembre 2014, dalle ore 19 alle ore 22.
Il progetto espositivo è incentrato su una serie di undici opere realizzate nel 2014; si tratta di scatole luminose, che tecnicamente rimandano al lightbox, non tradendo l'idea entro cui, da sempre, si muove Ivano Troisi, ovvero l'osservazione e la rielaborazione della natura come materia di studio sia teorica, sia pratica.
Le carte fatte a mano, in questo caso “carta cotone”, sono il motivo portante della pratica di Troisi, e qui sono analizzate sino al loro interno, attraverso un meccanismo di rifrazione della luce che ne svela la trasparenza. A differenza del lightbox, in cui la luce è emanata dall'interno, qui proviene dall'esterno ed è filtrata attraverso un dispositivo di legno che funge da supporto.
I soggetti raccontati sulla carta e rivelati dalla luce sono le conchiglie. Esse si presentano in una elegante veste formale, che non nasconde, anzi ne enfatizza il significato. Questi elementi, seppure comuni, hanno sempre generato grande interesse, conservando una strana potenza seduttiva che raramente è propria degli oggetti. La conchiglia è attributo di Venere, dea della bellezza e della fertilità, ed in passato venne utilizzata come merce di scambio, ma anche come elemento decorativo di antiche architetture. È tutt'ora legata al culto di San Giacomo ed al relativo cammino, ma anche all'esperienza degli antichi guerrieri che usavano custodirle all'interno delle loro armature, come amuleti portafortuna.
Ma, come già sottolineato più volte, l'atteggiamento di Ivano Troisi è molto simile a quello dello scienziato, pertanto nel suo lavoro la conchiglia è soprattutto una struttura biologica, formata per la gran parte di carbonato di calcio (CaCO3), che serve da protezione per alcuni molluschi. Dal punto di vista formale ciò che colpisce fortemente l'attenzione dell'artista sono le strie di accrescimento, ovvero quei segni che differenziano le conchiglie le une dalle altre connotandone l'unicità.
Il rapporto di Ivano Troisi con gli oggetti che inspirano la sua ricerca alle volte diventa fisico, come in questo caso, in cui essi sono le matrici delle sue incisioni, quindi delle sue opere. Nel percorso espositivo l'artista presenta anche le matrici stesse, cioè le conchiglie vere e proprie, raccolte sulla spiaggia e divenute il soggetto di un'esperienza personale che si trasforma in collettiva.
“La natura è uno dei nuclei fondanti del mio lavoro. Il recupero degli elementi naturali parte da un legame con la tradizione, con tecniche e linguaggi nati dall’osservazione diretta dell’ambiente e del mondo. È una sorta di ponte tra discipline differenti, un tentativo di stabilire dei contatti tra una ricerca più strettamente sperimentale e una ricerca emotiva, attitudinale, empatica con gli elementi.” (Ivano Troisi)
Ivano Troisi è nato a Salerno nel 1984. Vive e lavora a Roma, Italia.
Mostre personali (selezionate): 2014, Tempo Imperfetto. Sguardi presenti sul Museo Archeologico Provinciale di Salerno, Museo Archeologico Provinciale di Salerno, Italia (upcoming); 2012, Galleria Tiziana Di Caro, Salerno, Italia; Vertigine [di]segno, LU MI project, Palazzo Montoro, Roma, Italia.
Mostre collettive (selezionate): 2014, Re-aCT Uomo Natura | Uomo Magia, CECILIA, Tito (PZ), Italia; Se il dubbio nello spazio è dello spazio, MACRO Museo d'Arte Contemporanea Roma, Roma, Italia; 2013, Mediterranea 16 Biennale dei Giovani Artisti, Mole Vanvitelliana, Ancona, Italia.
Il progetto espositivo è incentrato su una serie di undici opere realizzate nel 2014; si tratta di scatole luminose, che tecnicamente rimandano al lightbox, non tradendo l'idea entro cui, da sempre, si muove Ivano Troisi, ovvero l'osservazione e la rielaborazione della natura come materia di studio sia teorica, sia pratica.
Le carte fatte a mano, in questo caso “carta cotone”, sono il motivo portante della pratica di Troisi, e qui sono analizzate sino al loro interno, attraverso un meccanismo di rifrazione della luce che ne svela la trasparenza. A differenza del lightbox, in cui la luce è emanata dall'interno, qui proviene dall'esterno ed è filtrata attraverso un dispositivo di legno che funge da supporto.
I soggetti raccontati sulla carta e rivelati dalla luce sono le conchiglie. Esse si presentano in una elegante veste formale, che non nasconde, anzi ne enfatizza il significato. Questi elementi, seppure comuni, hanno sempre generato grande interesse, conservando una strana potenza seduttiva che raramente è propria degli oggetti. La conchiglia è attributo di Venere, dea della bellezza e della fertilità, ed in passato venne utilizzata come merce di scambio, ma anche come elemento decorativo di antiche architetture. È tutt'ora legata al culto di San Giacomo ed al relativo cammino, ma anche all'esperienza degli antichi guerrieri che usavano custodirle all'interno delle loro armature, come amuleti portafortuna.
Ma, come già sottolineato più volte, l'atteggiamento di Ivano Troisi è molto simile a quello dello scienziato, pertanto nel suo lavoro la conchiglia è soprattutto una struttura biologica, formata per la gran parte di carbonato di calcio (CaCO3), che serve da protezione per alcuni molluschi. Dal punto di vista formale ciò che colpisce fortemente l'attenzione dell'artista sono le strie di accrescimento, ovvero quei segni che differenziano le conchiglie le une dalle altre connotandone l'unicità.
Il rapporto di Ivano Troisi con gli oggetti che inspirano la sua ricerca alle volte diventa fisico, come in questo caso, in cui essi sono le matrici delle sue incisioni, quindi delle sue opere. Nel percorso espositivo l'artista presenta anche le matrici stesse, cioè le conchiglie vere e proprie, raccolte sulla spiaggia e divenute il soggetto di un'esperienza personale che si trasforma in collettiva.
“La natura è uno dei nuclei fondanti del mio lavoro. Il recupero degli elementi naturali parte da un legame con la tradizione, con tecniche e linguaggi nati dall’osservazione diretta dell’ambiente e del mondo. È una sorta di ponte tra discipline differenti, un tentativo di stabilire dei contatti tra una ricerca più strettamente sperimentale e una ricerca emotiva, attitudinale, empatica con gli elementi.” (Ivano Troisi)
Ivano Troisi è nato a Salerno nel 1984. Vive e lavora a Roma, Italia.
Mostre personali (selezionate): 2014, Tempo Imperfetto. Sguardi presenti sul Museo Archeologico Provinciale di Salerno, Museo Archeologico Provinciale di Salerno, Italia (upcoming); 2012, Galleria Tiziana Di Caro, Salerno, Italia; Vertigine [di]segno, LU MI project, Palazzo Montoro, Roma, Italia.
Mostre collettive (selezionate): 2014, Re-aCT Uomo Natura | Uomo Magia, CECILIA, Tito (PZ), Italia; Se il dubbio nello spazio è dello spazio, MACRO Museo d'Arte Contemporanea Roma, Roma, Italia; 2013, Mediterranea 16 Biennale dei Giovani Artisti, Mole Vanvitelliana, Ancona, Italia.
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