Enzo Cucchi. Un sogno lungo tre sogni
Dal 03 Agosto 2013 al 25 Agosto 2013
Castellabate | Salerno
Luogo: Castello dell'Abate
Indirizzo: via Castello
Orari: 9.30-12.30/ 18.30-24
Curatori: Vincenzo Mazzarella, Vittorio Sgarbi
Enti promotori:
- ondazione Pio Alferano
- Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
- Comune di Castellabate
Telefono per informazioni: +39 0974 961098/ 0974 968216
E-Mail info: info@comune.castellabate.sa.it
Sito ufficiale: http://www.comune.castellabate.sa.it
In occasione della seconda edizione del Premio Pio Alferano, il Castello dell’Abate di Belvedere San Costabile-Castellabate (SA) ospiterà dal 3 al 25 agosto la mostra personale di Enzo Cucchi Un sogno lungo tre sogni curata da Vincenzo Mazzarella e Vittorio Sgarbi. L’evento è promosso dalla Fondazione Pio Alferano con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e del Comune di Castellabate.
In mostra sculture in bronzo, in marmo e in ceramica, litografie tridimensionali e l’unico grande dipinto a olio Gatto scureggia: tutte opere recenti in un allestimento curato dall’artista stesso appositamente per il Castello dell’Abate. In una breve guida per il visitatore, Vincenzo Mazzarella, che insieme a Sgarbi oltre alla mostra cura anche il catalogo, ci introduce così all’esposizione “La mostra di Enzo Cucchi è un viaggio iniziatico. Inizia con il vascello di bronzo. Con le teste dei cristi che lambiscono le onde delle nubi, (…) e continua con la bussola creata dal gatto, l’unico personaggio vivo. (…) Il mondo nuovo si fonda sulla storia e la storia è fatta di ricordi di morti. Viva è solo la materia dell’artista e le sue visioni non sono memento mori ma sono piccole visioni e astruse immagini”.
E nel suo testo Vittorio Sgarbi chiarisce “Nessun dubbio che l'opera di Enzo Cucchi si distingua, tra le esperienze artistiche degli ultimi trent'anni, per una fortissima tensione intellettuale. Nessuna illustrazione. Nessun racconto. Nessuna descrizione. La pittura di Cucchi è pensiero, idea. La sua materia è materia che pensa”. Per poi concludere “E Cucchi non può indulgere a ciò che noi vorremmo o a una nostra realtà interpretata. La sua forma è come il sensore di un terremoto: registra, non interpreta e non contrasta. Può venirne anche disperazione, dolore, turbamento. E questo Cucchi esprime”. Catalogo in 500 esemplari numerati con testi di Vincenzo Mazzarella e Vittorio Sgarbi, disponibile negli spazi espositivi.
In mostra sculture in bronzo, in marmo e in ceramica, litografie tridimensionali e l’unico grande dipinto a olio Gatto scureggia: tutte opere recenti in un allestimento curato dall’artista stesso appositamente per il Castello dell’Abate. In una breve guida per il visitatore, Vincenzo Mazzarella, che insieme a Sgarbi oltre alla mostra cura anche il catalogo, ci introduce così all’esposizione “La mostra di Enzo Cucchi è un viaggio iniziatico. Inizia con il vascello di bronzo. Con le teste dei cristi che lambiscono le onde delle nubi, (…) e continua con la bussola creata dal gatto, l’unico personaggio vivo. (…) Il mondo nuovo si fonda sulla storia e la storia è fatta di ricordi di morti. Viva è solo la materia dell’artista e le sue visioni non sono memento mori ma sono piccole visioni e astruse immagini”.
E nel suo testo Vittorio Sgarbi chiarisce “Nessun dubbio che l'opera di Enzo Cucchi si distingua, tra le esperienze artistiche degli ultimi trent'anni, per una fortissima tensione intellettuale. Nessuna illustrazione. Nessun racconto. Nessuna descrizione. La pittura di Cucchi è pensiero, idea. La sua materia è materia che pensa”. Per poi concludere “E Cucchi non può indulgere a ciò che noi vorremmo o a una nostra realtà interpretata. La sua forma è come il sensore di un terremoto: registra, non interpreta e non contrasta. Può venirne anche disperazione, dolore, turbamento. E questo Cucchi esprime”. Catalogo in 500 esemplari numerati con testi di Vincenzo Mazzarella e Vittorio Sgarbi, disponibile negli spazi espositivi.
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