Andy Warhol Pop Revolution
Dal 18 Febbraio 2018 al 18 Giugno 2018
Cava de' Tirreni | Salerno
Luogo: Space Marte - Mediateca Arte Eventi
Indirizzo: corso Umberto I, 137
Curatori: Marzia Pasqualone
Enti promotori:
- Con il patrocinio del Consiglio Regionale della Campania
- Provincia di Salerno
- Comune di Cava de’ Tirreni
- Matronato della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee
Costo del biglietto: intero € 6, ridotto € 4. Diversi i pacchetti agevolati previsti, dallo SPECIALE FAMIGLIA al costo di € 15 (genitori e 2 figli dai 6 ai 14 anni), al pacchetto SCUOLE. Visite guidate su prenotazione
Telefono per informazioni: +39 089 94 81 133
Sito ufficiale: http://www.grandimostremarte.com
Il Marte Mediateca Arte Eventi di Cava de’ Tirreni propone, dal 18 febbraio al 18 giugno 2018, la quarta Grande Mostra dal titolo “Andy Warhol pop revolution”, a cura di Marzia Pasqualone.
L’esposizione, che quest’anno rende omaggio ad uno dei più influenti artisti del XX secolo, è realizzata in collaborazione con la galleria Deodato Arte, da cui proviene l’intero corpus di opere in mostra.
Gode del patrocinio del Consiglio Regionale della Campania, della Provincia di Salerno del Comune di Cava de’ Tirreni, e del Matronato della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee volto al riconoscimento, alla valutazione e alla diffusione della conoscenza di progetti meritevoli di considerazione a causa del loro valore e della qualità culturale o artistica.
Vanta inoltre, tra i partner, BNL per Telethon, nonché la Fondazione Sinapsi (ente non profit che promuove e sostiene interventi per bambini non vedenti o ipovedenti o con disabilità plurima) l’Associazione C’è cultura su Marte (costituita nel 2016 con l’esplicita volontà di operare nel campo culturale sul territorio campano e non solo) e MusEolo (la prima app al mondo in grado di offrire al visitatore/turista un’esperienza inedita di fruizione dell’arte).
Quarantasei le opere di Warhol in mostra, dai ritratti di Marilyn Monroe e Mao Tse Tung, a quelli di altri personaggi famosi, passando per i Flowers e le Campbell’s Soup, gli oggetti firmati, gli acetati originali e le copertine dei dischi.
«È esattamente una rivoluzione pop quella messa in atto da Andy Warhol con le sue icone senza tempo – spiega la curatrice della mostra Marzia Pasqualone - immagini intramontabili, impresse nella mente di tutti, dove la parola POP raggiunge tutti i significati intrinseci più nascosti, compreso quello di essere Pop-olare, ovvero parte integrante di un immaginario internazionale ormai dato per consolidato. Non solo Warhol ha scardinato qualsiasi processo creativo messo in atto sin dai primi anni del 900, ma ha ri-definito lo status-sociale del concetto di arte in sé, con la giusta dose di provocazione, unita però ad una forte consapevolezza di una necessaria innovazione culturale. Ecco dunque che il suo mestiere di grafico pubblicitario alimenta inconsapevolmente una creatività fuori dal comune, che unisce immagini di riferimento pubblico ad una sintesi di colori e forme ben definite: la cultura di massa diventa il messaggio, il brand diventa arte e i colori diventano Pop. Un trinomio felicemente vincente che ribalta le regole del mondo dell'arte, dando il via ad una vera e propria rivoluzione in atto ancora oggi».
È la prima volta che in Campania e al sud Italia “approda” un corpus così numeroso di opere di Andy Warhol, uno dei più noti e influenti artisti dell’arte contemporanea che ne ha sconvolto e rinnovato profondamente i linguaggi, tanto da anticipare i cambiamenti sociali con qualità da profeta.
«Credo che questo autore possa conciliarsi più di altri, proprio per il suo essere così eclettico, con lo stile della nostra Mediateca che spazia e propone, ormai da 6 anni, varie e differenti forme di arte: dal cinema, alla lettura, alle esposizioni, ai concerti, alla musica, alla danza - sottolinea Dorotea Morlicchio, presidente Marte Mediateca Arte Eventi - inoltre, rivolgendoci soprattutto ad un pubblico di giovani, ritengo che Warhol sia uno degli artisti che possa meglio raggiungerli con la sua opera, stimolando le diverse tendenze e capacità artistiche di ciascuno attraverso la ripetizione delle immagini prese dal mondo dei fumetti o della pubblicità, utilizzando oggetti di uso comune come la bottiglia di coca cola, il dollaro e il barattolo di conserve alimentari. Auguro a tutti i partecipanti di godere appieno di questa iniziativa e di lasciarsi avvolgere da un mondo fatto di colori e di immagini, certa che in questi anni, il Marte stia realizzando un fantastico ed entusiasmante lavoro di diffusione della cultura e di stimolo per i tanti giovani del territorio che frequentano la nostra Mediateca. Ringrazio le istituzioni locali per il loro sostegno, gli sponsor privati per aver compreso il valore culturale delle nostre iniziative, le meravigliose insegnanti che ci sostengono con un numero sempre più elevato di studenti, i collaboratori del Marte per il loro grande impegno e affetto che ci dimostrano tutti i giorni».
Sulla stessa lunghezza d’onda Rosario Memoli, responsabile del progetto che aggiunge: «Nonostante la forte attività quotidiana legata ai caffè letterari, le presentazioni di libri, le rassegne musicali e di danza, i concerti spot e i convegni, nonché alle esposizioni di artisti contemporanei, mancava al Marte un approfondimento sui maestri dell’arte visiva mondiale. Marte Grandi Mostre fa il suo primo passo nel 2015 ospitando le opere all’artista bielorusso Marc Chagall che chiude dopo quattro mesi di esposizione a circa 7500 visitatori. L’anno successivo è il turno di Joan Mirò e i surrealisti con 11000 visitatori, per arrivare poi alla mostra dedicata ad un genio del 900, Pablo Picasso, con circa 13000 visitatori. Numeri che incoraggiano ad andare avanti alla ricerca di una qualità sempre maggiore nella proposta per un pubblico sempre più attento».
Tra le quarantasei opere in esposizione anche le sperimentazioni digitali dell’artista, inedite opere prodotte grazie all’uso del software Graficraft dell’Amiga 1000, il primo personal computer multimediale che trent’anni fa scelse Andy Warhol come testimonial d’eccezione chiamandolo a realizzare un’opera al Lincoln Center di New York. Si tratta di opere che rimasero dimenticate su degli obsoleti floppy disk negli archivi della Warhol Foundation, fino a quando nell’aprile del 2014 furono ritrovate e recuperate, in gran parte, grazie ad avanzate tecniche.
Ad esse si collegano anche altre opere di importanti artisti italiani e stranieri simbolo dello stesso inconfondibile stile, pop art, che dagli anni sessanta ad oggi, non solo ha sconvolto le regole del mondo dell’arte, ma ha abbattuto il limite temporale della corrente artistica restando attuale anche ai giorni nostri. Accanto a Warhol Marco Lodola, Mr. Brainwash, Takashi Murakami, Felipe Cardeña, Tomoko Nagao, Mr. Savethewall, e rarità provenienti da gallerie e collezioni private, tra cui litografie e card firmate in originale di Keith Haring e le opere di Giuliano Grittini che parte dai files prodotti da Warhol proprio con L’Amiga.
A corredo anche un cartellone di eventi collaterali a tema per il pubblico di tutte le età. Si va dai laboratori didattici, a cura dell’associazione L’Albero delle…Idee, destinati agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado (dai 3 anni) allo scopo di favorire la conoscenza dell'artista e delle opere in mostra attraverso un approccio immediato, non convenzionale e ludico, alle visite guidate teatralizzate per introdurre i visitatori nei pensieri e nelle storie più recondite delle opere.
La mostra, sarà visitabile a partire da domenica 18 febbraio a lunedì 18 giugno tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13.30 e dalle 16 alle 20 (ultimo accesso 19); sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13.30 e dalle 16.30 alle 21 (ultimo accesso 20).
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