Zanele Muholi. Nobody can love you more than you

© Galleria del Cembalo, Roma | Fotografie di Zanele Muholi. Silver gelatine print, 2016
Dal 09 Febbraio 2019 al 06 Aprile 2019
Roma
Luogo: Galleria del Cembalo
Indirizzo: Largo della Fontanella di Borghese 19
Orari: da mercoledì a venerdì 15.30-19; sabato 11-19 o su appuntamento
Curatori: Giulia Tosetti
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 83796619
E-Mail info: info@galleriadelcembalo.it
Sito ufficiale: http://www.galleriadelcembalo.it
La Galleria del Cembalo, propone fino al 6 aprile 2019, una selezione di una ventina di opere fotografiche dell’attivista visiva sudafricana Zanele Muholi. Nata a Umlazi, Durban, Muholi vive a Johannesburg. Nelle parole dell’artista l’obbiettivo della sua ricerca è “riscrivere una storia visiva del Sudafrica dal punto di vista della comunità nera, lesbica e trans, affinché il mondo conosca la nostra resistenza ed esistenza in un periodo in cui i crimini generati dall’odio sono all’apice, in Sudafrica e non solo”.
Attingendo al linguaggio del teatro l’artista interpreta vari personaggi e archetipi, utilizzando parrucche, costumi e oggetti di uso quotidiano, dalle mollette per stendere i panni, alle pagliette di metallo per pulire le pentole, alle cannucce per le bibite, alle grucce per appendere gli abiti. Contrastando la sua pelle, e a volte schiarendosi le labbra, accentua le proprie caratteristiche fisiche per riaffermare la sua identità.
Guardando negli occhi della sua auto-rappresentazione, in tutto il suo riflettere di nero splendore, molti di noi potrebbero trovarsi a distogliere lo sguardo velocemente, per imbarazzo o per soggezione di fronte all’intensità del suo sguardo. Stare davanti a una qualsiasi delle sue fotografie richiede quindi, prima di tutto, un esercizio individuale di autovalutazione e di analisi profonda nei confronti di una persona che si è messa nuda di fronte alla lente dell’obiettivo e che ha messo a nudo le sue istanze. Quasi fosse una marea asincrona, dopo una prima suggestione, arriva quindi alla mente dell’osservatore un secondo livello di riflessione, più razionale, circa le motivazioni che sostengono questo sacrificio individuale così poco negoziabile, relativo al significato politico delle sue immagini. Per capirlo è necessario chiedersi cosa provi una minoranza nel vivere ogni giorno la propria condizione sia fisica e reale, sia percettiva e ambientale, sintetizzata da Zanele Muholi in: «You live as a black person for 365 days».
La mostra è stata realizzata in collaborazione con Tosetti Value, il Family Office.
Zanele Muholi
Dopo aver seguito un corso di Advanced Photography al Market Photo Workshop di Johannesburg, nel 2009 Muholi ha conseguito un Master of Fine Arts in Documentary Media alla Ryerson University di Toronto. Dal 2013 è professore onorario della Arts/Hochschule für Künste di Brema. Fra i numerosi premi, ha ricevuto il titolo di Chevalier de l'Ordre des Arts et des Lettres e l’Infinity Award dell’International Center of Photograhy. Le più recenti esposizioni personali includono: Spelman College Museum of Fine Art, Atlanta; Fotografiska, Stoccolma; LUMA Westbau, Zurigo (2018); Stedelijk Museum, Amsterdam (2017) e Autograph ABP, Londra (2017). L’artista ha prodotto un progetto urbano intitolato Masihambisane - on Visual Activism per Performa 17, New York (2017).
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