Ursula Mayer. The Soul Paints Itself In Machines
Dal 09 Febbraio 2018 al 30 Marzo 2018
Roma
Luogo: Monitor Gallery
Indirizzo: via Sforza Cesarini 43/a
Orari: da martedì a sabato 13-19
Telefono per informazioni: +39 06 39378024
E-Mail info: monitor@monitoronline.org
Sito ufficiale: http://www.monitoronline.org
La film-maker e artista austriaca Ursula Mayer torna Roma con uno screening e un talk in collaborazione con la giornalista Alessandra Mammì presso la casa del Cinema di Roma il giorno 8 febbraio. A seguire il 9 febbraio si terrà la sua mostra personale a Monitor, dove presenterà il suo ultimo film Atom Spirit (2016) insieme ad un corpo di lavori scultorei inediti in Italia.
Ursula Mayer, che vive a e lavora a Londra da lungo tempo, ha conquistato molti premi e riconoscimenti in ambito artistico e cinematografico come il prestigioso “Derek Jarman Award for Radical Filmmaking”. Sono inoltre numerose le mostre in musei e spazi espositivi di rilievo quali: Belvedere Museum a Vienna; Institute of Contemporary Arts e White Chapel a Londra SeMA Biennale Mediacity, Seoul; Moderna Museet, Stoccolma e Moderna Museet Malmö, Institut Kunst di Basel; il Vleeshal a Middelburg, Home a Manchester.
Nella sua ricerca Ursula Mayer, lavora attraverso il video, la scultura, la fotografia e l'installazione, per creare spazi ‘caleidoscopici’, in cui convergono molteplici riferimenti e in cui i confini si dissolvono. I suoi film fondono la sperimentazione formale con il mito, la biopolitica e la semiotica del cinema, per visualizzare e indagare sull’ ontologia postumana.
Ambientato a Trinidad e Tobago, ATOM SPIRIT è l'ultimo film girato in 16 mm della Mayer, e attraverso il quale l’artista crea una trama filmica in cui razza, genere, umanesimo e tecnologia si incontrano. Per realizzare questo film, la Mayer ha collaborato con la comunità LGBT di Trinidad e con, l’l’attrice transessuale Valentijn de Hingh, già presente in lavori precedenti dell’artista. Ciò che emerge è un insieme di immagini e di narrazioni che si collegano fra loro, creando uno scenario fantascientifico, determinato e causato dalla sesta estinzione di massa sulla terra.
Attraversando spazi scientifici, ecologici e sociali ATOM SPIRIT crea una rete di realtà miste e compenetrate in cui si susseguono interrogativi sul post-colonialismo, sull'ecologia e sulla bellezza.
Il paesaggio avveniristico che ne risulta, produce uno spazio ibrido in cui esseri animali, umani e ‘non umani’ si intersecano con componenti cibernetici, al fine di mettere in discussione il nostro possibile futuro condiviso con altre specie e di come questo stesso futuro potrebbe manifestarsi in un ambiente sempre più danneggiato.
In questo modo la Mayer esplora le potenzialità di un mondo alternativo ‘post-umano’ abitato da ibridi mutanti. Partendo da e rivelando una visione antropocentrica della questione, il film pone in primo piano la necessità di riconsiderare il rapporto e i confini tra attività umana e macchina, natura e artificio, biologia e tecnologia.
Ursula Mayer ha lo stesso approccio nel lavoro scultoreo, lavorando con gli opposti, creando legami tra forme solide e liquide attraverso la convivenza di materiali ed elementi in apparente contrapposizione.
La serie in mostra, da Robotic Cells dal titolo See you in the Flesh 1-4 (2014) si compone di sculture che richiamano falli e parti anatomiche, in cui la solidità della forma viene resa leggera e sinuosa attraverso la trasparenza e la 'liquidità' del materiale di cui sono fatte, ovvero il vetro. L'opera dal titolo scultura Drawing Android 6 (2014) contrappone invece la rigidità di una lastra di cemento alla presenza di fili e cavi, che ricordano la flessibilità dei capelli. Come se cercasse di rendere un corpo rigido, elastico e flessibile.
Il lavoro della Mayer, in tutte le sue forme, ci porta a esplorare e varcare numerosi confini: quelli dell’identità, del corpo, del genere, dei ruoli sociali, della tecnologia, nonché a immergerci nella storia attuale, sondando e confrontandoci con le questioni più urgenti che appartengono alla nostra contemporaneità.
Ursula Mayer (nata in Austria, vive e lavora a Londra e Vienna)
Mostre personali (selezionate): 2018 Solo show , Monitor, Rome; 2017 Salzburg Kunstverein, Salzburg; 2015 To What I Might Become, Malmo, ; Cinesexual, Tyneside Cinema Gallery, Newcastle; 2014 Not A Curse, Nor A Bargain, But A Hymn, Audain Gallery, Vancouver; Robotic Cells, Krobath Vienna; 2013 But We Loved Her , 21er Haus, Belvedere Museum, Vienna; Gonda, Ursula-Blickle Stiftung, Kraichtal, ; Gonda, Krobath Gallery, Berlin; Gonda, Performance, ICA, London, UK; 2012 Gonda, Juliette Jongma Gallery, Amsterdam; 2010 Films by U. Mayer, Fondazione Pastificio Cerere, Rome; Last Hours of Ancient Sunlight, Monitor, Rome; 2009 Frame, Frieze Art Fair, London; Ellipse in Time, Kunstverein Hamburg; Whitechapel Art Gallery, London; 2008 Nought to Sixty, ICA, Institute of Contemporary Arts, London; 2007 The Crystals of Time, Lentos, Museum of Modern Art, Linz; Centraal Museum, Utrecht, Gallery Monitor , Rome;
Mostre collettive (selezionate): 2018 Somatechnics. Transparent travellers and obscure nobodies, curated by Simone Frangi, Museion, Bolzano, Italy (up coming); 2017 Hoprus on vaprus, Be fragile! be brave! Center for contemporary Arts, KUMO, Tallin, Estonia; 2016 The New Human, Moderna Musset, Stockholm, Sweden; The New Human, Knock, knock, is anyone home?, Malmo, Sweden; SeMA Biennale, Mediacity , Seoul; 2015 Rare Earth,TBA21, Vienna; Objects Food Rooms, Tanya Bonakdar Gallery, New York; Call me on Sunday, Krinzinger Projekte, Vienna; Middle of the Path, Museum für Neue Kunst, Freiburg; Excess Beauty, Salzburger Kunstverein, Salzburg; 2014 MIRROR CITY, Hayward Gallery, Southbank, London; Video Container: Touch Cinema, MOCA, Museum of Contemporary Art, North Miami;2013 Nouvelle Vagues (New Waves), Palais de Tokyo, Paris, France; Costume: Written Clothing, Tramway,Glasgow, Scotland; Superusurpedsupper, Nomas Foundation, Rome; The First 10 years in Lentos, Lentos Museum, Linz; Photos, 21er Haus, Vienna; 2012 Castle in the Air , Zamek Cultur e Centre, Poznan, Poland; Mindaugas, 11th Baltic Triennal, CAC, Vilnius, Lithuania; Lux Bienniale, ICA, London; Ursula Mayer, Museum of Contemporary Art, Zagreb, Croatia; 2011 Gonda, Performa 11, New York; Side Stories, Sculpture Center, New York, US; Cinémas, cycle; Prospectif Cinéma 2010-2011, Centre Pompidou, Paris; 2010 Long Time No See, The Brno Hause of Art, Brno, Czech Republic; Languages and Experimentations, Young artists in a contemporary collection, Mart, Rovereto, Italy; East go es East, Bunkier Sztuki, Kracow, Poland; It’s a Set Up, Kiasma - Museum of Contemporary Art, Helsinki; Yesterday’sTomorrows, Muséè d’Art Contemporain de Montreal, Montreal; Psychoanalysis,Tokio Wonder Site, Tokio; Psychoanalysis, Contemporary Art Museum, Kumamoto.
Opening 9 febbraio h 19 -21
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