Talismani dell'editoria. I Tallone e gli scrittori del '900
Dal 17 Giugno 2015 al 30 Settembre 2015
Roma
Luogo: Biblioteca Nazionale Centrale
Indirizzo: viale Castro Pretorio 105
Orari: lun-ven 10-18; sabato 10-13
Enti promotori:
- MiBACT - DGBIC
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0965 064989352
E-Mail info: angelina.desalvo@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.bncrm.librari.beniculturali.it
Alberto Tallone è stato uno dei più raffinati editori del Novecento, creatore di un’impresa di alto artigianato che, di fronte a un’editoria di massa, si è affermata nel corso dei decenni per l’eleganza ed essenzialità della veste tipografica, per le tirature limitate, per i testi composti a mano su carte di pregio. La Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, nel quinto centenario della morte di Aldo Manuzio (1515-2015) dedica alle edizioni Tallone e al loro significativo rapporto con i grandi autori del ’900 una mostra all’interno della nuova area museale Spazi900, a cura del Direttore della Biblioteca Andrea De Pasquale e di Eleonora Cardinale. L’inaugurazione di Talismani dell’editoria. I Tallone e gli scrittori del ’900 avverrà mercoledì 17 giugno alle ore 17 (visitabile fino al 30 settembre 2015, lun-ven 10-18, sab 10-13, ingresso gratuito), impreziosita da un recital della poetessa brasiliana Márcia Theóphilo, storica amica della famiglia Tallone.
“Consapevole del fatto che ripercorrere oggi l’attività editoriale di Tallone significa gettare un ponte con la grande tradizione tipografica italiana, la Biblioteca Nazionale di Roma propone per la prima volta al pubblico un tema mai esplorato, quello del rapporto dell’editore – Alberto prima, la moglie Bianca poi con i figli e, dopo la scomparsa di Aldo nel 1991, Enrico e Maria Rosa – con gli scrittori del Novecento e oltre”, così il Direttore della BNCR Andrea De Pasquale spiega il filo rosso del percorso espositivo. L’attività della casa editrice è infatti destinata a intrecciarsi con figure e vicende che hanno segnato il mondo culturale italiano e non solo del secolo scorso. Tramite le edizioni Tallone si ripercorre la letteratura del Novecento con l’esposizione di esemplari di pregio, conservati prevalentemente nel Fondo Falqui della Biblioteca, documenti inediti, autografi, lettere, bozze di stampa, presenti nel ricchissimo archivio della famiglia Tallone. L’allestimento, completato anche da un corposo apparato iconografico con foto inedite dall’archivio Tallone, è corredato da un catalogo che, oltre ai saggi introduttivi di Enrico Tallone, Eleonora Cardinale e Andrea De Pasquale, raccoglie una scelta delle più significative lettere tra Enrico Falqui, Alberto e Bianca Tallone, per la prima volta in mostra e tuttora inedite, così come il ritratto a matita che Giorgio de Chirico fece a Falqui nel 1955.
Talismani dell’editoria si snoda attraverso quattro sezioni. Il percorso si apre con la storia della casa editrice, fondata a Parigi e poi trasferita ad Alpignano, nei pressi di Torino, con le sue caratteristiche peculiari che la rendono unica nel panorama editoriale italiano e ne fanno assumere un valore emblematico. Al centro del discorso è quindi l’origine del libro con gli strumenti di composizione e gli elementi costitutivi: carte, caratteri e inchiostri. Sottolineare gli aspetti artigianali e materici dell’attività tipografica risulta di estrema attualità a fronte di un mondo editoriale, dominato da grandi giganti, sempre più orientato verso modelli che dissolvono il libro come oggetto fisico. Il fulcro della mostra è, però, costituito dalla seconda sezione dedicata a Tallone e gli scrittori italiani del Novecento. Il viale che porta alla casa di Alpignano è destinato ad essere percorso e ripercorso lungo un intero secolo da scrittori, intellettuali, artisti, studiosi. Nei primi decenni del Novecento, ancor prima della nascita della tipografia, è Eleonora Tango Tallone, madre di Alberto, ad accogliere ad Alpignano scrittori quali Sibilla Aleramo e Dino Campana, di cui vengono esposti due documenti autografi inediti, di estremo interesse, vista la rarità di manoscritti del poeta di Marradi.
Con la fondazione della casa editrice e il successivo trasferimento in Italia si intensificano i rapporti con gli scrittori. Numerosi divengono gli incontri, i progetti, le edizioni: La Mandragola con un saggio di Riccardo Bacchelli, Archimede di Leonardo Sinisgalli, Sono uno di voi di Libero de Libero. Non tutti i progetti vanno però in porto come accade per la raccolta Morte delle stagioni di Giuseppe Ungaretti, di cui viene esposta una lettera inedita scritta con il noto inchiostro verde, insieme a lettere inedite di Salvatore Quasimodo, Camillo Sbarbaro, Vittorio Sereni, Mario Luzi. Le scelte editoriali cadono inevitabilmente sulla poesia, una scrittura di forte creazione per lo stesso tipografo, attento artefice della composizione del testo. Si passa attraverso Guido Gozzano, Gian Pietro Lucini, Eugenio Montale, e si arriva agli anni più recenti con Attilio Bertolucci, Alda Merini, Eugenio De Signoribus.
Tallone instaura importanti rapporti anche con gli scrittori stranieri. Nella terza sezione si dà testimonianza del rapporto più significativo e duraturo, quello con il poeta Pablo Neruda, del quale l’editore pubblica gli inediti di Sumario, La Copa de Sangre e il discorso tenuto in occasione della consegna del Premio Nobel nel 1971. Neruda riconoscerà in Tallone il «maestro de la claridad, profesor de pureza, héroe del Libro».
Il percorso si conclude con un rapporto lungo e intenso, quello tra i Tallone e il critico letterario Enrico Falqui, di cui l’Istituto conserva la ricca e rara biblioteca in una sala a lui dedicata. Un continuo invio di libri, suggerimenti e proposte editoriali, intensa e reciproca stima emergono in modo evidente dallo scambio epistolare intercorso tra Falqui, Alberto e Bianca Tallone. Il critico romano curerà per l’editore le Poesie di Cardarelli e l’Antologia di scrittori laziali contemporanei, ma soprattutto dedicherà all’amico e alla sua preziosa arte tipografica il saggio Tallone, stampatore esemplare.
“Consapevole del fatto che ripercorrere oggi l’attività editoriale di Tallone significa gettare un ponte con la grande tradizione tipografica italiana, la Biblioteca Nazionale di Roma propone per la prima volta al pubblico un tema mai esplorato, quello del rapporto dell’editore – Alberto prima, la moglie Bianca poi con i figli e, dopo la scomparsa di Aldo nel 1991, Enrico e Maria Rosa – con gli scrittori del Novecento e oltre”, così il Direttore della BNCR Andrea De Pasquale spiega il filo rosso del percorso espositivo. L’attività della casa editrice è infatti destinata a intrecciarsi con figure e vicende che hanno segnato il mondo culturale italiano e non solo del secolo scorso. Tramite le edizioni Tallone si ripercorre la letteratura del Novecento con l’esposizione di esemplari di pregio, conservati prevalentemente nel Fondo Falqui della Biblioteca, documenti inediti, autografi, lettere, bozze di stampa, presenti nel ricchissimo archivio della famiglia Tallone. L’allestimento, completato anche da un corposo apparato iconografico con foto inedite dall’archivio Tallone, è corredato da un catalogo che, oltre ai saggi introduttivi di Enrico Tallone, Eleonora Cardinale e Andrea De Pasquale, raccoglie una scelta delle più significative lettere tra Enrico Falqui, Alberto e Bianca Tallone, per la prima volta in mostra e tuttora inedite, così come il ritratto a matita che Giorgio de Chirico fece a Falqui nel 1955.
Talismani dell’editoria si snoda attraverso quattro sezioni. Il percorso si apre con la storia della casa editrice, fondata a Parigi e poi trasferita ad Alpignano, nei pressi di Torino, con le sue caratteristiche peculiari che la rendono unica nel panorama editoriale italiano e ne fanno assumere un valore emblematico. Al centro del discorso è quindi l’origine del libro con gli strumenti di composizione e gli elementi costitutivi: carte, caratteri e inchiostri. Sottolineare gli aspetti artigianali e materici dell’attività tipografica risulta di estrema attualità a fronte di un mondo editoriale, dominato da grandi giganti, sempre più orientato verso modelli che dissolvono il libro come oggetto fisico. Il fulcro della mostra è, però, costituito dalla seconda sezione dedicata a Tallone e gli scrittori italiani del Novecento. Il viale che porta alla casa di Alpignano è destinato ad essere percorso e ripercorso lungo un intero secolo da scrittori, intellettuali, artisti, studiosi. Nei primi decenni del Novecento, ancor prima della nascita della tipografia, è Eleonora Tango Tallone, madre di Alberto, ad accogliere ad Alpignano scrittori quali Sibilla Aleramo e Dino Campana, di cui vengono esposti due documenti autografi inediti, di estremo interesse, vista la rarità di manoscritti del poeta di Marradi.
Con la fondazione della casa editrice e il successivo trasferimento in Italia si intensificano i rapporti con gli scrittori. Numerosi divengono gli incontri, i progetti, le edizioni: La Mandragola con un saggio di Riccardo Bacchelli, Archimede di Leonardo Sinisgalli, Sono uno di voi di Libero de Libero. Non tutti i progetti vanno però in porto come accade per la raccolta Morte delle stagioni di Giuseppe Ungaretti, di cui viene esposta una lettera inedita scritta con il noto inchiostro verde, insieme a lettere inedite di Salvatore Quasimodo, Camillo Sbarbaro, Vittorio Sereni, Mario Luzi. Le scelte editoriali cadono inevitabilmente sulla poesia, una scrittura di forte creazione per lo stesso tipografo, attento artefice della composizione del testo. Si passa attraverso Guido Gozzano, Gian Pietro Lucini, Eugenio Montale, e si arriva agli anni più recenti con Attilio Bertolucci, Alda Merini, Eugenio De Signoribus.
Tallone instaura importanti rapporti anche con gli scrittori stranieri. Nella terza sezione si dà testimonianza del rapporto più significativo e duraturo, quello con il poeta Pablo Neruda, del quale l’editore pubblica gli inediti di Sumario, La Copa de Sangre e il discorso tenuto in occasione della consegna del Premio Nobel nel 1971. Neruda riconoscerà in Tallone il «maestro de la claridad, profesor de pureza, héroe del Libro».
Il percorso si conclude con un rapporto lungo e intenso, quello tra i Tallone e il critico letterario Enrico Falqui, di cui l’Istituto conserva la ricca e rara biblioteca in una sala a lui dedicata. Un continuo invio di libri, suggerimenti e proposte editoriali, intensa e reciproca stima emergono in modo evidente dallo scambio epistolare intercorso tra Falqui, Alberto e Bianca Tallone. Il critico romano curerà per l’editore le Poesie di Cardarelli e l’Antologia di scrittori laziali contemporanei, ma soprattutto dedicherà all’amico e alla sua preziosa arte tipografica il saggio Tallone, stampatore esemplare.
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