Talent Prize 2019
Dal 30 Ottobre 2019 al 13 Novembre 2019
Roma
Luogo: Mattatoio
Indirizzo: piazza Orazio Giustiniani 4
Orari: dal martedì alla domenica dalle 14.00 alle 20.00
Enti promotori:
- Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale
- Azienda Speciale Palaexpo
Costo del biglietto: Intero € 6, Ridotto € 5, Ragazzi dai 7 ai 18 anni € 4. Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale Intero € 5, Ridotto € 4. Bambini fino a 6 anni gratuito
Telefono per informazioni: +39 06.8080099
E-Mail info: talentprize@insideart.eu
Sito ufficiale: http://talentprize.it
Giulio Squillacciotti è il vincitore della dodicesima edizione del Talent Prize, il premio internazionale di arti visive organizzato da Inside Art e realizzato grazie al sostegno della Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale.
La mostra con il vincitore, i finalisti e i premi speciali inaugura il 30 ottobre alle 18.30 al Mattatoio di Roma e resta visibile fino al 13 novembre. La giuria ha assegnato il primo premio all’opera Note sopra le virtù materiali per un monologo mai andato in scena, con la quale l’artista romano si aggiudica un riconoscimento in denaro di 5mila euro. L’opera è una scultura realizzata con materiali misti, una sorta di “feticcio” che testimonia una ricerca antropologica dell’artista finalizzata a raccontare la vastità del processo creativo. Per un anno, infatti, l’artista ha studiato, nel Museo Antropologico di Torino, le collezioni di opere e disegni provenienti dall’ex manicomio di Collegno, prodotti dai pazienti a cavallo tra XIX e XX secolo, e la sua attenzione si è concentrata su un apparato scenografico per uno spettacolo teatrale mai andato in scena. Una raccolta di bozzetti, disegni e costumi, in cui l’artista ha intravisto la rappresentazione di un “altro mondo possibile” (fisico, in uno spazio reale) desunto dalla fantasia di costrizione degli internati nell’ex manicomio e dal corpus di opere presenti in archivio. Il costume teatrale della sua opera è ispirato a un disegno del 1904, realizzato da un autore mai conosciuto. «Anche quest’anno il Talent Prize conferma la vitalità del panorama giovanile dell’arte contemporanea – ha detto il fondatore del premio Guido Talarico, editore di Inside Art – la qualità delle opere e il valore della ricerca che le contraddistingue è uno stimolo a far viaggiare la nostra immaginazione e la nostra osservazione della realtà oltre i confini della nostra conoscenza. È questo lo straordinario potere dell’arte, che mostre come questa consentono di esaltare e raccontare. Siamo orgogliosi di poter rappresentare per i giovani artisti una leva di crescita e sviluppo. A tutti i partecipanti e ai selezionati quindi va il nostro ringraziamento e incoraggiamento. Un grazie anche alla Fondazione Cultura e Arte e al Prof. Avv. Emmanuele Emanuele, un pilastro della nostra iniziativa, da anni. Con loro stiamo scrivendo pagine bellissime della storia dell’arte contemporanea».
IL PREMIO EMMANUELE EMANUELE
L’ edizione XII del Talent Prize, infatti, si caratterizza per la seconda edizione dell’assegnazione di un Premio speciale intitolato al Prof. Avv. Emmanuele F.M Emanuele. Una sezione che suggella il rapporto tra Inside Art e la Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale di cui Emanuele è Presidente. La scelta di questo riconoscimento è un tributo alla sua figura di imprenditore e mecenate, diventato negli anni un punto di riferimento per il mondo della cultura e dell’arte a Roma e in tutta Italia. Con la sua passione e grazie al suo sostegno, molte realtà artistiche sono state in grado di portare alla luce iniziative culturali di grande spessore e interesse. Per il Talent Prize 2019, Emanuele ha deciso di premiare SN 1604, una “pitto-scultura” che indaga il tema della luce, ispirandosi allo studio delle stelle, e mettendo a confronto la filosofia orientale con quella occidentale. Spiega Emanuele: «L’opera meritevole, quest’anno, di ricevere il Premio della Fondazione Terzo Pilastro a me intitolato è quella del duo Genuardi / Ruta, dal titolo “SN 1604”, per la sezione Pittura. La motivazione di tale conferimento è da rinvenirsi nella qualità della ricerca dei due giovani artisti, che realizzano delle installazioni ambientali, o – come loro stessi amano definirle – delle “pitto-sculture”, attraverso l’assemblaggio di legno, tessuti e colori acrilici, conferendo così all’opera un peculiare dinamismo all’interno dell’ambiente in cui si trova. L’opera in questione, che prende il nome da una Supernova avvistata nella nostra galassia nel 1604, è un tributo alla luce, o meglio alla visione che si genera allorché un fascio di luce intercetta una superficie, un’architettura. Interessante anche la particolare interpretazione che i due artisti danno alla propria creazione, ovvero “una relazione tra la cultura occidentale legata al soggetto che osserva e quella orientale legata alla luce ed ai suoi raggi”, in quanto a mio parere centra perfettamente una delle funzioni primarie dell’arte al giorno d’oggi, che è quella di mettere in comunicazione mondi lontani dando vita ad un linguaggio comune, universale, il quale raccolga e sintetizzi in se stesso codici espressivi differenti ma spesso – come in questo caso – complementari. Sono pertanto lieto di avere avuto la possibilità di selezionare, tra le tante opere che affollano il “Talent Prize”, questa, che è la più rispondente alla mia sensibilità per valenza immaginifica, cromatica e di astrazione».
FINALISTI
La giuria ha selezionato anche i nomi dei nove finalisti che saranno presenti in mostra al Padiglione 9B del Mattatoio dal 31 ottobre. Si tratta di Arianna Todisco con la fotografia Villaggio dei fiori (lavoro che ha ottenuto anche una menzione speciale da parte della giuria), Simona Andrioletti, con il quadro Fix me, Edoardo Aruta, con il video Elephant in the room, Giulia Berra, con la scultura Senza titolo (dalla serie Tropheum), Roland Burkart, con l’installazione Your Infinity, Letizia Calori (Calori e Maillard) con la scultura dal titolo M, Francesco Ciavaglioli, con l’opera pittorica Klon , Agostino Iacurci, con la scultura Eftychìa#4 e Davide Mancini Zanchi, con l’opera pittorica dal titolo -10,87.
LA GIURIA
La selezione è stata elaborata dalla giuria composta da Ludovico Pratesi, curatore e critico d’arte, Federica Pirani, storica dell’arte e responsabile della programmazione mostre della Sovrintendenza capitolina, Marcello Smarrelli, direttore artistico della Fondazione Ermanno Casoli e della Fondazione Pastificio Cerere, Anna d’Amelio Carbone, direttrice della Fondazione Memmo Arte Contemporanea, Guido Talarico, direttore ed editore di Inside Art, Anna Mattirolo, Delegato alla ricerca e ai progetti culturali speciali Scuderie del Quirinale, Peter Benson Miller, Direttore artistico dell’American Academy in Rome, Julia Draganović, Direttore dell’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo, Gianluca Marziani, curatore e critico d’arte, Cesare Pietroiusti, Presidente Palaexpo, Charlotte Morel, Direttrice delle Arti Visive nella città di Lille, Chiara Parisi, curatrice mostre d’arte contemporanea a Villa Medici, Roberta Tenconi, curatrice Pirelli Hangar Bicocca Milano e Giorgio de Finis, Direttore Artistico MACRO Asilo. I
PREMI SPECIALI
Si aggiungono al vincitore e ai finalisti anche i premi speciali. UTOPIA, Società, leader in Italia nell’attività integrata di Public,Media e Legal Affair, ha scelto l’opera Friend or foe (the Balilla project), una scultura interattiva di Federico Delfrati. Si tratta di un biliardino con le manopole modificate, che consente ai giocatori di governare le proprie mosse e quelle degli altri: un esperimento sociale ispirato alle teorie di Johan Huizinga. Inside Art, invece, ha individuato come premio speciale l’opera di Valerio Polici, una fotografia dal titolo Interno. Un viaggio a ritroso nel proprio immaginario che si accosta alla psicanalisi avviando il tentativo terapeutico ed espressivo di usare il medium come uno scandaglio di esplorazione e riconciliazione con se stessi. Infine, il Premio speciale Fondamentaè andato ad Andrea Lo Giudice per l’opera Andreol, un’incisione su carta pregiata che riflette sul tema dell’assenza.
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