Storia e paesaggio sonoro: approcci sensoriali del passato
Dal 21 Marzo 2019 al 21 Marzo 2019
Roma
Luogo: Accademia di Francia - Villa Medici
Indirizzo: viale Trinità dei Monti 1
Orari: 19-21.30
Costo del biglietto: ingresso gratuito senza prenotazione
Sito ufficiale: http://www.villamedici.it
La storia è stata a lungo silente. Oggi, gli storici prendono sempre più in conto i sensi, e in particolare l’udito, nel loro studio del passato: storia culturale dei sensi in Francia, facendo seguito ad Alain Corbin, Sound Studies nei paesi anglosassoni.
Questo nuovo campo della ricerca, multiforme, rinnova l’approccio delle società antiche interessandosi ai loro suoni, alle loro forme di ascolto, alla loro cultura sonora. Come studiare, da storico, i suoni del passato? Quali fonti possono darvi accesso? Cosa ci insegnano delle società di cui essi costituiscono il contesto sensibile?
La serata, sull’iniziativa di Pauline Lafille, storica dell’arte borsista all’Accademia di Francia a Roma, riunisce due ricercatrici che hanno sviluppato una forma di studio sensoriale della storia.
19.00
L’archeologia sonora: Dialogo con Mylène Pardoen
Mylène Pardoen è archeologa sonora presso il CNRS e la Maison des Sciences de l’Homme de Lyon. Dopo avere intrapreso una carriera militare, ella si forma in storia e musicologia e impiega da diversi anni una pratica scientifica che associa scienze umane e nuove tecnologie, grazie alle quali ricrea i paesaggi sonori delle epoche passate (campi di battaglia, scene urbane, come nel progetto “Bretez” che restituisce i suoni della Parigi del XVIII secolo). Mylène Pardoen presenterà il suo percorso e alcune sue creazioni sonore, destinate ai musei della Città di Parigi (Carnavelet, tra gli altri) o a Versailles.
20.30
Il Rinascimento sonoro: conferenza di Florence Alazard
Florence Alazard, docente all’università di Tours, studia i legami tra suono e potere nell’Italia del XV e XVI secolo. Mobilizzando una storia sonora delle emozioni politiche, ella si interessa alle culture della voce e dell’oralità, alle feste e alle pratiche musicali, agli usi della comunicazione politica, alla scrittura oralizzata nei lamenti pubblicati durante le guerre di Italia. La voce e la musica, pensate come armonia, sono le agenti e le metafore della vita politica del Rinascimento.
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