Short Theatre 2024
Dal 05 Settembre 2024 al 15 Settembre 2024
Roma
Luogo: Sedi varie
Indirizzo: Sedi varie
Sito ufficiale: http://www.shorttheatre.org
Dal 5 al 15 settembre torna a Roma per la sua XIX edizione Short Theatre, il festival internazionale dedicato alla creazione contemporanea e alle performing arts. Un’edizione contraddistinta dall’internazionalità, dalla stratificazione dei linguaggi, dal desiderio di incontrare la città e di percorrerne lo spazio attraverso la lente dell’immaginazione artistica, suggellando l’importante percorso di direzione artistica di Piersandra Di Matteo, che quest’anno giunge alla sua conclusione.
11 giorni di programmazione, oltre 50 progetti, 40 compagnie provenienti da Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Brasile, Danimarca, Svezia, Rwanda, Stati Uniti, Germania, Canada, Palestina, Messico, abiteranno una rete urbana fatta di 13 location dislocate in 4 municipi. Da spazi ormai storici del festival, primo tra tutti La Pelanda – Mattatoio di Roma, a nuovi luoghi inaspettati e ricchi di storia come il Cimitero Monumentale Verano, le sponde del Fiume Tevere, i Laboratori di scenografia dei Cerchi del Teatro dell’Opera di Roma – proseguendo la collaborazione iniziata nel 2023 -, il Teatro di Documenti, piccola meraviglia di architettura scenografica progettata e costruita dal massimo scenografo italiano del Novecento Luciano Damiani, e il Teatro Cometa Off, realtà culturale del territorio che si unisce alle consolidate collaborazioni con il Teatro India – Teatro di Roma, Angelo Mai, TeatroBasilica.
Per il terzo anno Gucci si conferma Main Sponsor del Festival, rinnovando il suo impegno al sostengo e alla valorizzazione di creatività, cultura e arte.
Viscous Porosity è il titolo che accompagna questa edizione: una chiamata ad accendere la percezione sull’interconnessione tra le relazioni umane, naturali e sociali, sul contagio e la capacità di trasformazione reciproca; un invito ad allenare la lettura del presente osservandone le criticità, le incongruenze e le forme di dissenso.
Lo farà come d’abitudine attraverso i lavori di artiste e artisti di fama internazionale, nomi emergenti della scena contemporanea, riscoprendo compagnie storiche e presentando al pubblico realtà artistiche per la prima volta a Roma. L’attraversabilità e multidisciplinarietà del panorama artistico, la disabilità come stimolo creativo, il pensiero critico e la pratica artistica come forme di trasmissione di saperi e di esperienze affettive assumono la forma di un attraversamento della città e della vita urbana.
PRISMA 2024, focus espanso che annualmente offre al pubblico l’opportunità di approfondire la produzione artistica transdisciplinare di una compagnia nota internazionalmente, sarà dedicato alla catalana El Conde de Torrefiel, tra le compagini teatrali più rilevanti nell'innovazione contemporanea dei linguaggi scenici e storica presenza del festival, che dieci anni fa – nel 2014 – la presentò in Italia per la prima volta. Twilight Zones, questo il titolo del focus, connette una serie di opere e azioni performative ideate nel tempo da Beyeler e Gisbert, caustici sperimentatori del confine poroso tra realtà e finzione, alla ricerca continua di uno sconfinamento di forme e consistenze. La loro ricerca ha dato vita a un'estetica capace di integrare teatro, scrittura dei corpi, letteratura, ricerca sonora e arti plastiche per interrogare le ambiguità della vita contemporanea. Il focus prevedrà due lavori site-specific – la soundwalk Cuerpos Celestes al Cimitero del Verano il 12 e 13 settembre e il cinematografico Ultraficción n. 1, appuntamento tra i più rilevanti della programmazione, sulle sponde del Fiume Tevere il 13 e 14 –, lo spettacolo per una persona alla volta Se respira en el jardín como en un bosque, al Teatro Cometa Off dal 5 all’8 settembre, una Masterclass presso i Laboratori di scenografia del Teatro dell’Opera di Roma e un incontro pubblico alla Real Academia de España en Roma.
Tra i ritorni anche Rimini Protokoll, presenza amata dal pubblico romano, con due lavori, entrambi in programma il 7 e 8 settembre: The Walks nei dintorni del Mattatoio e Uncanny Valley (Stefan Kaegi / Rimini Protokoll) alla Pelanda, che vede un robot umanoide prendere il posto dell'autore dando il via a una serie di questioni non rimandabili su copia/originale, intelligenza artificiale, tecnologia e forme di controllo dei corpi.
La pratica del camminare diventa in ST24 un vettore tramite il quale il festival propone di attraversare lo spazio urbano, reimmaginandone insieme il paesaggio, con un trittico di appuntamenti: i già citati Cuerpos Celestes di El Conde de Torrefiel e The Walk di Rimini Protokoll, ed El Viaje, itinerario acustico proposto dal duo Igor Cardellini e Tomas Gonzalez il 12 e 13 settembre – uno dei due progetti che Short Theatre co-realizza con l’Istituto Svizzero.
È la corporeità in divenire il fil rouge di una serie di lavori in prima nazionale di alcune tra le artiste più riconosciute nel panorama internazionale: al Teatro di Documenti il 10 e 11 settembre la canadese Leone d'Argento alla Biennale di Venezia 2017 Dana Michel presenterà Mike, performance “long durational” che, con umorismo e sensibilità, fa proprio il tema del lavoro e dello stato di semi-vita nel quale il quotidiano ci immerge. Nelle sale de La Pelanda – Mattatoio di Roma si susseguiranno: il 5 e 6 settembre l’irriverente cabaret performativo Cavaliers impurs (Troubled Riders) dello storico duo Antonia Baehr & Latifa Laâbissi; il 6 e 7 settembre Bless This Mess, primo lavoro corale della giovane coreografa greca Katerina Andreou che si interroga sulla confusione come strumento di affermazione, godimento e creatività; l’11 e 12 settembre RUSH, un solo ideato per la performer Manon Santkin dalla coreografa danese Mette Ingvartsen che ripercorre la lunga collaborazione tra le due artiste e celebra l’intensità delle relazioni tra corpi, affetti, memorie.
E ancora alla Pelanda The Second Body, il 7 e 8 settembre, della coreografa franco-polacca Ola Maciejewska, che riflette sull’intra-azione tra umano e ambiente, portando in scena un corpo e una scultura di ghiaccio in una costante e permeabile metamorfosi. La coreografia come pratica di stratificazione dei corpi e attraversamento delle ere nella nuova produzione di Annamaria Ajmone I pianti e I lamenti dei pesci fossili il 10 e 11 settembre, all’opposto l’assenza del fattore tempo in quella immaginata da Adriana Borriello in Timelessness Dances il 12 settembre. La danza dell’emergente Nunzia Picciallo, a ST24 grazie al network Boarding Pass Plus Dance, si fa invece potente strumento di reinvenzione della soggettività nel primo studio del suo lavoro d’esordio Lemmy B il 10 settembre.
Uno dei cuori della programmazione di Short Theatre 2024 è il dominio dell’acustico e non a caso il festival vi dedica uno spazio specifico, allestendo una “stanza sonora” all’interno de La Pelanda del Mattatoio di Roma – realizzata nell’ambito del progetto Eco:frequenze finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU – in cui saranno accolti quotidianamente ascolti musicali, streaming radiofonici, interventi acustici, performance e installazioni sonore, oltre che la programmazione serale di concerti e dj-set.
Il suono come materia vibrante che fuoriesce dal corpo in A Mouthful of Tongues della batterista e vocalist svedese Stina Fors l’11 settembre alla Pelanda; come veicolo senza prerogativa dell’umano in Speaking Cables di Agnese Banti, artista e musicista selezionata da FONDO–Network per la creatività emergente, ancora l’11 settembre all’Angelo Mai, e in Aganis di Chiara Cecconello il giorno successivo, sempre all’Angelo Mai, una performance immersiva per due voci e live-electronics dedicata alle anguane, figure mitologiche delle Prealpi Venete le cui grida sono inascoltabili all’orecchio umano.
Il suono come forza creativa che permette la risonanza e connette corpi e ambienti: è il caso del potente duo di musiciste Nìdia&Valentina Magaletti – producer e dj afro-portoghese la prima, batterista, percussionista e compositrice italiana basata a Londra la seconda – che si unirà per una performance live nella serata di apertura; del talentuoso musicista iraniano Mohammad Reza Mortazavi, che porterà a Roma il suono percussivo e trascendentale del “tombak” e del “daf” il 10 settembre; del live della misteriosa cantautrice Nino Gvilia, che si racconta provenire dal lago Paliastomi in Georgia il 6 settembre. O la sperimentalità di Alessandro Bosetti, compositore e artista sonoro di cui ST24 ha prodotto in estate un nuovo lavoro grazie al progetto europeo Radio That Matters, di cui è capofila, e al sostegno di Fondazione Alta Mane Italia, ATCL e Insieme siamo arte: La memoria risiede nel lobo dell’orecchio è un lavoro nato dalla collaborazione con un gruppo di persone cieche e ipovedenti provenienti dall’ASP S. Alessio – Margherita di Savoia in cui si rende concreta la possibilità di una drammaturgia performativa accessibile e partecipativa fin dalla sua origine.
L’accessibilità come stimolo alla creazione e alla sperimentazione è uno degli assi del percorso che Short Theatre sta conducendo in questo triennio, grazie al sostegno di Fondazione Alta Mane Italia, ATCL e Insieme siamo arte. Altro lavoro che ne indaga le potenzialità è Monumentum DA, progetto coreografico che Cristina Kristal Rizzo porta avanti dal 2022 e che in questa iterazione diventa una dedica alla singolarità di Diana Anselmo, performer sordx bilingue in italiano e LIS e attivista/co-founder dell’associazione Al.Di.Qua.Artists: la LIS ed il corpo di Anselmo si fanno archivio in movimento, monumento linguistico, aprendo altri piani per riconnettersi alla storia delle soggettività sorde.
Archivi, eredità collettive, suono e voce come dispositivo della memoria sono alla base dei lavori di Dorothée Munyaneza, artista rwandese basata in Francia e tra le più attive oggi a livello internazionale, nel suo a capella (5 e 6 settembre) e di Aliaskar Abarkas, artista e scrittore iraniano, in The Community Whistling Choir primo dei due progetti su cui prende forma la collaborazione con If Body 2024 – Living Fragments, la programmazione curata da LOCALES, di cui il 6 e 7 settembre ST24 presenta l’esito di un workshop in cui un gruppo di persone ha esplorato la collezione di antichi manoscritti persiani e arabi custoditi dalla Biblioteca Casanatense di Roma attraverso lo strumento corporeo del fischio. Il secondo progetto in co-realizzazione con LOCALES è School of Intrusions, piattaforma educativa sperimentale nata in Palestina per iniziativa dell’artista Noor Abed e della curatrice Lara Khaldi che si intromette attivamente negli spazi pubblici e privati, stimolando una conoscenza che deriva dai luoghi stessi, dalle pratiche anticoloniali e dalle forme di economia alternativa.
Si immerge in biblioteche e archivi anche Léa Katharina Meier, borsista nel 2024 presso l’Istituto Svizzero, con cui Short Theatre 2024 co-realizza La Grande-Biblioteca-Bagnata-Umida-Lubrificata-Vergognosa all’Angelo Mai il 13 settembre, una performance grottesca e ludica che trasforma la vergogna in piacere attraverso l’incarnazione e la risata. La relazione tra Short Theatre 2024 e Angelo Mai si esprime, nella seconda settimana del festival, in una programmazione quotidiana che prende avvio il 10 settembre, aprendo le porte di Fotoromanza, esperimento laboratoriale che Giorgina Pi porta avanti da ottobre 2023 con un gruppo di oltre 40 donne over65 intente nella creazione di un proprio fotoromanzo, un’opportunità di narrare la propria storia, trasmetterla, manipolarla e reinventarla.
Tra le collaborazioni, prosegue quella iniziata nel 2023 con il TeatroBasilica dove il 7 e 8 settembre la storica compagnia teatrale italiana Fanny&Alexander presenterà Manson, un ritratto del noto omicida Charles Manson giocato sul confine tra l’inquietante e l’inaccettabile, con l’interpretazione di Andrea Argentieri.
Per la prima volta, invece, ST24 si muove all’interno di una cucina, quella dell’organizzazione di volontariato ARPJTetto, dove il duo catalano Nyamnyam invita 15 persone per una Comidas criollas: un dialogo artistico che passa attraverso il mangiare e l'uso degli utensili, mescolando saperi, storie, gesti, repertori del corpo e dell'immaginario.
Numerose le convergenze progettuali con le realtà culturali locali: ATCL – Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio, Istituto Svizzero, Master di Studi e Politiche di Genere di Roma Tre, Accademia di Belle Arti di Roma, NERO Editions, Al.Di.Qua Artists, Dominio Pubblico, i network nazionali e internazionali, le Università, gli Istituti di Cultura e le Ambasciate, e le realtà sociali come la Fondazione Alta Mane Italia.
Si rinnova in questa edizione RECIPROCITY, la sezione che Short Theatre dedica alla sperimentazione di modelli di reciprocità e intersezionalità, raccogliendo progetti partecipativi, laboratori, performance workshop based. Gli spazi del Teatro India ospiteranno i percorsi dedicati alla pedagogia e alla ricerca artistica proposti dalle artiste Stina Fors, Dorothée Munyaneza, Chiara Cecconello, Latifa Laâbissi & Antonia Baehr e Diana Anselmo; il percorso pedagogico nella drammaturgia contemporanea nell’ambito del progetto europeo Fabulamundi New Voices, che Short Theatre sta portando avanti insieme a Eva Geatti; il Modulo Arti del Master in Studi e Politiche di Genere di Roma Tre, oltre che la residenza artistica della compagnia di Adriana Borriello. Torna anche la quarta edizione di Anticipation of the Night, spazio quotidiano e gratuito fatto di conversazioni, incontri, presentazioni di libri, lectio magistralis, talk informali, che vedrà ospiti figure come Angela Balzano, Attilio Scarpellini, Annalisa Sacchi, ecc.
La dimensione della pedagogia emerge anche nell’impegno del festival a sostenere il percorso di giovani artisti in formazione: SPORE, progetto di residenze di ricerca dislocate nella Regione Lazio, nato lo scorso anno dalla concertazione inter-istituzionale tra ATCL, l’Università IUAV di Venezia e Short Theatre, che quest’anno sta sostenendo il percorso di Danila Gambettola e di Teresa Barbagallo / Royal Divorce attraverso diverse residenze produttive, di cui quella di Danila Gambettola si terrà presso Spazio Rossellini durante Short Theatre 2024.
La festa continua a essere uno degli assi cui ST24 si affida per stratificare la propria comunità grazie alla cooperazione con le realtà culturali attive nella città. Il Fanfulla 5/a curerà la serata del 12 settembre alla Pelanda con live e dj-set provenienti dalla scena romana e non. Si inaugura la nuova relazione con Safffo giovanissima realtà della scena queer romana che unisce danza, performance e pratica politica, che l’8 settembre curerà la Stanza Acustica della Pelanda. A garantire il miglior finale possibile sarà ancora una volta Merende by Industria Indipendente all’Angelo Mai il 15 settembre, per un closing party che vuole celebrare il chiudersi del prezioso ciclo svolto dal festival sotto la guida di Piersandra Di Matteo a partire dal 2021, affacciandosi sul futuro in trasformazione che attende il festival.
11 giorni di programmazione, oltre 50 progetti, 40 compagnie provenienti da Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Brasile, Danimarca, Svezia, Rwanda, Stati Uniti, Germania, Canada, Palestina, Messico, abiteranno una rete urbana fatta di 13 location dislocate in 4 municipi. Da spazi ormai storici del festival, primo tra tutti La Pelanda – Mattatoio di Roma, a nuovi luoghi inaspettati e ricchi di storia come il Cimitero Monumentale Verano, le sponde del Fiume Tevere, i Laboratori di scenografia dei Cerchi del Teatro dell’Opera di Roma – proseguendo la collaborazione iniziata nel 2023 -, il Teatro di Documenti, piccola meraviglia di architettura scenografica progettata e costruita dal massimo scenografo italiano del Novecento Luciano Damiani, e il Teatro Cometa Off, realtà culturale del territorio che si unisce alle consolidate collaborazioni con il Teatro India – Teatro di Roma, Angelo Mai, TeatroBasilica.
Per il terzo anno Gucci si conferma Main Sponsor del Festival, rinnovando il suo impegno al sostengo e alla valorizzazione di creatività, cultura e arte.
Viscous Porosity è il titolo che accompagna questa edizione: una chiamata ad accendere la percezione sull’interconnessione tra le relazioni umane, naturali e sociali, sul contagio e la capacità di trasformazione reciproca; un invito ad allenare la lettura del presente osservandone le criticità, le incongruenze e le forme di dissenso.
Lo farà come d’abitudine attraverso i lavori di artiste e artisti di fama internazionale, nomi emergenti della scena contemporanea, riscoprendo compagnie storiche e presentando al pubblico realtà artistiche per la prima volta a Roma. L’attraversabilità e multidisciplinarietà del panorama artistico, la disabilità come stimolo creativo, il pensiero critico e la pratica artistica come forme di trasmissione di saperi e di esperienze affettive assumono la forma di un attraversamento della città e della vita urbana.
PRISMA 2024, focus espanso che annualmente offre al pubblico l’opportunità di approfondire la produzione artistica transdisciplinare di una compagnia nota internazionalmente, sarà dedicato alla catalana El Conde de Torrefiel, tra le compagini teatrali più rilevanti nell'innovazione contemporanea dei linguaggi scenici e storica presenza del festival, che dieci anni fa – nel 2014 – la presentò in Italia per la prima volta. Twilight Zones, questo il titolo del focus, connette una serie di opere e azioni performative ideate nel tempo da Beyeler e Gisbert, caustici sperimentatori del confine poroso tra realtà e finzione, alla ricerca continua di uno sconfinamento di forme e consistenze. La loro ricerca ha dato vita a un'estetica capace di integrare teatro, scrittura dei corpi, letteratura, ricerca sonora e arti plastiche per interrogare le ambiguità della vita contemporanea. Il focus prevedrà due lavori site-specific – la soundwalk Cuerpos Celestes al Cimitero del Verano il 12 e 13 settembre e il cinematografico Ultraficción n. 1, appuntamento tra i più rilevanti della programmazione, sulle sponde del Fiume Tevere il 13 e 14 –, lo spettacolo per una persona alla volta Se respira en el jardín como en un bosque, al Teatro Cometa Off dal 5 all’8 settembre, una Masterclass presso i Laboratori di scenografia del Teatro dell’Opera di Roma e un incontro pubblico alla Real Academia de España en Roma.
Tra i ritorni anche Rimini Protokoll, presenza amata dal pubblico romano, con due lavori, entrambi in programma il 7 e 8 settembre: The Walks nei dintorni del Mattatoio e Uncanny Valley (Stefan Kaegi / Rimini Protokoll) alla Pelanda, che vede un robot umanoide prendere il posto dell'autore dando il via a una serie di questioni non rimandabili su copia/originale, intelligenza artificiale, tecnologia e forme di controllo dei corpi.
La pratica del camminare diventa in ST24 un vettore tramite il quale il festival propone di attraversare lo spazio urbano, reimmaginandone insieme il paesaggio, con un trittico di appuntamenti: i già citati Cuerpos Celestes di El Conde de Torrefiel e The Walk di Rimini Protokoll, ed El Viaje, itinerario acustico proposto dal duo Igor Cardellini e Tomas Gonzalez il 12 e 13 settembre – uno dei due progetti che Short Theatre co-realizza con l’Istituto Svizzero.
È la corporeità in divenire il fil rouge di una serie di lavori in prima nazionale di alcune tra le artiste più riconosciute nel panorama internazionale: al Teatro di Documenti il 10 e 11 settembre la canadese Leone d'Argento alla Biennale di Venezia 2017 Dana Michel presenterà Mike, performance “long durational” che, con umorismo e sensibilità, fa proprio il tema del lavoro e dello stato di semi-vita nel quale il quotidiano ci immerge. Nelle sale de La Pelanda – Mattatoio di Roma si susseguiranno: il 5 e 6 settembre l’irriverente cabaret performativo Cavaliers impurs (Troubled Riders) dello storico duo Antonia Baehr & Latifa Laâbissi; il 6 e 7 settembre Bless This Mess, primo lavoro corale della giovane coreografa greca Katerina Andreou che si interroga sulla confusione come strumento di affermazione, godimento e creatività; l’11 e 12 settembre RUSH, un solo ideato per la performer Manon Santkin dalla coreografa danese Mette Ingvartsen che ripercorre la lunga collaborazione tra le due artiste e celebra l’intensità delle relazioni tra corpi, affetti, memorie.
E ancora alla Pelanda The Second Body, il 7 e 8 settembre, della coreografa franco-polacca Ola Maciejewska, che riflette sull’intra-azione tra umano e ambiente, portando in scena un corpo e una scultura di ghiaccio in una costante e permeabile metamorfosi. La coreografia come pratica di stratificazione dei corpi e attraversamento delle ere nella nuova produzione di Annamaria Ajmone I pianti e I lamenti dei pesci fossili il 10 e 11 settembre, all’opposto l’assenza del fattore tempo in quella immaginata da Adriana Borriello in Timelessness Dances il 12 settembre. La danza dell’emergente Nunzia Picciallo, a ST24 grazie al network Boarding Pass Plus Dance, si fa invece potente strumento di reinvenzione della soggettività nel primo studio del suo lavoro d’esordio Lemmy B il 10 settembre.
Uno dei cuori della programmazione di Short Theatre 2024 è il dominio dell’acustico e non a caso il festival vi dedica uno spazio specifico, allestendo una “stanza sonora” all’interno de La Pelanda del Mattatoio di Roma – realizzata nell’ambito del progetto Eco:frequenze finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU – in cui saranno accolti quotidianamente ascolti musicali, streaming radiofonici, interventi acustici, performance e installazioni sonore, oltre che la programmazione serale di concerti e dj-set.
Il suono come materia vibrante che fuoriesce dal corpo in A Mouthful of Tongues della batterista e vocalist svedese Stina Fors l’11 settembre alla Pelanda; come veicolo senza prerogativa dell’umano in Speaking Cables di Agnese Banti, artista e musicista selezionata da FONDO–Network per la creatività emergente, ancora l’11 settembre all’Angelo Mai, e in Aganis di Chiara Cecconello il giorno successivo, sempre all’Angelo Mai, una performance immersiva per due voci e live-electronics dedicata alle anguane, figure mitologiche delle Prealpi Venete le cui grida sono inascoltabili all’orecchio umano.
Il suono come forza creativa che permette la risonanza e connette corpi e ambienti: è il caso del potente duo di musiciste Nìdia&Valentina Magaletti – producer e dj afro-portoghese la prima, batterista, percussionista e compositrice italiana basata a Londra la seconda – che si unirà per una performance live nella serata di apertura; del talentuoso musicista iraniano Mohammad Reza Mortazavi, che porterà a Roma il suono percussivo e trascendentale del “tombak” e del “daf” il 10 settembre; del live della misteriosa cantautrice Nino Gvilia, che si racconta provenire dal lago Paliastomi in Georgia il 6 settembre. O la sperimentalità di Alessandro Bosetti, compositore e artista sonoro di cui ST24 ha prodotto in estate un nuovo lavoro grazie al progetto europeo Radio That Matters, di cui è capofila, e al sostegno di Fondazione Alta Mane Italia, ATCL e Insieme siamo arte: La memoria risiede nel lobo dell’orecchio è un lavoro nato dalla collaborazione con un gruppo di persone cieche e ipovedenti provenienti dall’ASP S. Alessio – Margherita di Savoia in cui si rende concreta la possibilità di una drammaturgia performativa accessibile e partecipativa fin dalla sua origine.
L’accessibilità come stimolo alla creazione e alla sperimentazione è uno degli assi del percorso che Short Theatre sta conducendo in questo triennio, grazie al sostegno di Fondazione Alta Mane Italia, ATCL e Insieme siamo arte. Altro lavoro che ne indaga le potenzialità è Monumentum DA, progetto coreografico che Cristina Kristal Rizzo porta avanti dal 2022 e che in questa iterazione diventa una dedica alla singolarità di Diana Anselmo, performer sordx bilingue in italiano e LIS e attivista/co-founder dell’associazione Al.Di.Qua.Artists: la LIS ed il corpo di Anselmo si fanno archivio in movimento, monumento linguistico, aprendo altri piani per riconnettersi alla storia delle soggettività sorde.
Archivi, eredità collettive, suono e voce come dispositivo della memoria sono alla base dei lavori di Dorothée Munyaneza, artista rwandese basata in Francia e tra le più attive oggi a livello internazionale, nel suo a capella (5 e 6 settembre) e di Aliaskar Abarkas, artista e scrittore iraniano, in The Community Whistling Choir primo dei due progetti su cui prende forma la collaborazione con If Body 2024 – Living Fragments, la programmazione curata da LOCALES, di cui il 6 e 7 settembre ST24 presenta l’esito di un workshop in cui un gruppo di persone ha esplorato la collezione di antichi manoscritti persiani e arabi custoditi dalla Biblioteca Casanatense di Roma attraverso lo strumento corporeo del fischio. Il secondo progetto in co-realizzazione con LOCALES è School of Intrusions, piattaforma educativa sperimentale nata in Palestina per iniziativa dell’artista Noor Abed e della curatrice Lara Khaldi che si intromette attivamente negli spazi pubblici e privati, stimolando una conoscenza che deriva dai luoghi stessi, dalle pratiche anticoloniali e dalle forme di economia alternativa.
Si immerge in biblioteche e archivi anche Léa Katharina Meier, borsista nel 2024 presso l’Istituto Svizzero, con cui Short Theatre 2024 co-realizza La Grande-Biblioteca-Bagnata-Umida-Lubrificata-Vergognosa all’Angelo Mai il 13 settembre, una performance grottesca e ludica che trasforma la vergogna in piacere attraverso l’incarnazione e la risata. La relazione tra Short Theatre 2024 e Angelo Mai si esprime, nella seconda settimana del festival, in una programmazione quotidiana che prende avvio il 10 settembre, aprendo le porte di Fotoromanza, esperimento laboratoriale che Giorgina Pi porta avanti da ottobre 2023 con un gruppo di oltre 40 donne over65 intente nella creazione di un proprio fotoromanzo, un’opportunità di narrare la propria storia, trasmetterla, manipolarla e reinventarla.
Tra le collaborazioni, prosegue quella iniziata nel 2023 con il TeatroBasilica dove il 7 e 8 settembre la storica compagnia teatrale italiana Fanny&Alexander presenterà Manson, un ritratto del noto omicida Charles Manson giocato sul confine tra l’inquietante e l’inaccettabile, con l’interpretazione di Andrea Argentieri.
Per la prima volta, invece, ST24 si muove all’interno di una cucina, quella dell’organizzazione di volontariato ARPJTetto, dove il duo catalano Nyamnyam invita 15 persone per una Comidas criollas: un dialogo artistico che passa attraverso il mangiare e l'uso degli utensili, mescolando saperi, storie, gesti, repertori del corpo e dell'immaginario.
Numerose le convergenze progettuali con le realtà culturali locali: ATCL – Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio, Istituto Svizzero, Master di Studi e Politiche di Genere di Roma Tre, Accademia di Belle Arti di Roma, NERO Editions, Al.Di.Qua Artists, Dominio Pubblico, i network nazionali e internazionali, le Università, gli Istituti di Cultura e le Ambasciate, e le realtà sociali come la Fondazione Alta Mane Italia.
Si rinnova in questa edizione RECIPROCITY, la sezione che Short Theatre dedica alla sperimentazione di modelli di reciprocità e intersezionalità, raccogliendo progetti partecipativi, laboratori, performance workshop based. Gli spazi del Teatro India ospiteranno i percorsi dedicati alla pedagogia e alla ricerca artistica proposti dalle artiste Stina Fors, Dorothée Munyaneza, Chiara Cecconello, Latifa Laâbissi & Antonia Baehr e Diana Anselmo; il percorso pedagogico nella drammaturgia contemporanea nell’ambito del progetto europeo Fabulamundi New Voices, che Short Theatre sta portando avanti insieme a Eva Geatti; il Modulo Arti del Master in Studi e Politiche di Genere di Roma Tre, oltre che la residenza artistica della compagnia di Adriana Borriello. Torna anche la quarta edizione di Anticipation of the Night, spazio quotidiano e gratuito fatto di conversazioni, incontri, presentazioni di libri, lectio magistralis, talk informali, che vedrà ospiti figure come Angela Balzano, Attilio Scarpellini, Annalisa Sacchi, ecc.
La dimensione della pedagogia emerge anche nell’impegno del festival a sostenere il percorso di giovani artisti in formazione: SPORE, progetto di residenze di ricerca dislocate nella Regione Lazio, nato lo scorso anno dalla concertazione inter-istituzionale tra ATCL, l’Università IUAV di Venezia e Short Theatre, che quest’anno sta sostenendo il percorso di Danila Gambettola e di Teresa Barbagallo / Royal Divorce attraverso diverse residenze produttive, di cui quella di Danila Gambettola si terrà presso Spazio Rossellini durante Short Theatre 2024.
La festa continua a essere uno degli assi cui ST24 si affida per stratificare la propria comunità grazie alla cooperazione con le realtà culturali attive nella città. Il Fanfulla 5/a curerà la serata del 12 settembre alla Pelanda con live e dj-set provenienti dalla scena romana e non. Si inaugura la nuova relazione con Safffo giovanissima realtà della scena queer romana che unisce danza, performance e pratica politica, che l’8 settembre curerà la Stanza Acustica della Pelanda. A garantire il miglior finale possibile sarà ancora una volta Merende by Industria Indipendente all’Angelo Mai il 15 settembre, per un closing party che vuole celebrare il chiudersi del prezioso ciclo svolto dal festival sotto la guida di Piersandra Di Matteo a partire dal 2021, affacciandosi sul futuro in trasformazione che attende il festival.
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