Roberto Pace. Lo studio in vacanza / Il paradiso
Dal 05 Febbraio 2014 al 23 Febbraio 2014
Roma
Luogo: IPSAR - Istituto Portoghese di Sant’Antonio
Indirizzo: via dei Portoghesi 6
Orari: da mercoledì a domenica 16.30-19.30
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 68802496/ 06 6865234
E-Mail info: attivita@ipsar.org
Sito ufficiale: http://www.ipsar.org
Da mercoledì 5 febbraio 2014 (fino al 23 febbraio 2014), nei due livelli dell’Istituto Portoghese di Sant’Antonio (IPSAR), nel centro storico capitolino, tra l’Ara Pacis, il Pantheon e Palazzo Madama, sarà ospitata la mostra personale di Roberto Pace.
La mostra all’IPSAR, presenta al piano stradale “lo studio in vacanza” composto di cinque gruppi di opere: Alba manifesto 2011/2014, due tramonti2011/2014, Acquaforte/acquadebole 2014, pala con predella 1998/2014, finestre 2014; nei sotterranei “Il Paradiso” riunisce e articola un insieme d’immagini scelte da serie in lavorazione che senza soluzione di continuità ricreano la luce e indirizzano i sensi partendo dal desiderio di trascendenza del visitatore.
"Nelle mie mostre la luce fa sorgere continuamente delle linee attive tra opere pittoriche e loro visione. Il lavoro nello studio si ricostruisce di volta in volta all'esterno prescindendo dai luoghi. I quadri, la loro posizione, l'illuminazione e il punto d'osservazione sono ripensati in modo visionario, forzando la semplificazione formale in maniera inedita. L'astrazione miscela il vedibile trasformandolo in un paradiso terreno"
Roberto Pace (1956) espone dagli anni settanta, di lui si ricordano le partecipazioni alle mostre storiche "Le alternative del nuovo" 1980, "Anniottanta" 1985, “ Arte e alchimia” Biennale di Venezia 1986.Negli anni 80' ha mostrato regolarmente le sue opere alle Gallerie Salvatore Ala di New York / Milano e Ugo Ferranti di Roma.Dagli anni 90' la riflessione sui capisaldi dell'astrazione genera una riforma nell'uso dell'immagine e della sua lettura; da quel momento un'ipotesi figurale occupa il centro del suo lavoro: la luce, il tempo e l’indescrivibilità sono ripensati come dati formali da mettere in equilibrio in una nuova cornice percettiva.Dal 2002, con la mostra “Doppio3verso” alle Scuderie Aldobrandini a frascati (con Roberto Rizzoli), ha inizio il progetto espositivo film con sottotitoli, dovefilmindica il sottile strato di pittura ed evoca lo svolgersi temporale dell’immagine, econ sottotitoli la teoria scaturita da descrizioni percettive e non da contenuti.Dal 2010 è titolare della cattedra di grafica d'arte all’Accademia di Belle Arti di Roma, dopo avere insegnato incisione in quella di Bologna, ed è attivo nell’associazione culturale onlus “la porta blu”.
La mostra all’IPSAR, presenta al piano stradale “lo studio in vacanza” composto di cinque gruppi di opere: Alba manifesto 2011/2014, due tramonti2011/2014, Acquaforte/acquadebole 2014, pala con predella 1998/2014, finestre 2014; nei sotterranei “Il Paradiso” riunisce e articola un insieme d’immagini scelte da serie in lavorazione che senza soluzione di continuità ricreano la luce e indirizzano i sensi partendo dal desiderio di trascendenza del visitatore.
"Nelle mie mostre la luce fa sorgere continuamente delle linee attive tra opere pittoriche e loro visione. Il lavoro nello studio si ricostruisce di volta in volta all'esterno prescindendo dai luoghi. I quadri, la loro posizione, l'illuminazione e il punto d'osservazione sono ripensati in modo visionario, forzando la semplificazione formale in maniera inedita. L'astrazione miscela il vedibile trasformandolo in un paradiso terreno"
Roberto Pace (1956) espone dagli anni settanta, di lui si ricordano le partecipazioni alle mostre storiche "Le alternative del nuovo" 1980, "Anniottanta" 1985, “ Arte e alchimia” Biennale di Venezia 1986.Negli anni 80' ha mostrato regolarmente le sue opere alle Gallerie Salvatore Ala di New York / Milano e Ugo Ferranti di Roma.Dagli anni 90' la riflessione sui capisaldi dell'astrazione genera una riforma nell'uso dell'immagine e della sua lettura; da quel momento un'ipotesi figurale occupa il centro del suo lavoro: la luce, il tempo e l’indescrivibilità sono ripensati come dati formali da mettere in equilibrio in una nuova cornice percettiva.Dal 2002, con la mostra “Doppio3verso” alle Scuderie Aldobrandini a frascati (con Roberto Rizzoli), ha inizio il progetto espositivo film con sottotitoli, dovefilmindica il sottile strato di pittura ed evoca lo svolgersi temporale dell’immagine, econ sottotitoli la teoria scaturita da descrizioni percettive e non da contenuti.Dal 2010 è titolare della cattedra di grafica d'arte all’Accademia di Belle Arti di Roma, dopo avere insegnato incisione in quella di Bologna, ed è attivo nell’associazione culturale onlus “la porta blu”.
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