RE:HUMANISM Art Prize - 1 Edizione | Mostra finalisti

Giang Nguyen Hoang, The Fall
Dal 16 Aprile 2019 al 11 Maggio 2019
Roma
Luogo: AlbumArte
Indirizzo: via Flaminia 122
Orari: dal martedì al sabato 15-19. AlbumArte resterà chiuso: 20/21/22, 25 aprile, 1 maggio
Curatori: Daniela Cotimbo
Enti promotori:
- Alan Advantage
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: info@albumarte.com
Sito ufficiale: http://www.re-humanism.com
Martedì 16 aprile alle ore 18.30 verrà inaugurata, presso gli spazi di AlbumArte a Roma, la mostra collettiva con i progetti vincitori della prima edizione di RE:HUMANISM, premio dedicato al rapporto fra arte e intelligenza artificiale promosso da Alan Advantage, azienda attiva da più di dieci anni nel campo dell’innovazione e della consulenza strategica.
Nella mostra saranno esposti i progetti dei dieci artisti vincitori: Nguyen Hoang Giang primo classificato; il gruppo formato da Albert Barqué-Duran, Mario Klingemann e Marc Marzenit al secondo posto; Enrico Boccioletti per il premio residenza; Lorem; Enrica Beccalli in collaborazione con Roula Gholmieh; Guido Segni; Antonio "Creo" Daniele; Michele Tiberio in collaborazione con Diletta Tonatto; Adam Basanta; Daniele Spanò. I dieci progetti prevedono l'intervento di tecnologie e riflessioni nell'ambito dell'intelligenza artificiale, cercando di delineare il confine sempre più opaco tra umano e artificiale.
La performance The Fall di Nguyen Hoang Giang riflette sulla caduta come strumento di demarcazione semantica fra essere umano e macchina, segnato dal progresso e dal fallimento. My Artificial Muse, secondo posto per il trio Barqué-Duran, Klingemann e Marzenit, indaga il modo in cui l’intelligenza artificiale riflette su concetti archetipi umani quali quello di musa ispiratrice: l’algoritmo diventa strumento per una nuova definizione estetica. Il terzo posto è stato vinto dal progetto devenir-fantôme di Enrico Boccioletti, un’unione di quattro lavori precedenti, in cui l’artista mette in scena un dialog simulando gli elementi che caratterizzano l’empatia umana. Lorem porta in mostra Adversarial Feelings. 1-5 Latent Selves, breve narrazione su una rete neurale capace di provare emozioni. Alla mostra sarà presente la testimonianza di Complessità: a human at the mercy of an algorithm di Enrica Beccalli in collaborazione con Roula Gholmieh, performance di danza in cui la simbiosi tra uomo e macchina genera nuovi flussi creativi. Guido Segni presenta alcuni risultati generati durante Demand full laziness, today, progetto di cinque anni (2018-2023) in cui l’artista delega la propria produzione artistica all’intelligenza artificiale. Grammar#1, di Antonio “Creo” Daniele, indaga sulla natura primordiale del segno come mezzo di espressione umana e su come l’IA sia in grado di leggerne i presupposti. Michele Tiberio ha realizzato una traccia materiale e, grazie a un algoritmo e alla collaborazione di Diletta Tonatto, anche olfattiva, della propria identità digitale (Me, My scent). Con A Brief History of Western Cultural Production Adam Basanta riflette sulla natura digitale delle opere contenute nei più importanti musei del mondo. Urge oggi, di Daniele Spanò, si interroga sulla natura del gioco e su come questa possa declinarsi all’interno dell’ambito dell’automazione.
Nei progetti selezionati per RE:HUMANISM l'arte e i processi umani vengono ripensati alla luce dell’impatto che l’intelligenza artificiale ha nella società odierna. L'azione degli algoritmi all'interno della creazione artistica permette una più diffusa riflessione sulla relazione fra uomo e macchina, in un periodo della vita antropica in cui tale tecnologia è sempre più connessa con le attività umane.
La giuria tecnica di questa prima edizione – composta da Alfredo Adamo, Daniela Cotimbo, Giovanni Losco, Elena Giulia Abbiatici, Giuseppe Chili, Valentina Tanni, Fabrizio Pizzuto, Salvatore Iaconesi e Oriana Persico, Matteo Cremonesi, Cristina Dinello Cobianchi – ha premiato i lavori che hanno centrato il complesso rapporto tra uomo e algoritmo cercando di far emergere attraverso l’analisi critica una visione propositiva del futuro a venire.
«L’idea di RE:HUMANISM – afferma la curatrice Daniela Cotimbo - è dunque quella di portare prospettive nuove e di sviluppare un pensiero laterale, proprio dell’arte, a supporto di un avanzamento tecnologico che sia “a misura d’uomo”».
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