Pentti Sammallahti. Qui, altrove/ Alessandro Imbriaco. Il giardino
![Alessandro Imbriaco. Il giardino, Galleria del Cembalo, Roma Alessandro Imbriaco. Il giardino, Galleria del Cembalo, Roma](http://www.arte.it/foto/600x450/b8/17596-A_Imbriaco01.jpg)
Alessandro Imbriaco. Il giardino, Galleria del Cembalo, Roma
Dal 17 Ottobre 2013 al 08 Dicembre 2013
Roma
Luogo: Galleria del Cembalo
Indirizzo: largo Fontanella Borghese 19
Orari: dal martedì al venerdì 16. 00 – 19. 30 sabato10.30–13.00e16.00–19.30
Telefono per informazioni: +39 06 5295548
E-Mail info: agenzia@peliti.it
Sito ufficiale: http://www.galleriadelcembalo.it
La Galleria del Cembalo, il nuovo spazio dedicato alla fotografia nel cuore antico di Roma, aperto per iniziativa di Paola Stacchini Cavazza e Mario Peliti, presenta le sue nuove mostre. Qui, altrove, una grande antologica dedicata al maestro finlandese Pentti Sammallahti, e Il giardino, progetto fotografico di Alessandro Imbriaco che ha vinto l’edizione 2012 dello European Publishers Award for Photography, sono i due appuntamenti autunnali dello spazio espositivo inaugurato lo scorso maggio all’interno di Palazzo Borghese.
Due sguardi diversi per provenienza, cultura e generazione offrono punti di vista differenti sulla natura e sul rapporto che ha con noi.
Qui, altrove porta per la prima volta in Italia una retrospettiva completa e organica sull’arte di un maestro riconosciuto a livello internazionale, un osservatore della natura capace di far incontrare nei suoi scatti l’estrema accuratezza della composizione con la musica del caso.
Il giardino, nato da un lungo periodo di studio degli insediamenti abitativi temporanei sorti ai margini delle città, descrive un’esperienza limite di disagio che è insieme terreno per una relazione del tutto singolare tra persone e natura.
Le due mostre rappresentano il primo appuntamento del calendario 2013-2014, che sarà reso più ricco e articolato da incontri con gli autori, presentazione di libri, conferenze e seminari: un susseguirsi di iniziative ideate con l’ambizione di dare alla fotografia una nuova casa dove incontrare le persone, le altre arti, la città.
Pentti Sammallahti. Qui, altrove
Sarà l’opera del grande fotografo finlandese Pentti Sammallahti a dare volto e sostanza, dal prossimo 17 ottobre, al primo autunno della Galleria del Cembalo, il nuovo spazio espositivo aperto a maggio nel cuore antico di Roma.
In programma fino all’8 dicembre, Qui, altrove – questo il titolo dell’antologica di Sammallahti – è allestita in quattro delle cinque sale affrescate della Galleria del Cembalo, occupando così buona parte dei 350 metri quadri, ricchi di fascino e storia, di un luogo candidato a diventare l’indirizzo d’eccellenza per le mostre di fotografia a Roma nonché, in assoluto, uno dei punti di riferimento nel panorama espositivo della città.
Apprezzate da decine di anni a livello internazionale, ed esposte per la prima volta in Italia in maniera così vasta e organica, le fotografie di Pentti Sammallahti presenti nella retrospettiva sono il frutto di quarant’anni di lavoro, in quaranta Paesi differenti, volto a mostrare con semplicità ed esattezza gioia e mistero del mondo.
Definita, tra l’altro, “la fotografia musicale di un amante degli animali”, l’opera di Pentti Sammallahti sorprende e affascina per la stupefacente capacità di fondere l’estrema accuratezza della composizione con le leggi imperscrutabili del caso.
Animali, persone, paesaggi, scorci di natura e di città compongono tutti insieme una sinfonia visiva capace di cogliere, con un bianco e nero di nitida potenza narrativa, l’ineguagliabile verità di attimi che raccontano le cose con intensità, ironia, a tratti comicità.
Le oltre 120 opere di vario formato (da 9x12 a 60x90 centimetri) esposte alla Galleria del Cembalo costituiscono così uno sguardo ampio sull’opera di uno dei grandi protagonisti della fotografia contemporanea: scatti che dicono con convinzione e genio come parlare della natura sia anche, ogni volta, un’occasione per parlare di noi stessi.
Qui, altrove sarà anche l’occasione per presentare l’omonimo libro edito da Peliti Associati: l’unico volume retrospettivo sull’opera di Pentti Sammallahti, curato fin nei dettagli dallo stesso fotografo, il cui valore assoluto è riconosciuto nei diversi Paesi – Francia, Spagna, Regno Unito, Germania e Finlandia – in cui è stato pubblicato.
Alessandro Imbriaco. Il giardino
Il giardino, progetto fotografico firmato da Alessandro Imbriaco, in programma a partire dal 17 ottobre alla Galleria del Cembalo, affianca nei 350 metri di spazio espositivo la retrospettiva dedicata al grande fotografo finlandese Pentti Sammallahti, con cui condivide lo sguardo puntato sulla relazione tra uomo e natura.
Il progetto di Alessandro Imbriaco, quinto italiano a ricevere lo European Publishers Award for Photography nel corso delle sue venti edizioni, nasce da una serie sulla quale il fotografo ha lavorato per diversi anni studiando le realtà abitative provvisorie degli immigrati, e in generale dei poveri, ai margini delle città italiane.
Nel corso della sua esplorazione Imbriaco ha incontrato una bambina di sei anni, nata e cresciuta nella palude dell’Aniene, che abitava insieme ai suoi genitori sotto un cavalcavia molto trafficato della periferia romana.
Il giardino racconta questa storia, dà un volto a vite nascoste che paiono rievocare, ai confini della città, la vita della Prima Famiglia, quella di Adamo ed Eva, dopo la cacciata dal Paradiso. Negli spazi fotografati da Imbriaco si sommano condizioni di estremo disagio e una prossimità e comunione con la natura che sono oggi estranee alla comune esperienza di città.
La mostra dedicata a Il giardino, in programma fino all’8 dicembre, sarà anche l’occasione per presentare il libro omonimo, edito in Italia da Peliti Associati e pubblicato in contemporanea anche in Spagna, Germania, Francia e Regno Unito, come accade per ogni progetto vincitore dell’importante riconoscimento internazionale.
Due sguardi diversi per provenienza, cultura e generazione offrono punti di vista differenti sulla natura e sul rapporto che ha con noi.
Qui, altrove porta per la prima volta in Italia una retrospettiva completa e organica sull’arte di un maestro riconosciuto a livello internazionale, un osservatore della natura capace di far incontrare nei suoi scatti l’estrema accuratezza della composizione con la musica del caso.
Il giardino, nato da un lungo periodo di studio degli insediamenti abitativi temporanei sorti ai margini delle città, descrive un’esperienza limite di disagio che è insieme terreno per una relazione del tutto singolare tra persone e natura.
Le due mostre rappresentano il primo appuntamento del calendario 2013-2014, che sarà reso più ricco e articolato da incontri con gli autori, presentazione di libri, conferenze e seminari: un susseguirsi di iniziative ideate con l’ambizione di dare alla fotografia una nuova casa dove incontrare le persone, le altre arti, la città.
Pentti Sammallahti. Qui, altrove
Sarà l’opera del grande fotografo finlandese Pentti Sammallahti a dare volto e sostanza, dal prossimo 17 ottobre, al primo autunno della Galleria del Cembalo, il nuovo spazio espositivo aperto a maggio nel cuore antico di Roma.
In programma fino all’8 dicembre, Qui, altrove – questo il titolo dell’antologica di Sammallahti – è allestita in quattro delle cinque sale affrescate della Galleria del Cembalo, occupando così buona parte dei 350 metri quadri, ricchi di fascino e storia, di un luogo candidato a diventare l’indirizzo d’eccellenza per le mostre di fotografia a Roma nonché, in assoluto, uno dei punti di riferimento nel panorama espositivo della città.
Apprezzate da decine di anni a livello internazionale, ed esposte per la prima volta in Italia in maniera così vasta e organica, le fotografie di Pentti Sammallahti presenti nella retrospettiva sono il frutto di quarant’anni di lavoro, in quaranta Paesi differenti, volto a mostrare con semplicità ed esattezza gioia e mistero del mondo.
Definita, tra l’altro, “la fotografia musicale di un amante degli animali”, l’opera di Pentti Sammallahti sorprende e affascina per la stupefacente capacità di fondere l’estrema accuratezza della composizione con le leggi imperscrutabili del caso.
Animali, persone, paesaggi, scorci di natura e di città compongono tutti insieme una sinfonia visiva capace di cogliere, con un bianco e nero di nitida potenza narrativa, l’ineguagliabile verità di attimi che raccontano le cose con intensità, ironia, a tratti comicità.
Le oltre 120 opere di vario formato (da 9x12 a 60x90 centimetri) esposte alla Galleria del Cembalo costituiscono così uno sguardo ampio sull’opera di uno dei grandi protagonisti della fotografia contemporanea: scatti che dicono con convinzione e genio come parlare della natura sia anche, ogni volta, un’occasione per parlare di noi stessi.
Qui, altrove sarà anche l’occasione per presentare l’omonimo libro edito da Peliti Associati: l’unico volume retrospettivo sull’opera di Pentti Sammallahti, curato fin nei dettagli dallo stesso fotografo, il cui valore assoluto è riconosciuto nei diversi Paesi – Francia, Spagna, Regno Unito, Germania e Finlandia – in cui è stato pubblicato.
Alessandro Imbriaco. Il giardino
Il giardino, progetto fotografico firmato da Alessandro Imbriaco, in programma a partire dal 17 ottobre alla Galleria del Cembalo, affianca nei 350 metri di spazio espositivo la retrospettiva dedicata al grande fotografo finlandese Pentti Sammallahti, con cui condivide lo sguardo puntato sulla relazione tra uomo e natura.
Il progetto di Alessandro Imbriaco, quinto italiano a ricevere lo European Publishers Award for Photography nel corso delle sue venti edizioni, nasce da una serie sulla quale il fotografo ha lavorato per diversi anni studiando le realtà abitative provvisorie degli immigrati, e in generale dei poveri, ai margini delle città italiane.
Nel corso della sua esplorazione Imbriaco ha incontrato una bambina di sei anni, nata e cresciuta nella palude dell’Aniene, che abitava insieme ai suoi genitori sotto un cavalcavia molto trafficato della periferia romana.
Il giardino racconta questa storia, dà un volto a vite nascoste che paiono rievocare, ai confini della città, la vita della Prima Famiglia, quella di Adamo ed Eva, dopo la cacciata dal Paradiso. Negli spazi fotografati da Imbriaco si sommano condizioni di estremo disagio e una prossimità e comunione con la natura che sono oggi estranee alla comune esperienza di città.
La mostra dedicata a Il giardino, in programma fino all’8 dicembre, sarà anche l’occasione per presentare il libro omonimo, edito in Italia da Peliti Associati e pubblicato in contemporanea anche in Spagna, Germania, Francia e Regno Unito, come accade per ogni progetto vincitore dell’importante riconoscimento internazionale.
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