Paola Gandolfi. Fuori posto
![Paola Gandolfi, Umbilicus urbis, 2015, cm. 190x10, olio su tela Paola Gandolfi, Umbilicus urbis, 2015, cm. 190x10, olio su tela](http://www.arte.it/foto/600x450/31/77053-gandolfi.jpg)
Paola Gandolfi, Umbilicus urbis, 2015, cm. 190x10, olio su tela
Dal 29 Marzo 2018 al 14 Aprile 2018
Roma
Luogo: Musia
Indirizzo: via dei Chiavari 7/9
Orari: dal martedì al sabato 16-22:30. Domenica e lunedì: chiuso
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 68210213
E-Mail info: info@musia.it
Sito ufficiale: http://https://musia.it
MUSIA inaugura giovedì 29 marzo alle ore 18 la mostra personale di Paola Gandolfi Fuori Posto, che presenta tre dipinti, dieci disegni, video, gioielli d’artista e I loro bozzetti.
L’esposizione nella Galleria 9 sarà preceduta alle ore 17 dall’incontro tra l’artista e la curatrice e critica d’arte Benedetta Carpi de Resmini che introdurrà I suoi video e i suoi gioielli: vere e proprie sculture indossabili che ripropongono le iconografie visionarie presenti nelle sue opere.
Il lavoro di Paola Gandolfi è incentrato sull’esplorazione di luoghi inaccessibili come l’inconscio femminile: “Il posto della donna è sempre stato fuori luogo, fuori dalla storia - afferma l’artista -La sua forza nasce dal poter osservare le cose e i fatti da questo fuori luogo. Durante l’esplorazione necessariamente tutto sarà fuori posto.”
Le rappresentazioni nascono da disegni e bozzetti, che vengono poi sviluppati con media diversi: di particolare interesse è la prosecuzione dei lavori pittorici in opere video che consentono al pubblico di compiere un percorso mentale.
In relazione a “Macchina Madre”, opera presente in mostra, l’artista si definisce una sorta di “guida turistica” che, attraverso il video, conduce chi guarda all’interno del corpo della madre alla scoperta dell’universo materno. Questo universo, costellato di “stelle-seno” e “legami elettrizzanti”, nasconde parti del sé mai nate che è necessario osservare.
Il tema della “madre” come fonte mitica è centrale nel lavoro di Paola Gandolfi e l’essere che compie questo viaggio subisce una trasformazione diventando una donna a sei gambe, una sorta di donna-ragno stabile e capace di tessere legami positivi.
Nella ricerca dell’artista procedono parallele la dimensione dell’analisi individuale e la dimensione storica collettiva, che incrocia tanto la psicoanalisi post-freudiana quanto i Women Studies.
► Ore 17: Conversazione sulla produzione video tra l'artista Paola Gandolfi e la critica d’arte Benedetta Carpi de Resmini
► Ore 18: Inaugurazione della mostra di Paola Gandolfi
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