Oreste Baldini. BastaBuste
Dal 16 Ottobre 2021 al 16 Gennaio 2022
Roma
Luogo: Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
Indirizzo: Piazzale di Villa Giulia 9
Curatori: Maria Paola Guidobaldi
Enti promotori:
- Con il patrocinio di Istituto Polacco di Roma
Costo del biglietto: La mostra è inclusa nel biglietto di ingresso al Museo che, in occasione dell’apertura serale straordinaria, è al costo ridotto di 3 euro.
Sito ufficiale: http://www.museoetru.it
Sabato 16 ottobre 2021, in occasione di ETRU DI SERA, l’apertura serale straordinaria del Museo dalle 20.00 alle 23.00, apre al pubblico BASTA BUSTE, personale di Oreste Baldini.
La mostra, allestita nelle Sale dei Sette Colli e di Venere, al piano nobile di Villa Giulia, sarà visitabile fino al 16 gennaio 2022.
Già sede nell’Autunno del 2019 della mostra “Acqua”, nella quale l’artista si era misurato con l’emergenza ambientale, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia torna a farsi scrigno delle creazioni artistiche di Oreste Baldini: uno spettacolare ciclo di opere sul tema del Plastic Free, suo ulteriore approfondimento intorno a un tema di forte attualità. Fra le opere presenti in mostra, potenti sculture con pesci soffocati dalla plastica si ergono, provocatorie e denuncianti, come monito imponente a ridurre il nostro impatto ambientale e come metafora, più che mai vivida in questo tempo segnato dalla pandemia, delle costrizioni psichiche e fisiche in cui l’Uomo è ingabbiato e fra cui si dimena alla ricerca di una via d’uscita.
Richiamare l’attenzione sulla necessità della salvaguardia ambientale e del patrimonio culturale e paesaggistico, sul rispetto della Terra e della Natura, sentimento per altro profondamente radicato nella cultura etrusca e disseminato in molteplici testimonianze della raccolta museale permanente, è uno dei tanti compiti di un’istituzione culturale che si prende cura del passato per trasmetterlo alle generazioni future.
“L’urgenza del messaggio scorre rapida e incisiva nelle sue talentuose mani di pittore e di scultore e l’immagine delle acque avvelenate assume allora forma e concretezza nella materia in cui essa si eterna, il durevole bronzo (quattro “Lische” e otto “Mari”, cui si aggiunge lo splendido mosaico in pietre, marmi e tessere d’oro che incarna l’Oceano Pacifico), mentre le visioni delle correnti marine che disegnano le rotte della plastica si imprimono in sedici struggenti tavole dipinte in tecnica mista con studiate cromie e ci trascinano negli abissi profondi in cui le creature del mare, intrappolate nelle buste di plastica, si dimenano e soccombono”. (Maria Paola Guidobaldi, nel Catalogo della Mostra, ed. sillabe).
La mostra segue cronologicamente le iniziative nazionali e internazionali di sensibilizzazione e mobilitazione ai temi del cambiamento climatico come Youth4Climate (28-30 settembre 2021) e il Festival dello Sviluppo sostenibile (28 settembre-14 ottobre), quest’ultima, la più grande iniziativa italiana per il coinvolgimento di cittadini, giovani generazioni, imprese, associazioni e istituzioni sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale e per la diffusione di comportamenti responsabili.
La mostra, allestita nelle Sale dei Sette Colli e di Venere, al piano nobile di Villa Giulia, sarà visitabile fino al 16 gennaio 2022.
Già sede nell’Autunno del 2019 della mostra “Acqua”, nella quale l’artista si era misurato con l’emergenza ambientale, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia torna a farsi scrigno delle creazioni artistiche di Oreste Baldini: uno spettacolare ciclo di opere sul tema del Plastic Free, suo ulteriore approfondimento intorno a un tema di forte attualità. Fra le opere presenti in mostra, potenti sculture con pesci soffocati dalla plastica si ergono, provocatorie e denuncianti, come monito imponente a ridurre il nostro impatto ambientale e come metafora, più che mai vivida in questo tempo segnato dalla pandemia, delle costrizioni psichiche e fisiche in cui l’Uomo è ingabbiato e fra cui si dimena alla ricerca di una via d’uscita.
Richiamare l’attenzione sulla necessità della salvaguardia ambientale e del patrimonio culturale e paesaggistico, sul rispetto della Terra e della Natura, sentimento per altro profondamente radicato nella cultura etrusca e disseminato in molteplici testimonianze della raccolta museale permanente, è uno dei tanti compiti di un’istituzione culturale che si prende cura del passato per trasmetterlo alle generazioni future.
“L’urgenza del messaggio scorre rapida e incisiva nelle sue talentuose mani di pittore e di scultore e l’immagine delle acque avvelenate assume allora forma e concretezza nella materia in cui essa si eterna, il durevole bronzo (quattro “Lische” e otto “Mari”, cui si aggiunge lo splendido mosaico in pietre, marmi e tessere d’oro che incarna l’Oceano Pacifico), mentre le visioni delle correnti marine che disegnano le rotte della plastica si imprimono in sedici struggenti tavole dipinte in tecnica mista con studiate cromie e ci trascinano negli abissi profondi in cui le creature del mare, intrappolate nelle buste di plastica, si dimenano e soccombono”. (Maria Paola Guidobaldi, nel Catalogo della Mostra, ed. sillabe).
La mostra segue cronologicamente le iniziative nazionali e internazionali di sensibilizzazione e mobilitazione ai temi del cambiamento climatico come Youth4Climate (28-30 settembre 2021) e il Festival dello Sviluppo sostenibile (28 settembre-14 ottobre), quest’ultima, la più grande iniziativa italiana per il coinvolgimento di cittadini, giovani generazioni, imprese, associazioni e istituzioni sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale e per la diffusione di comportamenti responsabili.
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