OCCHI COME LANTERNE DANZANTI. STORIA E RESTAURO DELLA MADONNA DEL LATTE DI MURILLO
![OCCHI COME LANTERNE DANZANTI. STORIA E RESTAURO DELLA MADONNA DEL LATTE DI MURILLO OCCHI COME LANTERNE DANZANTI. STORIA E RESTAURO DELLA MADONNA DEL LATTE DI MURILLO](http://www.arte.it/foto/600x450/04/116205-Murillo-Quadrato-Web_per-sito-interno-2.jpg)
Dal 19 Maggio 2021 al 11 Luglio 2021
Roma
Luogo: Palazzo Barberini
Indirizzo: Via delle Quattro Fontane 13
Orari: dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 18.00 (la biglietteria chiude alle 17.00), con prenotazione obbligatoria il sabato e nei giorni festivi
Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 2. Gratuito minori di 18 anni, scolaresche e insegnanti accompagnatori dell’Unione Europea (previa prenotazione), studenti e docenti di Architettura, Lettere (indirizzo archeologico o storico-artistico), Conservazione dei Beni Culturali e Scienze della Formazione, Accademie di Belle Arti, dipendenti del Ministero della Cultura, membri ICOM, guide e interpreti turistici in servizio, giornalisti con tesserino dell’ordine, portatori di handicap con accompagnatore
E-Mail info: gan-aar@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.barberinicorsini.org
L’opera, detta anche Madonna zingara, è una delle opere più lodate e ammirate della Galleria Corsini (attualmente chiusa per importanti lavori di ristrutturazione) e faceva parte della collezione del cardinal Neri Maria Corsini (1685-1770).
Proprio per la forza espressiva dei due protagonisti, il dipinto fu celebrato nell’Ottocento da numerosi viaggatori. Tra questi il più famoso è Gustave Flaubert (1821-1880), che ne rimase così colpito da scrivere: «sono innamorato della Vergine di Murillo della Galleria Corsini. La sua testa mi perseguita e i suoi occhi continuano a passarmi davanti come due lanterne danzanti».
Le delicate operazioni di pulitura hanno restituito leggibilità all’opera, recuperando anche particolari minuti e preziosi. Durante il restauro è stata anche realizzata, per la prima volta, una radiografia completa del dipinto che ha permesso di individuare, al di sotto dell’attuale strato pittorico, la figura di un San Francesco inginocchiato in un paesaggio. Questa prima stesura, condotta ad un avanzato stato di finitura, venne poi abbandonata dal pittore, che riutilizzò la tela dipingendo sopra il San Francesco senza ulteriori preparazioni e reimpiegandone addirittura alcune parti.
Proprio per permettere anche al pubblico di vedere lo strato pittorico originario, l’opera è esposta insieme ad una riproduzione a grandezza naturale della radiografia.
L’intervento è stato effettuato dal Laboratorio di restauro delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, diretto da Chiara Merucci, ed è stato realizzato da Alessandra Percoco per la tela e da Vega Santodonato per la cornice, con la direzione scientifica di Alessandro Cosma.
Il restauro è stato realizzato grazie ai proventi della vendita del Vino Civitas promosso dall’Associazione Civita, in collaborazione con la Tenuta Caparzo di Montalcino, per sostenere il restauro di opere d’arte delle Gallerie Nazionali di Arte Antica.
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