Nina Fischer & Maroan el Sani | Bertold Stallmach. Identity's Rule of Three
Dal 15 Febbraio 2016 al 09 Aprile 2016
Roma
Luogo: Galleria Marie-Laure Fleisch
Indirizzo: via di Pallacorda 15
Orari: lunedì-venerdì 14.00-20.00 | sabato 16.00 – 20.00 | mattina e domenica su appuntamento
Telefono per informazioni: +39 06 688 91 936
E-Mail info: info@galleriamlf.com
Sito ufficiale: http://www.galleriamlf.com/
La Galleria Marie-Laure Fleisch è lieta di presentare Identity's Rule of Three, ultimo lavoro video che il duo tedesco Nina Fischer & Maroan el Sani ha realizzato con l’artista svizzero Bertold Stallmach.
Un film d'animazione in tre atti, il cui titolo si rifà a un tipo di moltiplicazione incrociata usata in matematica per risolvere le equazioni. L’opera infatti pone quesiti sui vari aspetti dell’identità umana e societaria, con ironia e senso dell’umorismo. La sua genesi risiede nell’acceso dibattito scaturito intorno alla realizzazione di un museo etnologico nel ricostruito castello della città di Berlino. L’originario castello del XV sec., in seguito a gravi danni subiti durante la Seconda Guerra Mondiale, venne demolito nel 1950 e nel 2013 l’amministrazione comunale e statale, con il contributo di finanziamenti privati, decise di cominciare una ricostruzione fedele all’originale e di insediarvi un museo etnologico che includerebbe alcuni manufatti africani importati in Germania durante l’epoca coloniale. Da qui si parte in un viaggio che esplora i limiti dell’autenticità e dell’identità geografiche, artistiche e societarie, le relazioni tra nord e sud del mondo e il ruolo svolto dall’Africa per e in Europa.
'The Identity of a Society' è il capitolo principale del video, che vede due personaggi anticonformisti, Iso e Jenga, vagare in un deserto sconosciuto, in un viaggio di auto-scoperta durante il quale il loro percorso si intreccia con quello di quattro rifugiati. Riflessioni teoriche sulle strutture sociali e le relazioni di potere ricorrono in tutto l’episodio. Una collina di sabbia viene utilizzata come metafora di tali strutture, facendo sorgere numerose domande: come si autodefinisce una società? Com’è strutturata e quali sono i suoi valori?
Due capitoli più brevi fanno da introduzione, affrontando il tema identitario attraverso ulteriori esperienze. “The Identity of an Individual” in cui gli autori mettono in scena uno studio psicologico sulla relazione tra la percezione di sé e la proiezione del sé: Come sono e come mi vedono gli altri? “The Identity of an Artistic Position” pone invece questioni sull’indipendenza dell’approccio artistico e la sua presunta intercambiabilità.
Utilizzando la tecnica dello stop-motion con buffe sculture naif di creta e fil di ferro, gli artisti sviluppano un linguaggio giocoso e immediato che scopre le strutture della società e le relazioni interpersonali per stimolare nuovi dibattiti.
L’opera di Nina Fischer & Maroan el Sani si concentra sugli spazi di transizione e sulle situazioni di vuoto negli ambienti urbani, sulla memoria e sulla visione collettiva, avvalendosi di diversi mezzi espressivi quali film, video, installazione e fotografia. La loro riflessione critica si volge all’ascesa e alla caduta della modernità e in particolare al rapporto intenso e inquietante fra la nostra società attuale e i progetti utopici che hanno guidato la nostra evoluzione storica, dal passato verso il futuro. La loro opera si pone costantemente all’insegna della ricerca e del dibattito sulle transizioni legate al passaggio del tempo.
I video animati e le installazioni di Bertold Stallmach affrontano questioni di interazione sociale come potere e impotenza, collettività e individualismo, mediante un linguaggio fanciullesco e umoristico, che in pochi minuti è in grado di disvelare le criticità delle strutture societarie e le complessità delle relazioni interpersonali. I suoi video sono il risultato di un difficile lavoro di elaborazione e costruzione di modelli architettonici e sculture di plastilina e materiali variegati. Questa artigianalità del lavoro viene esaltata dalla tecnica dello stop-motion che permette all’artista di mantenere un elevato livello di spontaneità creativa.
Nina Fischer & Maroan el Sani (Germania, 1965 e 1966) artisti visivi e registi insieme dal 1995, vivono e lavorano a Berlino. Dal 2007 al 2010 sono stati docenti di Film and Media Art all’Università di Sapporo, Giappone. Dal 2015 Nina Fischer è professore di Experimental Film and Media Art presso Universität der Künste Berlin. Hanno vinto il Karl-Hofer-Prize e numerose residenze artistiche come: Accademia tedesca di Villa Massimo, Roma; DAAD in Tokyo; Cité des Arts di Parigi; Stedelijk Museum ad Amsterdam and Villa Kamogawa, Kyoto. Tra le mostre: 2015 Aargauer Kunsthaus; 2014 MART, Dublino; 2013 Mamam Recive; 2012 Austin Museum of Art; Cobra Museum, Amstelveen, Olanda; 2010 Museum of Contemporary Art Hiroshima; 2009 Kunsthaus Glarus; 2007 Stedelijk Museum Bureau Amsterdam; 2005 Yamaguchi Center for Arts and Media; 1998 Metropolitan Museum of Photography, Tokyo. Tra le mostre collettive: Aichi Triennale 2013; Curitiba Biennale 2013; Media City Seoul Biennale 2012 and 2014; 10th Istanbul Biennial 2007; Sydney Biennale 2002; Manifesta 4, Frankfurt 2002; Liverpool Biennial of Contemporary Art, 1999; Gwangju Biennale 1995, 2002, 2008
Bertold Stallmach (Sud Africa, 1984) vive e lavora tra Zurigo e Berlino. Ha studiato arti visive all’Università di Zurigo e alla Future University di Hakodate, in Giappone. Nel 2013 ha vinto il premio Swiss Federal Art Prize. Tra le mostre personali: 2015 Aargauer Kunsthaus, Switzerland; Kunstverein Young Art, Wolfsburg, Germany; 2014 Kunsthaus Langenthal, Switzerland; 2013 Cruise & Callas, Berlin; 2012 Kunstraum Foth, Freiburg; Service Building, Zurich. Tra le mostre collettive: 2014 ACCU Emmen, Emmenbrücke, Switzerland; Lanef, Manderscheid, Switzerland; Voegele Cultural Center, Pfaeffikon, Switzerland; Battery, Emmen, Switzerland; 2013 Villa Merkel, Esslingen am Neckar, Germany; Le Commun, Bâtiment d'art contemporain, Geneva; Art Arsenal Rapperswil, Switzerland; “Swiss Art Awards" Exhibition Center Basel; 2012 Alpineum Produzentengalerie, Switzerland; Art arsenal Rapperswil, Switzerland; 2011 Sihlquai 55, Zurich; 2010 «Swiss Art Awards", Exhibition Center, Basel.
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