Nagasawa. Ombra verde
Dal 23 Aprile 2013 al 15 Settembre 2013
Roma
Luogo: MACRO - Museo d’Arte Contemporanea Roma
Indirizzo: via Nizza 138
Orari: da martedì a domenica 11-19; sabato 11-22
Curatori: Bruno Corà, Aldo Iori
Costo del biglietto: intero € 12.50, ridotto € 10.50; residenti € 11.50/ € 9.50
Telefono per informazioni: +39 06 671070443/ 335 490311
E-Mail info: stampa.macro@comune.roma.it
Sito ufficiale: http://www.museomacro.org
Il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma presenta, dal 23 aprile al 1 settembre 2013, la mostra personale di Hidetoshi Nagasawa, a cura di Bruno Corà e Aldo Iori, per celebrare la lunga carriera dell'artista giapponese, nato in Manciuria nel 1940 e stabilmente in Italia dal 1967.
La mostra gode del Patrocinio della Provincia di Roma, dell’Ambasciata del Giappone in Italia e dell’Istituto Giapponese di Cultura a Roma.
Dopo la sua ultima apparizione romana nel 1997 – in occasione della quale aveva realizzato Il giardino di Abeona nel parco regionale dell’Appia Antica – questa nuova grande mostra, presentando un nucleo di opere rappresentative degli sviluppi più recenti del suo lavoro, intende essere un importante riconoscimento a uno dei protagonisti della scultura internazionale contemporanea.
La sua ricerca, inserita dalla fine degli anni Sessanta nel solco dell’arte concettuale con opere concentrate su giochi verbali, azioni e video, negli anni Ottanta subisce un cambiamento di scala, concretizzandosi in ambienti immersivi al confine tra scultura e architettura e in opere capaci di sfidare le leggi della fisica e la forza di gravità.
Le sue opere rivelano la costante compresenza di due poli, Oriente e Occidente, che partecipano alla definizione delle forme in un'esattezza dovuta all'equilibrio tra le parti. Inoltre l’artista, avvicinandosi alla ricerca di maestri come Lucio Fontana, conserva nei suo i lavori di maggiore dimensione un semplice carico di idealità nel gesto che riconduce alla centralità dell'uomo, modello primario di ogni inizio ed elemento misuratore del tutto.
In mostra sette grandi gruppi plastici, realizzati in materiali come marmo, legno e metallo, tra cui anche un’opera totalmente inedita, Epicarmo (2012).
Iride (1993), Ombra verde (2000), Yugao-Jole (2005 – 2013), Tate no me (2007), Selinunte – Dormiveglia (2009), rivelano l’abilità dell’artista nel relazionarsi con la monumentalità dello spaz io espositivo, instaurando un dialogo con le grandi dimensioni della Sala Enel.
La mostra inoltre esce dallo spazio propriamente espositivo con l’installaz ione Aquila (1989) che, esposta nella hall, interagisce così con gli spazi esterni del Museo. La mostra sarà accompagnata da un ampio catalogo – pubblicato durante il periodo di apertura della mostra – che raccoglie, oltre un ampio apparato iconografico, i testi dei curatori, Bruno Corà e Aldo Iori, e i contributi critici di Jo le De Sanna, Toshiaki Minemura e Barto lomeo Pietromarchi.
Il progetto è realizzato in collaborazione con Giacomo Guidi Arte Contemporanea e con la Fondazione Italia Giappone.
Hidetoshi Nagasawa è nato nel 1940 a Tonei (Manciuria) da una famiglia giapponese, attualmente vive e lavora a Milano. Dopo la laurea in Architettura e Design, nel 1966 parte dal Giappone in bicicletta dirigendosi verso Ovest attraverso Thailandia, Males ia, India, Pakistan, Afghanistan, Persia, Iraq, Giordania, Libano, Siria, Turchia e Grecia. Nell’agosto del 1967 arriva a Milano, dove, a causa del furto della bicicletta, si conclude il suo viaggio. Dopo aver stabilito il proprio studio nel quartiere operaio di Sesto San Giovanni, entra lì in stretto contatto con il gruppo di artisti formato da Castellani, Fabro, Nigro, Trotta e Ongaro, e a partire dal 1968 si dedica all’attività artistica con continuità e consapevolezza, esponendo nel febbraio dell'anno successivo per la prima volta a Brescia presso la Galleria Sincron. Nel 1970 presenta la sua prima personale alla galleria milanese François Lambert e partecipa a una mostra collettiva sull'arte contemporanea giapponese presso il Solomon R. Guggenheim Museum di New York.
Nel 1971 avvia la produzione di sculture, mentre nell’anno seguente partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia. Particolarmente significativo è il sodalizio con Luciano Fabro e Jole De Sanna; avviato nel 1976 con la mostra ‘Aptico’ il senso della Scultura, il rapporto di collaborazione durerà ininterrottamente fino alla scomparsa dei due grandi protagonisti del gruppo formatosi attorno alla Casa degli Artisti di Milano. Nel 1988 espone presso il PAC di Milano, nel 1992 alla IX edizione di Documenta (Kassel) e nel 1993 alla Biennale di Venezia, con una sala personale all’interno del Padiglione Italia, e a Bologna nei locali di Villa delle Rose della Galleria d'Arte Moderna. Nello stesso anno inaugura in Giappone una mos tra antologica presso il Mito Art Museum e nel 1996 espone in una personale alla Fondazione Mirò di Palma de Malloca. Milano ospita nuovamente il lavoro di Nagasawa nel 2001 al Palazzo della Triennale e nel 2002 a Palazzo delle Stelline; nello stesso anno a Palazzo Pretorio di Certaldo viene presentata la mostra Il giardino della casa da tè e nel 2003 a Modena espone presso il Caffé letterario, Giardino Palazzo Agazzotti. Nel 2006 partecipa alla XII Biennale Internazionale di Scultura di Carrara e l’anno successivo espone presso la Torre di Guevara di Ischia. Nel 2008 realizza l'opera Giardino rovesciato per il parco-museo della Villa medicea La Maggia a Quarrata (Pistoia). I suoi lavori figurano in importanti collez ioni pubbliche e private negli Stati Uniti, in Belgio e in Giappone, tra cui: FRAC, Fontevraud; Solomon R Guggenheim Museum, New York; Middelheim Museum, Anversa; The National Museum of Modern Art, Osaka; Museum of Contemporary Art, Hiroshima; Municipio Adachi-ku, Tokyo; Art Tower, Mito; Contemporary Art center, Mito. Nagasawa ha di recente presentato una serie di grandi mostre antologiche nei principali musei di scultura del Giappone: al Museum of Modern Art di Saitama e di Kawagoe, al Nat ional Museum of Art di Osaka, al Museum of Modern Art di Kamakura e di Hayama e al Nagasaki Prefectural Art Museum.
La mostra gode del Patrocinio della Provincia di Roma, dell’Ambasciata del Giappone in Italia e dell’Istituto Giapponese di Cultura a Roma.
Dopo la sua ultima apparizione romana nel 1997 – in occasione della quale aveva realizzato Il giardino di Abeona nel parco regionale dell’Appia Antica – questa nuova grande mostra, presentando un nucleo di opere rappresentative degli sviluppi più recenti del suo lavoro, intende essere un importante riconoscimento a uno dei protagonisti della scultura internazionale contemporanea.
La sua ricerca, inserita dalla fine degli anni Sessanta nel solco dell’arte concettuale con opere concentrate su giochi verbali, azioni e video, negli anni Ottanta subisce un cambiamento di scala, concretizzandosi in ambienti immersivi al confine tra scultura e architettura e in opere capaci di sfidare le leggi della fisica e la forza di gravità.
Le sue opere rivelano la costante compresenza di due poli, Oriente e Occidente, che partecipano alla definizione delle forme in un'esattezza dovuta all'equilibrio tra le parti. Inoltre l’artista, avvicinandosi alla ricerca di maestri come Lucio Fontana, conserva nei suo i lavori di maggiore dimensione un semplice carico di idealità nel gesto che riconduce alla centralità dell'uomo, modello primario di ogni inizio ed elemento misuratore del tutto.
In mostra sette grandi gruppi plastici, realizzati in materiali come marmo, legno e metallo, tra cui anche un’opera totalmente inedita, Epicarmo (2012).
Iride (1993), Ombra verde (2000), Yugao-Jole (2005 – 2013), Tate no me (2007), Selinunte – Dormiveglia (2009), rivelano l’abilità dell’artista nel relazionarsi con la monumentalità dello spaz io espositivo, instaurando un dialogo con le grandi dimensioni della Sala Enel.
La mostra inoltre esce dallo spazio propriamente espositivo con l’installaz ione Aquila (1989) che, esposta nella hall, interagisce così con gli spazi esterni del Museo. La mostra sarà accompagnata da un ampio catalogo – pubblicato durante il periodo di apertura della mostra – che raccoglie, oltre un ampio apparato iconografico, i testi dei curatori, Bruno Corà e Aldo Iori, e i contributi critici di Jo le De Sanna, Toshiaki Minemura e Barto lomeo Pietromarchi.
Il progetto è realizzato in collaborazione con Giacomo Guidi Arte Contemporanea e con la Fondazione Italia Giappone.
Hidetoshi Nagasawa è nato nel 1940 a Tonei (Manciuria) da una famiglia giapponese, attualmente vive e lavora a Milano. Dopo la laurea in Architettura e Design, nel 1966 parte dal Giappone in bicicletta dirigendosi verso Ovest attraverso Thailandia, Males ia, India, Pakistan, Afghanistan, Persia, Iraq, Giordania, Libano, Siria, Turchia e Grecia. Nell’agosto del 1967 arriva a Milano, dove, a causa del furto della bicicletta, si conclude il suo viaggio. Dopo aver stabilito il proprio studio nel quartiere operaio di Sesto San Giovanni, entra lì in stretto contatto con il gruppo di artisti formato da Castellani, Fabro, Nigro, Trotta e Ongaro, e a partire dal 1968 si dedica all’attività artistica con continuità e consapevolezza, esponendo nel febbraio dell'anno successivo per la prima volta a Brescia presso la Galleria Sincron. Nel 1970 presenta la sua prima personale alla galleria milanese François Lambert e partecipa a una mostra collettiva sull'arte contemporanea giapponese presso il Solomon R. Guggenheim Museum di New York.
Nel 1971 avvia la produzione di sculture, mentre nell’anno seguente partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia. Particolarmente significativo è il sodalizio con Luciano Fabro e Jole De Sanna; avviato nel 1976 con la mostra ‘Aptico’ il senso della Scultura, il rapporto di collaborazione durerà ininterrottamente fino alla scomparsa dei due grandi protagonisti del gruppo formatosi attorno alla Casa degli Artisti di Milano. Nel 1988 espone presso il PAC di Milano, nel 1992 alla IX edizione di Documenta (Kassel) e nel 1993 alla Biennale di Venezia, con una sala personale all’interno del Padiglione Italia, e a Bologna nei locali di Villa delle Rose della Galleria d'Arte Moderna. Nello stesso anno inaugura in Giappone una mos tra antologica presso il Mito Art Museum e nel 1996 espone in una personale alla Fondazione Mirò di Palma de Malloca. Milano ospita nuovamente il lavoro di Nagasawa nel 2001 al Palazzo della Triennale e nel 2002 a Palazzo delle Stelline; nello stesso anno a Palazzo Pretorio di Certaldo viene presentata la mostra Il giardino della casa da tè e nel 2003 a Modena espone presso il Caffé letterario, Giardino Palazzo Agazzotti. Nel 2006 partecipa alla XII Biennale Internazionale di Scultura di Carrara e l’anno successivo espone presso la Torre di Guevara di Ischia. Nel 2008 realizza l'opera Giardino rovesciato per il parco-museo della Villa medicea La Maggia a Quarrata (Pistoia). I suoi lavori figurano in importanti collez ioni pubbliche e private negli Stati Uniti, in Belgio e in Giappone, tra cui: FRAC, Fontevraud; Solomon R Guggenheim Museum, New York; Middelheim Museum, Anversa; The National Museum of Modern Art, Osaka; Museum of Contemporary Art, Hiroshima; Municipio Adachi-ku, Tokyo; Art Tower, Mito; Contemporary Art center, Mito. Nagasawa ha di recente presentato una serie di grandi mostre antologiche nei principali musei di scultura del Giappone: al Museum of Modern Art di Saitama e di Kawagoe, al Nat ional Museum of Art di Osaka, al Museum of Modern Art di Kamakura e di Hayama e al Nagasaki Prefectural Art Museum.
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