Marcia Hafif. Roma 1961-1969

Marcia Hafif, Roman windows, 1969. Courtesy Marcia Hafif Studio

 

Dal 30 Maggio 2024 al 25 Agosto 2024

Roma

Luogo: MACRO - Museo di Arte Contemporanea

Indirizzo: Via Nizza 138

Orari: Martedì – venerdì: 12.00 – 19.00 Sabato e domenica: 10.00 – 19.00 Lunedì chiuso

Enti promotori:

  • Azienda Speciale Palaexpo
  • Assessorato alla Cultura di Roma Capitale

Costo del biglietto: Intero: 6 euro / Riduzioni e tariffe speciali: 4 euro Ingresso gratuito per i bambini fino a 6 anni Gratuito tutti i martedì e per i possessori della Octopus Membership Il biglietto è valido per tutte le mostre in corso

Telefono per informazioni: +39 06 696271

E-Mail info: info@museomacro.it

Sito ufficiale: http://www.museomacro.it


Il MACRO – Museo di Arte Contemporanea di Roma dedica una retrospettiva alla pittrice statunitense Marcia Hafif (Pomona, 1929 – Laguna Beach, 2018), raccontando il suo rapporto con Roma, e con la sua comunità artistica, attraverso opere realizzate durante il suo lungo soggiorno nella città.

Hafif giunge in Italia nel 1961 tramite un viaggio di ricerca a Firenze, per poi arrivare a Roma dove rimane fino al 1969. Grazie a un approccio dichiaratamente naïve sia nei confronti della città che della sua tradizione storico artistica, Hafif riesce a emanciparsi da alcune delle influenze e costrizioni che aveva avvertito in California, proseguendo con rinnovata libertà la sua ricerca pittorica astratta – o meglio “concreta”, termine con cui era solita riferirsi al proprio lavoro. Si stabilisce in Via del Babuino e frequenta il Caffè Rosati, integrandosi in poco tempo nella comunità artistica e stringendo rapporti di amicizia con Pietro Consagra, Tano Festa, Franco Angeli, Francesco Lo Savio, Toti Scialoja e soprattutto con Carla Accardi. Nel 1964 inaugura la sua prima personale alla Galleria La Salita di Gian Tomaso Liverani.

«Ogni giorno visitavo le chiese o semplicemente camminavo per la città, cogliendo immagini da ogni parte» afferma Hafif che rimane affascinata dalle cromìe e dalle forme della segnaletica stradale e dei cartelloni pubblicitari, oltre che dai marmi intarsiati delle chiese che richiamavano alcune delle geometrie già apparse nelle sue pitture californiane. Acquista colori a smalto e pitture murali nelle ferramenta, apprezzando una diversa sensibilità italiana nella formulazione dei colori a uso industriale. Ma è solo nel 1964, con la commercializzazione della vernice acrilica, che Hafif trova un medium ideale che la accompagnerà in maniera ricorrente nella sua produzione. Tutti questi elementi entrano a far parte del vocabolario visivo della stagione romana dell’artista.

La mostra presenta opere su tela e su vinile, realizzate tra il 1964 e il 1968 e caratterizzate da uno stile che Hafif ha definito come “pop-minimale”, nelle quali i pattern geometrici lasciano progressivamente spazio alle hill shapes, le forme collinari tra le più rappresentative del periodo romano dell’artista. A completare il percorso espositivo quattro serie di fotografie in bianco e nero – tra cui Roman Shopkeeper (1968), Italian Party (1968) e Roman Windows (1969) esposte per la prima volta – che offrono uno sguardo inedito sulla ricerca fotografica di Hafif, iniziata a Roma grazie all’aiuto dell’amico Tony Vaccaro.

Marcia Woods nasce nel 1929 a Pomona, California. Dopo essersi laureata al Pomona College nel 1951 e aver sposato Herbert Hafif, nel 1961 progetta un viaggio a Firenze. Si stabilisce però a Roma, dove rimane per quasi otto anni. Torna in California nel 1969 e abbandona per un certo periodo la pittura, dedicandosi alla sperimentazione con il cinema, la fotografia e l'installazione sonora, completando un master presso l'Università della California a Irvine. Nel 1971 si trasferisce a New York e si riavvicina alla pittura. Nel corso degli anni Ottanta e Novanta continua a dipingere, stabilendo rapporti con gallerie in Europa, prima a Monaco poi a Düsseldorf e infine a Vienna, Londra, Parigi. Il lavoro di Hafif è stato esposto in numerose istituzioni museali, tra cui: MoMA PS1, New York (1990), Haus für Konstruktive und Konkrete Kunst, Zurigo (1995), FRAC Bourgogne, Digione (2000), MAMCO Genève, Ginevra (2001), Laguna Art Museum, Laguna Beach (2015), Kunsthaus Baselland, Basilea (2017), Kunstmuseum St. Gallen, San Gallo (2017), Lenbachhaus, Monaco (2018), Pomona College Museum, Claremont (2018), e MAMCO Genève, Ginevra (2019). Hafif muore nel 2018 a Laguna Beach, California.

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