Juliet Jacques: Fiction, memoir, performance
Dal 26 Aprile 2018 al 26 Aprile 2018
Roma
Luogo: AlbumArte
Indirizzo: via Flaminia 122
Orari: h 18.30
Curatori: Manuela Pacella
Enti promotori:
- AlbumArte
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 3243882
E-Mail info: info@albumarte.org
Sito ufficiale: http://www.albumarte.org/
Never humiliate or sensationalise yourself or others known to you, and do not write anything unkind about your own body, although you may test its limits: think of confessional journalism, and everything else in your life, as a form of performance art.
(Juliet Jacques)
Per la sua prima volta a Roma, la giornalista, critica e scrittrice britannica Juliet Jacques(1981) arriva ad AlbumArte, in un incontro che comprenderà lecture, performance e dibattito, curato e organizzato da Manuela Pacella (critica e curatrice indipendente) e condotto con Daniele Cassandro (responsabile pagine cultura di Internazionale).
Il programma della serata sarà molto intenso e scandito da tre momenti differenti seguiti da un dibattito:
La lettura dal vivo
Trans: A Memoir
un estratto del libro pubblicato per Verso Books nel 2015
e del testo completo di
The Woman in the Portrait
commissionatole dalla Tate Modern del 2014 per l’evento Transpose
(lingua inglese, durata: 30 minuti circa)
La proiezione del video in prima italiana
You Will Be Free
(2017 versione originale in lingua inglese, 10 minuti circa)
La performance
tratta dal testo
Sertraline Surrealism
del 2016 (lingua inglese, durata 7 minuti circa).
A seguire
Dibattito insieme alla scrittrice, Manuela Pacella e Daniele Cassandro
Nel dibattito, che si svolgerà in italiano e inglese, si prenderà in esame sia la tematica circa la costituzione dell’identità attraverso la scrittura e il presentare l’esperienza transgender come più universale di quello che si creda, sia il tipo di approccio alla scrittura di Jacques in parte giornalistico, in parte fiction, in parte diaristico, ascrivibile alla “fiction teorica” – per citare una definizione coniata da Joan Hawkins per la scrittura di Chris Kraus. Saranno inoltre date alcune anticipazioni sulla sua ricerca di dottorato in Creative & Critical Writing all’Università del Sussex, per la quale l’autrice sta preparando un volume di storie brevi su persone transgender in Gran Bretagna dall’800 sino ai nostri giorni.
Le due letture, il video e la performance saranno in inglese ma in sala saranno disponibili i testi in lingua originale con traduzione in italiano a fronte.
Sarà possibile arrivare ad AlbumArte alle 17.30 per poter dare modo, a coloro che lo ritengano opportuno, di avere familiarità con i testi prima che l’evento abbia inizio.
Si segnala, inoltre, che negli scritti di Jacques si affronta spesso la tematica del trauma sessuale, della violenza e della discriminazione.
L’incontro è stato realizzato in collaborazione con la British School at Rome e con la media partnership di NERO che pubblicherà uno speciale, a seguito dell’evento, a firma di Juliet Jacques e Manuela Pacella.
Juliet Jacques (1981) è scrittrice e regista, attualmente vive a Londra. Oltre ad aver pubblicato due libri (Rayner Heppenstall: A Critical Study, Dalkey Archive Press, 2007;Trans: A Memoir, Verso Books, 2015), scrive racconti brevi e testi giornalistici su letteratura, film, arte, musica, politica, identità di genere, sessualità e calcio. Il suo lavoro è apparso su The Guardian per il quale ha documentato la sua riassegnazione di genere in una serie intitolata A Transgender Journey, e su, fra gli altri, The New Statesman, London Review of Books, Granta, Sight & Sound, Frieze, The Washington Post, TimeOut, New Humanist, Five Dials, New Inquiry, Berfrois, 3:AM. Ha realizzato due film in 16mm – Approach/Withdraw, co-diretto con l’artista Ker Wallwork (2016), e You Will Be Free (2017). Ha collaborato alla scrittura di NADA: Act III con Jasmina Cibic, e recitato in Female Human Animal (Josh Appignanesi, 2017) e nel cortometraggio di Superflux Our Friends Electric (2017). Jacques è stata inclusa nella Pink List di The Independent on Sunday dei personaggi LGTB più influenti nel 2012, 2013, 2014 e 2015, e partecipato al PEN International Congress nel 2014. La sua rubrica Transgender Journey è stata inclusa nella lista preliminare dell’Orwell Prize per blogs nel 2011, e Trans: A Memoir è stato classificato nel 2016 al secondo postodel First Book Award del Polari LGBT Literary Salon.
Manuela Pacella (Roma, 1977 Laureata con una tesi monografica su David Tremlett, ha proseguito poi gli studi presso la Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte dell’Università di Siena dove si è diplomata con una tesi in storia della fotografia. Ha lavorato sia presso istituzioni pubbliche come la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea e l’Istituto Nazionale per la Grafica sia presso gallerie private. Sin dal 2007 porta avanti la passione verso l’arte contemporanea, svolgendo l’attività di curatrice indipendente in spazi privati e pubblici e di critica d’arte pubblicando testi su cataloghi di mostre e su riviste di settore. Allo stesso tempo sviluppa l’interesse verso la storia della fotografia delle origini, specializzandosi su argomenti quali il rapporto tra arte e fotografia e la fotografia di famiglia. In seguito alla mostra Patria Interiore presso la Golden Thread Gallery di Belfast nel 2012 inizia a coltivare un forte interesse verso la storia e l’arte dell’Irlanda del Nord grazie alla partecipazione nel 2013 al corso intensivo curatoriale dell’ICI tenutosi presso il CCA di Derry e alla residenza internazionale presso i Flax Art studios di Belfast. Come guest curator del MAC di Belfast ha realizzato la mostra Lost in Narration Lost in Narration. Riccardo Giacconi, Invernomuto e Luca Trevisani e co-curato il secondo Curatorial Directions del MAC focalizzato sull’importanza del testo e della narrazione all’interno del processo curatoriale con laboratori e seminari a Belfast e a Milano. Nel 2015 e 2016 è stata ricercatrice e coordinatrice editoriale di NERO (Roma) e attualmente lavora tra come curatrice e scrittrice indipendente tra Italia, Austria e Irlanda.
Daniele Cassandro è nato a Roma nel 1970. Nel 1996 si è laureato in storia dell’arte contemporanea con una tesi sull’iconografia di Francis Bacon. Il suo lavoro di giornalista è cominciato nei service editoriali e nelle riviste musicali. Ha lavorato come caposervizio a GQ e Riders, ha collaborato con Vogue Italia ed è stato parte del gruppo di giornalisti che ha fondato l’edizione italiana di Wired. Dal 2015 è editor di cultura a Internazionale.
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