Inés Fontenla. Albedo
![Inés Fontenla, Albedo Inés Fontenla, Albedo](http://www.arte.it/foto/600x450/ed/38651-ines_fontenla_albedo_large.jpg)
Inés Fontenla, Albedo
Dal 08 Ottobre 2015 al 15 Novembre 2015
Roma
Luogo: MACRO
Indirizzo: via Nizza 138
Orari: da martedì alla domenica 10.30-19.30
Enti promotori:
- ’Assessorato Cultura e Sport di Roma - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
- con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia
Costo del biglietto: intera: non residenti 13,50 €, residenti 12,50 €; ridotta: non residenti 11,50 €, residenti 10,50 €
Telefono per informazioni: +39 060608
Sito ufficiale: http://www.museomacro.org
Il MACRO ospita nella Project Room #1 l’installazione “Albedo” dell’artista argentina Inés Fontenla, iniziativa promossa dall’Assessorato Cultura e Sport di Roma - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia.
Autrice di diverse installazioni multimediali che hanno per oggetto alcuni temi cruciali del nostro tempo, quali le grandi migrazioni umane e i conflitti sociali e ambientali, Inés Fontenla propone al MACRO un’opera che invita il pubblico a riflettere sul tema dell’acqua, bene collettivo fondamentale e patrimonio comune che è necessario preservare.
Con l’installazione “Albedo”, l’artista concentra la sua attenzione sull’Antartide, unanimemente considerata il serbatoio di acqua dolce del pianeta terra e il punto di partenza per un analisi sul problema della scarsità di risorse idriche per il futuro.
La quasi totalità delle riserve di acqua dolce è localizzata infatti nei ghiacciai e nelle calotte polari nord e sud, in particolare nell’Antartide che, con i suoi 27 milioni di chilometri cubi di ghiaccio, viene denominato “Pianeta di Ghiaccio”.
Il titolo dell’installazione fa riferimento proprio all’effetto “Albedo”, l’effetto fisico di rimbalzo della luce solare che si osserva nel continente Antartico, in base al quale oltre l’80 % delle radiazioni solari vengono riflesse, determinando da un lato una continua trasformazione in ghiaccio delle precipitazioni e dall’altro evitando il riscaldamento della superficie terrestre.
Tuttavia l’Antartide sta conoscendo un periodo di forte riduzione della sua estensione a causa del riscaldamento globale, con una perdita annuale di circa 152 chilometri cubi di ghiaccio e quindi di una significativa risorsa di acqua dolce.
Il lavoro di Inés Fontenla, che si sviluppa in una Project Room #1 interamente dipinta di nero e illuminata esclusivamente dalle opere in mostra, rappresenta un grido di allarme per la natura violata e un momento di forte riflessione sulle problematiche relative alla scarsità di questa fondamentale risorsa e alla nostra responsabilità rispetto alle generazioni future.
Inés Fontenla è nata a Buenos Aires (Argentina).
Ha partecipato a diverse mostre personali e collettive in contesti pubblici e privati in Europa, America Latina e Asia.
Ultime mostre personali (selezione): “Requiem Terrae” Centro Cultural Recoleta - Buenos Aires, 2012; “This not too late to seek a newer world” Galleria artMbassy - Berlin, 2008;“La sindrome di Ulisse” Palazzo Italia - Belgrado, 2007; “Derive” Studio d’arte Contemporanea Pino Casagrande - Roma, 2004; “Alla fine delle utopie” Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Università La Sapienza - Roma, 2002.
Mostre collettive (selezione): “Nostalgie, l’instante e la durata del tempo” Museo d’arte Contemporanea di Villa Croce -Genova, 2008; “Ahnumung und Gegenwart” Kunstverein Bellevue-Saal - Wiesbaden (Germania) 2005; “Carte italiane” Sede del Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea - Bruxelles, 2003; “Il mare”– Museo Nasional Indonesiano – Jakarta (Indonesia), 2002; “Forme di pensiero” Vasby Konsthail- Stoccolma, 2002; “Forme di pensiero” Museo Nasional Indonesiano – Jakarta (Indonesia), 2001; “Under different skies”- Kulturfonden-Copenaghen, 1996.
Autrice di diverse installazioni multimediali che hanno per oggetto alcuni temi cruciali del nostro tempo, quali le grandi migrazioni umane e i conflitti sociali e ambientali, Inés Fontenla propone al MACRO un’opera che invita il pubblico a riflettere sul tema dell’acqua, bene collettivo fondamentale e patrimonio comune che è necessario preservare.
Con l’installazione “Albedo”, l’artista concentra la sua attenzione sull’Antartide, unanimemente considerata il serbatoio di acqua dolce del pianeta terra e il punto di partenza per un analisi sul problema della scarsità di risorse idriche per il futuro.
La quasi totalità delle riserve di acqua dolce è localizzata infatti nei ghiacciai e nelle calotte polari nord e sud, in particolare nell’Antartide che, con i suoi 27 milioni di chilometri cubi di ghiaccio, viene denominato “Pianeta di Ghiaccio”.
Il titolo dell’installazione fa riferimento proprio all’effetto “Albedo”, l’effetto fisico di rimbalzo della luce solare che si osserva nel continente Antartico, in base al quale oltre l’80 % delle radiazioni solari vengono riflesse, determinando da un lato una continua trasformazione in ghiaccio delle precipitazioni e dall’altro evitando il riscaldamento della superficie terrestre.
Tuttavia l’Antartide sta conoscendo un periodo di forte riduzione della sua estensione a causa del riscaldamento globale, con una perdita annuale di circa 152 chilometri cubi di ghiaccio e quindi di una significativa risorsa di acqua dolce.
Il lavoro di Inés Fontenla, che si sviluppa in una Project Room #1 interamente dipinta di nero e illuminata esclusivamente dalle opere in mostra, rappresenta un grido di allarme per la natura violata e un momento di forte riflessione sulle problematiche relative alla scarsità di questa fondamentale risorsa e alla nostra responsabilità rispetto alle generazioni future.
Inés Fontenla è nata a Buenos Aires (Argentina).
Ha partecipato a diverse mostre personali e collettive in contesti pubblici e privati in Europa, America Latina e Asia.
Ultime mostre personali (selezione): “Requiem Terrae” Centro Cultural Recoleta - Buenos Aires, 2012; “This not too late to seek a newer world” Galleria artMbassy - Berlin, 2008;“La sindrome di Ulisse” Palazzo Italia - Belgrado, 2007; “Derive” Studio d’arte Contemporanea Pino Casagrande - Roma, 2004; “Alla fine delle utopie” Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Università La Sapienza - Roma, 2002.
Mostre collettive (selezione): “Nostalgie, l’instante e la durata del tempo” Museo d’arte Contemporanea di Villa Croce -Genova, 2008; “Ahnumung und Gegenwart” Kunstverein Bellevue-Saal - Wiesbaden (Germania) 2005; “Carte italiane” Sede del Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea - Bruxelles, 2003; “Il mare”– Museo Nasional Indonesiano – Jakarta (Indonesia), 2002; “Forme di pensiero” Vasby Konsthail- Stoccolma, 2002; “Forme di pensiero” Museo Nasional Indonesiano – Jakarta (Indonesia), 2001; “Under different skies”- Kulturfonden-Copenaghen, 1996.
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