Il respiro del Mediterraneo. Trame e colori dell’accoglienza
Dal 14 Dicembre 2013 al 30 Gennaio 2014
Roma
Luogo: Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”
Indirizzo: piazza G. Marconi 14
Orari: da lunedì a sabato 9-18; domenica 9-13.30
Enti promotori:
- Italia Nostra - sezioni di Roma e Reggio Calabria
- ANIMI - Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno
Costo del biglietto: intero € 6, ridotto € 3
Telefono per informazioni: +39 06 549521/ 335 1282864
E-Mail info: mariagrazia.vernuccio@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.pigorini.beniculturali.it
La mostra, promossa da Italia Nostra – sezioni di Roma e Reggio Calabria – e dall’ANIMI chiude le numerose iniziative che Italia Nostra ha organizzato per il 50° anniversario della morte di Umberto Zanotti Bianco, tra i fondatori, nel 1955, dell’associazione per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della nazione. L’esposizione costituisce un’opportunità per riscoprire attraverso foto, manufatti tessili, video, l’arte popolare e le sue contaminazioni tra vie d’acqua e di terra, nelle tradizioni millenarie del bacino del Mediterraneo, riproposte in terra di ’ndrangheta, con i manufatti artistici realizzati nei Borghi solidali dell’Aspromonte ionico, dove il sostegno di Libera ha permesso di coltivare le terre confiscate alla mafia e ripopolare i paesi abbandonati della Locride, accogliendo comunità di profughi e rifugiati politici dell’area mediterranea e mediorientale, teatro perenne di guerre e persecuzioni, fughe e approdi tra sponde opposte dello stesso mare.
Un’occasione per coinvolgere gli studenti nell’esempio di una cittadinanza attiva e in un esperienza di viaggio creativo lungo “le rotte dei traffici dei mercanti, le migrazioni delle anguille, fughe di popoli e nascita di dee, ”il Mediterraneo magico" di Predrag Mattvejevic. Guida sarà il progetto Reflecting “Art and Textile” promosso dal Liceo Artistico Mattia Preti-Frangipane ex istituto d’arte di Reggio Calabria, in gemellaggio con una scuola della città di Adana in Turchia: uno straordinario lavoro di ricerca realizzato con una rigorosa selezione iconografica del patrimonio storico-archeologico delle due sponde del Mediterraneo, che ha influenzato l’arte tessile di quelle popolazioni in un rimando di forme colori simboli di una civiltà comune che la mostra permetterà di conoscere meglio. Insieme alla bellezza degli antichi arazzi conservati con i grandi telai nei laboratori dell'ex Istituto d’Arte calabrese, un luogo e una memoria da salvaguardare e musealizzare nell’attesa di un ripristino dei laboratori di arti applicate negli ordinamenti scolastici, insieme agli insegnamenti della geografia e della storia dell’arte: il DNA del “popolo italiano che si era sempre distinto nel coltivare in ogni angolo della sua terra la bellezza” (Umberto Zanotti Bianco, 1957).
L’esempio di ieri nei laboratori di tessitura del villaggio armeno “Nor Arax” di Bari e nei tessuti calabresi di influenza grecobizantina esposti a Bruxelles, Parigi, New York.
L’esempio di oggi nei laboratori artistici dei Borghi solidali dell’Aspromonte ionico, ripopolati dai naufraghi e rifugiati politici siriani, curdi, palestinesi, somali, eritrei, magrebini: la strada aperta dall’esperienza unica di Riace.
Un’occasione per coinvolgere gli studenti nell’esempio di una cittadinanza attiva e in un esperienza di viaggio creativo lungo “le rotte dei traffici dei mercanti, le migrazioni delle anguille, fughe di popoli e nascita di dee, ”il Mediterraneo magico" di Predrag Mattvejevic. Guida sarà il progetto Reflecting “Art and Textile” promosso dal Liceo Artistico Mattia Preti-Frangipane ex istituto d’arte di Reggio Calabria, in gemellaggio con una scuola della città di Adana in Turchia: uno straordinario lavoro di ricerca realizzato con una rigorosa selezione iconografica del patrimonio storico-archeologico delle due sponde del Mediterraneo, che ha influenzato l’arte tessile di quelle popolazioni in un rimando di forme colori simboli di una civiltà comune che la mostra permetterà di conoscere meglio. Insieme alla bellezza degli antichi arazzi conservati con i grandi telai nei laboratori dell'ex Istituto d’Arte calabrese, un luogo e una memoria da salvaguardare e musealizzare nell’attesa di un ripristino dei laboratori di arti applicate negli ordinamenti scolastici, insieme agli insegnamenti della geografia e della storia dell’arte: il DNA del “popolo italiano che si era sempre distinto nel coltivare in ogni angolo della sua terra la bellezza” (Umberto Zanotti Bianco, 1957).
L’esempio di ieri nei laboratori di tessitura del villaggio armeno “Nor Arax” di Bari e nei tessuti calabresi di influenza grecobizantina esposti a Bruxelles, Parigi, New York.
L’esempio di oggi nei laboratori artistici dei Borghi solidali dell’Aspromonte ionico, ripopolati dai naufraghi e rifugiati politici siriani, curdi, palestinesi, somali, eritrei, magrebini: la strada aperta dall’esperienza unica di Riace.
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