Il Giardino Ritrovato - Hekla
Dal 22 Agosto 2017 al 22 Agosto 2017
Roma
Luogo: Palazzo Venezia
Indirizzo: via del Plebiscito 118
Orari: Orario spettacolo ore 21.00. Nei giorni di spettacolo Palazzo Venezia sarà visitabile anche dalle 19.00 alle 23.30
Enti promotori:
- MiBACT - Poo Museale del Lazio
Costo del biglietto: intero 10€, ridotto 5€. Il biglietto del Museo comprende l’accesso allo spettacolo fino a esaurimento dei posti disponibili. Biglietto unico, consente la visita anche di Castel Sant’Angelo con validità 3 giorni: Intero 14€, ridotto 7€. Ciclo di conversazioni “Il nuovo nell’antico”: ingresso gratuito fino ad esaurimento posti
Telefono per informazioni: +39 0632810410
Sito ufficiale: http://www.art-city.it
Il 22 agosto, alle ore 21, nel giardino di Palazzo Venezia, per la rassegna “Il Giardino Ritrovato”, la compagnia Le Supplici di Fabrizio Favale porterà in scena Hekla, uno dei più recenti studi creati dal coreografo noto a livello internazionale, un lavoro al maschile, geometrico e ipnotico com’è nella sua cifra.
Il “Giardino Ritrovato” è promosso e organizzato dal Polo Museale del Lazio nel più ampio ambito di "ARTCITY Estate 2017 arte musica spettacoli a Roma e nel Lazio". Il Polo, diretto da Edith Gabrielli, è l’Ufficio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo che gestisce 43 fra musei e luoghi di cultura situati a Roma e nel Lazio. "ARTCITY Estate 2017 arte musica spettacoli a Roma e nel Lazio", è un progetto organico di iniziative culturali. Nato nei musei e per i musei, ARTCITY unisce sotto un ombrello comune oltre 100 iniziative di arte, architettura, letteratura, musica, teatro, danza e audiovisivo. Il programma di ARTCITY coprirà l’intera estate 2017, dal 20 maggio al 21 settembre.
La scelta della rassegna di quest’anno, curata dal direttore del Museo di Palazzo Venezia Sonia Martone e da Anna Selvi, direttore dell’ufficio per il teatro e per la danza del Polo Museale del Lazio, con la collaborazione di Davide Latella, punta sulla dimensione internazionale e sulla commistione tra diversi registri espressivi oltre che un occhio attento all’infanzia e adolescenza. È nella direzione di una classicità rivitalizzata da una estetica contemporanea che si è inteso realizzare questa seconda edizione di eventi artistici. Nomi di indiscusso prestigio a livello europeo e mondiale si affacciano sul palcoscenico dei Giardini portando alla conoscenza dello spettatore le loro opere più preziose che sono state già insignite di premi da parte della critica e del pubblico. Ogni sera, lo spettatore potrà sintonizzarsi con “un’opera d’arte in movimento”, che attraverso i diversi linguaggi – danza, parola, musica, video – ha l’ambizione di portare una consapevolezza maggiore sulla nostra epoca, dialogando con la tradizione e offrendo una salda grammatica dei sentimenti.
Hekla, nel voler mettere a fuoco l’andare verso un punto d’approdo, sia spettacolare che metaforico, verso un punto mitico/geografico chiamato Circeo, si ridisegna in una parabola di allontanamento fino a immaginare di toccare un altro punto geografico e altrettanto mitico: Hekla. In un orizzonte esteso e privo di riferimenti, antartico, incantatorio, i danzatori affondano pienamente in un universo leggero e cangiante, fatto della pura ricercatezza e complessità del movimento, come in un ricamo senza fine. Nell'incertezza tra il mentale e il fattuale, il notturno e il diurno, i danzatori parlano un linguaggio che sembra non appartenere più a noi, ma un mare tempestoso. Il lavoro presenta un ulteriore sequenza di azioni, che avvengono parallelamente alla struttura danzata, influenzandone costantemente il mood e le atmosfere spaziali. Queste azioni si articolano perlopiù ai lati della zona performativa, nella penombra o oscurità, e hanno a che fare con elettricità, con cambiamenti luminosi e bagliori, con l'uso di strumentazioni da vulcanologia, blocchi di ghiaccio, roccia, carbone, profili di animali non chiaramente identificabili. Queste azioni creano atmosfere, a metà strada fra qualcosa di basilare/arcaico e tecnologico/strumentale, che dall'ombra influenzano ciò che sostanzialmente è uno spettacolo basato sul puro movimento.
FABRIZIO FAVALE
Full Scholarship presso American Dance Festival, Duke University USA 1990. Come danzatore riceve nel 1996 il “premio della critica come miglior danzatore italiano dell’anno”. Come coreografo, nel 2011, la “Medaglia del Presidente della Repubblica al talento coreografico italiano”. Dal 1991 al 2000 è danzatore per la compagnia Virgilio Sieni. Nel 1999, fonda la compagnia Le Supplici. È ideatore di una serie di progetti indipendenti dedicati alla ricerca: Piattaforma della Danza Balinese per Santarcangelo Festival e Gamelan, progetto interamente prodotto dal Festival Fabbrica Europa Firenze (entrambi i progetti sono co-ideati con i coreografi Michele di Stefano e Cristina Rizzo), Circo Massimo per Teatro Duse e Le Supplici Youth Dance Art 2017. Collabora con musicisti internazionali come Mountains, Teho Teardo, Daniela Cattivelli e Keith Fullerton Whitman.
LE SUPPLICI
Le Supplici è stata fondata da Fabrizio Favale nel 1999. Dagli anni successivi, i suoi lavori sono invitati in importanti contesti della scena internazionale come La Biennale di Venezia, Suzanne Dellal Tel Aviv, Expo 2010 Shanghai, SIDance Seoul, Kitazawa Town Hall Tokyo, La RED Serpiente Messico, Santarcangelo Festival, Gender Bender Festival, Danae Festival Milano, Festival of Edinburgh, Internationale Tanzmesse NRW Dusseldorf ecc. I lavori Un ricamo fatto sul nulla e Il gioco del gregge di capre ricevono premi per la coreografia in Spagna, Germania e Serbia. Fra il 2005 e il 2007, realizza il progetto Mahabharata – episodi scelti in una residenza triennale a cura di ERT, in cui collabora con Francesca Caroti, Roberta Mosca e David Kern (Forsythe Company) e il gruppo Mk. Recentemente, il lavoro Ossidiana è stato invitato alla Biennale de la Danse de Lyon 2016 e la produzione CIRCEO 2017/2018 è coprodotta da Théâtre National de Chaillot, Paris.
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