I Giovedì della Villa
Dal 11 Gennaio 2018 al 11 Gennaio 2018
Roma
Luogo: Accademia di Francia a Roma - Villa Medici
Indirizzo: viale Trinità dei Monti 1
Orari: h 19
Costo del biglietto: ingresso gratuito nel limite dei posti disponibili | incontri in francese con traduzione simultanea
Telefono per informazioni: +39 06 67611
Sito ufficiale: http://www.villamedici.it/
La direttrice Muriel Mayette-Holtz presenta i nuovi progetti e i protagonisti del calendario culturale 2018 di Villa Medici giovedì 11 gennaio alle 19, assieme a Cristiano Leone, curatore de I Giovedì della Villa e responsabile della programmazione.
Nel primo Giovedìdell’anno l’arte, la musica e la spazializzazione del suono sono al centro dell’incontro di Roque Rivas, musicista e borsista a Villa Medici, e Joséphine Derobe, esperta di S3D, mentre le sonorità dell’Asia centrale attraversano il concerto Musica del Mazandaran (Iran) di Abolhassan Khoshroo e Siamak Jahangiry, apertura dell’Errichetta Festival.
I borsisti, cuore pulsante dell’istituzione, occupano anche quest’anno larga parte del semestre proponendo concerti, mostre e incontri assieme a figure significative del panorama culturale internazionale; artisti, ricercatori, professionisti, sono invitati da ciascun pensionnaire per approfondire i diversi aspetti del proprio lavoro, poi protagonista, in estate, dell’esposizione collettiva L ORO, a cura di Chiara Parisi.
La prima mostra del 2018 presenta Le numerose irregolarità delle artiste Tatiana Trouvé e Katharina Grosse, dal 2 febbraio al 29 aprile, per il quarto momento del ciclo UNE a cura di Chiara Parisi, mentre è affidata a Cristiano Leone la mostra di Ileana Florescu negli appartamenti di Villa Medici, e a Pier Paolo Pancotto i nuovi appuntamenti di Art Club che per la prima volta convoleranno alcuni borsisti, oltre ad artisti come Ciprian Muresan e Marinella Senatore.
Lungo il calendario de I Giovedì l’arte torna negli incontri con Achille Bonito-Oliva, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo a colloquio con il critico Ludovico Pratesi, le curatrici Anne Dressen e Valérie Fougeirol, le storiche dell’arte Julie Cheminaud e Marcella Lista, il direttore del FRAC Paca di Marsiglia Pascal Neveux, gli architetti Mario Botta e Renato Rizzi, la designer Inga Sempé, solo per citarne alcuni; per la letteratura, incontri con gli scrittori Véronique Olmi, Dov Lynch e Léonor de Récondo, mentre l’attualità si affronta con una grande protagonista del giornalismo come Milena Gabanelli, la filosofia con Vinciane Despret e François Jullien, la scienza con la geologa Violaine Sautter.
Spazio al cinema con uno dei più amati registi italiani come Carlo Verdone, ma torna per il dodicesimo anno anche la rassegna Cinema all’aperto che quest’anno rende omaggio alla grande attrice Sophia Loren.
La scena musicale è rappresentata durante I Giovedì con numerosi appuntamenti tra i quali segnaliamo il concerto dell’Ensemble Orchestral Contemporain (in collaborazione con la Casa de Velázquez)e Villa Aperta (dal 7 al 9 giugno) che per la sua ottava edizione si riappropria della formula Festival dispiegandosi su tre serate con i nomi più incisivi della scena elettronica e artistica europea.
Agli studenti delle scuole elementari e secondarie sono dedicati i Giovedì dei più giovani, con l’obiettivo di avvicinare i ragazzi ai mestieri dell’arte attraverso lezioni e atelier interattivi condotti da artisti e professionisti.
E per il 2018 fa il suo debutto a Villa Medici il teatro con la pièce Il gioco dell’amore e del Caso, capolavoro del drammaturgo Pierre de Marivaux, primo appuntamento di una serie di spettacoli teatrali dell’Accademia di Francia a Roma, presentato in una inedita versione franco-italiana, che segna il ritorno della direttrice Muriel Mayette-Holtz alla regia.
Giovedì 11 gennaio
Ore 19:30 Creazione di territori sensoriali attraverso l’immagine 3D
Incontro con Joséphine Derobe, artista francese specialista dell’immagine in rilievo, e Roque Rivas, compositore e borsista all’Accademia di Francia a Roma.
Autrice, artista e regista, Joséphine Derobe esplora territori audiovisivi innovativi in un ambito multidisciplinare, tra cinema, arte digitale, scenografia, realtà virtuale.
Per I Giovedì della Villa l’artista condivide questa sua passione con il pubblico di Villa Medici presentando il suo lavoro anche attraverso alcuni progetti cinematografici e artistici, tra cui Le Nozze di Cana, esperienza immersiva nella realtà virtuale, della quale firma la musica il compositore cileno Roque Rivas e prodotta dalla TV franco-tedesca ARTE, e il documentario in 3D Le Cattedrali della cultura, prodotto da Wim Wenders, di cui Joséphine ha curato la direzione stereoscopica, proiettato nella Sala cinema di Villa Medici venerdì 12 gennaio.
Nella sua carriera pluriennale dedicata all’arte in 3D, Joséphine Derobe ha collaborato, tra gli altri, con Alain Derobe, pioniere dell’arte in 3D e inventore del metodo “natural depth”, e il regista e produttore Wim Wenders, con il quale ha condiviso la lunga avventura nella realtà virtuale per il film Pina.
Nato nel 1975 a Santiago del Cile, Roque Rivas ha studiato composizione elettroacustica e informatica musicale al Conservatorio nazionale superiore di musica e danza di Lione, prima di accedere al corso di perfezionamento in composizione di Emmanuel Nunes al Conservatorio nazionale superiore di musica e danza di Parigi. Dal 2006 al 2008 ha seguito il biennio del Corso di composizione e informatica musicale dell’IRCAM. Nel 2011, Roque Rivas ha partecipato all’Atelier Opéra en Création al Festival di Aix-en-Provence, diretto dal compositore Peter Eötvös. Le sue opere sono eseguite da prestigiosi interpreti come l’Ensemble Intercontemporain, Asko/ Schoenberg Ensemble, London Sinfonietta, Ictus Ensemble, Remix Ensemble, Les cris de Paris, e presentate in festival e musei di tutto il mondo.
20.30 Musica del Mazandaran: Epica dall'Asia Centrale (Iran)
Concerto di Abolhassan Khoshroo, voce, e Siamak Jahangiry, ney (flauto)
Chiamata Tapuria dagli antichi greci, il Mazandaran si situa nel nord dell'Iran, sulla costa del Mar Caspio. La sua ricca tradizione musicale, benché nei secoli influenzata dalla cultura persiana, deriva dal patrimonio locale di poesia epica e dalle importanti tradizioni pastorali di questa regione montuosa.
Simbolo di questo patrimonio musicale è il cantante Abolhassan Khoshroo (1947), accompagnato, nel concerto a Villa Medici, da Siamak Jahangiry, uno dei più importanti suonatori iraniani di nay, esperto del Radif (repertorio della musica classica persiana) e già collaboratore di Yo-Yo Ma e Hossein Alizadeh.
In scena anche i musicisti Mani PouyaeNima Khoshravesh.
Il concerto Musica del Mazandaran apre a Villa Medici l’ottava edizione dell’Errichetta Festival, appuntamento annuale con i grandi maestri della musica balcanica e mediorientale, organizzato da un gruppo di musicisti appassionati che porta a Roma artisti provenienti da tutto il mondo.
Il Festival si svolge quest’anno dall’11 al 14 gennaio, presentando altri concerti al Teatro Italia, all’Istituto Svizzero e a San Giorgio al Velabro, e seminari al centro culturale Mocobo e al Centro culturale Turco.
Discendente di una rinomata famiglia di musicisti tradizionali, il maestro Abolhassan Khoshroo (Ghaemshahr, 1947) studia all'Università di Belle arti di Teheran per diventare in seguito il più importante cantante e suonatore di Laleva della sua regione natale. Nella sua lunga carriera, Khoshroo ha suonato con i grandi maestri della tradizione classica iraniana e si è esibito in Europa numerose volte.
Siamak Jahangiry (Chaloos, 1971) è professore al Dipartimento di musica dell'Università di Belle arti di Teheran. Considerato uno dei più importante suonatori di nay in Iran, ed esperto di Radif, Jahangiry si esibisce affianco ai più rinomati ensemble di musica persiana come Hossein Alizadeh, Shahram Nazeri e Kayhan Kalhor.
Mani PouyaeNima Khoshravesh iniziano i loro studi sotto la guida del padre e dello zio, il cantante Abolhassan Khoshroo, e in seguito studiano il Radif con i Maestri Saeid Farajpouri, Ardeshir Kamkar e Siamak Jahangir. Dal 2013 vivono a Parigi. Si sono esibiti al Festival Errichetta numerose volte con il loro gruppo, l’ensemble Barbat.
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