I “Bad Boys” del Gruppo XXL
Dal 06 Aprile 2023 al 23 Aprile 2023
Roma
Luogo: Galleria Bulgaria
Indirizzo: Via Monte Brianzo 60
Curatori: Susanna Wagner Horvatovicovaed
Enti promotori:
- In collaborazione con l'Instituto Bulgaro di Cultura a Roma
La mostra collettiva i “Bad Boys” del Gruppo XXL si inaugura giovedì 6 aprile alle ore 18 nella Galleria Bulgaria a Roma. La mostra durerà fino al 23 aprile 2023, è organizzata dall’Istituto Bulgaro di Cultura a Roma in collaborazione con la curatrice Susanna Wagner Horvatovicovaed è dedicata al Gruppo XXL di Sofia:Ivan Kiuranov, Houben Tcherkelov, Genadi Gatev, George Tushev, Rossen Toshev, Svilen Stefanov.
I “Bad Boys” del Gruppo XXLnon è una retrospettiva ma una mostra tematica indirizzata ai primi lavori del gruppo tra il 1995-1997 che vengono messi a confronto con alcuni più recenti in linea di continuità. La mostra comprende lavori di pittura, scultura, fotografiae installazioni che oscillano tra l’espressionismo, l’astrattismo e la Pop art. Il Gruppo XXL si è formato a Sofia nel 1994 dopo la caduta del comunismo in Bulgaria (1990). Gli esponenti ricordano gli anni Novanta in Bulgaria come un periodo indimenticabile, pieno di euforia per la ritrovata democrazia, libertà e fioritura artistica, allo stesso modo si ricordano a Roma gli insuperabili anni Sessanta della Pop art e dello sviluppo economico. L’euforia è cessata in un decennio, seguita da una generale disillusione nelle reali possibiltà di cambiamento della politica post-totalitaria orientale. Dopo la caduta di Berlino nel 1989, la teoria sulla fine della “grande narrazione” o grande storia di Jean-Francois Lyotard (La condizione postmoderna, 1979) sembra essere diventata una moda nei paesi dell’Est dove si è manifestata una nuova tendenza degli artisti a narrare microstorie personali, discontinue e frammentarie.
Il Gruppo XXL è cresciuto in questo clima postmoderno, pieno di interrogativi sulle problematiche sociali post-totalitarie, con una grande apertura verso l’occidente e la sperimentazione di diverse tecniche e media: performance, graffiti, pittura, fotografia, installazioni e opere ibride che oscillano tra l’approccio concettuale e lo stile della Pop art (Kiuranov, Toshev): sculture-assemblaggio (Tushev), lavori postmoderni e performativi di post-produzione. Alcuni manipolano l’oggetto di consumo e ne trasformano il significato, (Stefanov), altri tornano alla pittura figurativa o astratta (Tcherkelov, Gatev).
Secondo Svilen Stefanov, artista e teorico del Gruppo XXL,esiste un’attitudine innata all’imitazione della natura che si manifesta nell’immagine realista da cui parte la “grammatica dell’immagine”. Questa si arricchisce di nuovi significati attraverso il “fenomeno meta-pittorico” nel momento in cui nell’opera d’arte si imprimono le tracce delle pratiche dell’artista simili al gesto spontaneo dadaista.
Nel Manifesto XXL intitolato “Flag” (Bandiera, 1995) l’artista concettuale Stefanov attiva un processo di decontestualizzazione, dematerializzazione e imitazione parodica dell’oggetto tramite un gioco di doppio sensi date dalle lettere bulgare XXL che rimandano al nome e ‘grande formato’ del gruppo. L’oggetto rappresentato si riferisce ad un’idea-significato che si manifesta nel movimento o ripetizione, nel momento di passaggio da un medium all’altro. Secondo il critco Jean Baudrillard nel continuo bombardamento delle immagini l’oggetto reale tende a scomparire nelle fantasie del consumatore. Nella serie fotografica “New Iconology” (Nuova Iconologia, 1997) di Ivan Kiuranov il simulacro si intravede tra le vesti della giovane generazione bulgara. La “grammatica dell’immagine” si forma nell’analisi sociologica di ritratti - giovani fotografati con un’attenta osservazione dei dettagli come i vestiti indossati e il taglio dei capelli che seguono le mode occidentali, come l’espressione calma dei volti che ricordano il diffondersi del fenomeno “chalga”, un genere musicale alternativo comparso dopo il 1989 e nato dalla contaminazione della musica bulgara folk ed etno-pop con quella greca, turca e araba, spesso associato a una certa libertà di costumi e di atteggiamenti rilassati.
Nella mostra i “Bad Boys” del Gruppo XXL alla Galleria Bulgaria di Romacompaiono i lavori più significativi degli anni Novanta: il ready-made “Dick” di Svilen Stefanov, le stampe fotografiche “Pen Up” di Ivan Kiuranov in stile pop con la moltiplicazione di figure riprese dalle vecchie penne stilo; le fotografie “For Sale” (In Vendita) di Rossen Toshev con un uomo nudo girato di schiena con la scritta “in vendita”, allusione sarcastica al sistema capitalistico. La scultura-assemblaggio “Teste Parlanti” del pittore e scultore George Tushev, parte di un’installazione composta da frammenti grotteschi di teste e braccia intrecciate tra loro in un dialogo sordo e senza senso di alcuni pubblici. Una serie figurativa di Light-Box degli Novanta e il ciclo più recente di quadri astratti “Haplogroups” di Genadi Gatev. Il pittore rappresenta una mappa genetica delle popolazioni europee: bande orizzontali di colori sono combinate con tabelle numeriche che misurano e traducono in segno geometrico il DNA di ogni popolo come i grafici di un algoritmo. Di paricolare interesse sono i quadri espressionisti del pittore Houben Tcherkelov, attivo a New York e noto in Italia per aver partecipato nel 2011 alla 54. Biennale d’arte di Venezia. Negli anni Novanta ha creato opere a sfondo sociale come il ciclo di acquarelli “AIDS” rese con citazioni di scene amorose tratte da quadri rococò, e dopo il 2000 l’iconografia delle banconote e monete di tutto il mondo. I personaggi storici e le opere d’arte impresse sulle banconote sono diventati per Houben un codice visivo da re-interpretare, una simbologia di valori culturali e materiali che oscillano tra politica, finanza, storia e il mercato dell’arte. Gli artisti del Gruppo XXLsono accomunati da un atteggiamento critico e ironico verso l’arte e la società. I loro lavori sono dedicati alla contestazione delle diseguaglianze sociali, violenze e contraddizioni della società, e per questo sono diventati simulacri dell’arte bulgara contemporanea, oggetti-simbolo di nuovi valori, immagine dei nuovi gusti e consumi, espressione del difficile passaggio dal comunismo al capitalismo e al post-capitalismo. Rimane aperta oggi la questione della loro identità nel crescente multiculturalismo e dell’appartenenza dell’artista bulgaro nella transizione tra il postmodernismo e la globalizzazione transnazionale.
Il Gruppo XXL si è riunito attorno alla Galleria XXL tra in piazza Macedonia a Sofia tra il 1996 e il 2003. Ha pubblicato il manifesto A Kick in the Back of Inertia sulla rivista “Kultura weekly” nel 1995 e in seguito su “Literaturen Vestnik”. I primi lavori sono stati realizzati per strada da Tcherkelov e Tushev, graffiti dipinti nel centro di Sofia che hanno attirato molte critiche insieme ai progetti di Street art di Kiuranov che ha ingigantito e appeso al posto di cartelloni pubblicitari. Il gesto spesso provocatorio degli artisti ha portato a soprannominarli dalla critica “The Bad Boys of 1990s”, i cattivi ragazzi che si sono impegnati a mostrare gli stereotipi bulgari legati al consumismo e alle mode occidentali ma pure la corruzione politica locale. Nel 2003 la mostra Antisax New Political Art ha provocato un tale scandalo da determinare la chiusura della Galleria XXL per decisione del sindaco di Sofia e lo scioglimento del gruppo da tempo diviso tra due città, Sofia e New York.
Il Gruppo XXL rimane tutt’oggi un fenomeno artistico rilevante nella scena artistica bulgara, tanto che importanti gallerie e istituzioni pubbliche gli hanno dedicato diverse retrospettive sia in Bulgaria che all’estero. La prima grande retrospettiva del gruppo si è tenutanella Galleria comunale di Sofia (2010), seguita dalle mostre New Painting nella Galleria Juzina a Sofia (2012); XXL Group Past and Present of a Counterculture Narrative alla Galleria Nazionale di Sofia (2017-2018); XXL Group nella Galleria Nazionale della Macedonia del Nord a Skopje (2022).
I “Bad Boys” del Gruppo XXLnon è una retrospettiva ma una mostra tematica indirizzata ai primi lavori del gruppo tra il 1995-1997 che vengono messi a confronto con alcuni più recenti in linea di continuità. La mostra comprende lavori di pittura, scultura, fotografiae installazioni che oscillano tra l’espressionismo, l’astrattismo e la Pop art. Il Gruppo XXL si è formato a Sofia nel 1994 dopo la caduta del comunismo in Bulgaria (1990). Gli esponenti ricordano gli anni Novanta in Bulgaria come un periodo indimenticabile, pieno di euforia per la ritrovata democrazia, libertà e fioritura artistica, allo stesso modo si ricordano a Roma gli insuperabili anni Sessanta della Pop art e dello sviluppo economico. L’euforia è cessata in un decennio, seguita da una generale disillusione nelle reali possibiltà di cambiamento della politica post-totalitaria orientale. Dopo la caduta di Berlino nel 1989, la teoria sulla fine della “grande narrazione” o grande storia di Jean-Francois Lyotard (La condizione postmoderna, 1979) sembra essere diventata una moda nei paesi dell’Est dove si è manifestata una nuova tendenza degli artisti a narrare microstorie personali, discontinue e frammentarie.
Il Gruppo XXL è cresciuto in questo clima postmoderno, pieno di interrogativi sulle problematiche sociali post-totalitarie, con una grande apertura verso l’occidente e la sperimentazione di diverse tecniche e media: performance, graffiti, pittura, fotografia, installazioni e opere ibride che oscillano tra l’approccio concettuale e lo stile della Pop art (Kiuranov, Toshev): sculture-assemblaggio (Tushev), lavori postmoderni e performativi di post-produzione. Alcuni manipolano l’oggetto di consumo e ne trasformano il significato, (Stefanov), altri tornano alla pittura figurativa o astratta (Tcherkelov, Gatev).
Secondo Svilen Stefanov, artista e teorico del Gruppo XXL,esiste un’attitudine innata all’imitazione della natura che si manifesta nell’immagine realista da cui parte la “grammatica dell’immagine”. Questa si arricchisce di nuovi significati attraverso il “fenomeno meta-pittorico” nel momento in cui nell’opera d’arte si imprimono le tracce delle pratiche dell’artista simili al gesto spontaneo dadaista.
Nel Manifesto XXL intitolato “Flag” (Bandiera, 1995) l’artista concettuale Stefanov attiva un processo di decontestualizzazione, dematerializzazione e imitazione parodica dell’oggetto tramite un gioco di doppio sensi date dalle lettere bulgare XXL che rimandano al nome e ‘grande formato’ del gruppo. L’oggetto rappresentato si riferisce ad un’idea-significato che si manifesta nel movimento o ripetizione, nel momento di passaggio da un medium all’altro. Secondo il critco Jean Baudrillard nel continuo bombardamento delle immagini l’oggetto reale tende a scomparire nelle fantasie del consumatore. Nella serie fotografica “New Iconology” (Nuova Iconologia, 1997) di Ivan Kiuranov il simulacro si intravede tra le vesti della giovane generazione bulgara. La “grammatica dell’immagine” si forma nell’analisi sociologica di ritratti - giovani fotografati con un’attenta osservazione dei dettagli come i vestiti indossati e il taglio dei capelli che seguono le mode occidentali, come l’espressione calma dei volti che ricordano il diffondersi del fenomeno “chalga”, un genere musicale alternativo comparso dopo il 1989 e nato dalla contaminazione della musica bulgara folk ed etno-pop con quella greca, turca e araba, spesso associato a una certa libertà di costumi e di atteggiamenti rilassati.
Nella mostra i “Bad Boys” del Gruppo XXL alla Galleria Bulgaria di Romacompaiono i lavori più significativi degli anni Novanta: il ready-made “Dick” di Svilen Stefanov, le stampe fotografiche “Pen Up” di Ivan Kiuranov in stile pop con la moltiplicazione di figure riprese dalle vecchie penne stilo; le fotografie “For Sale” (In Vendita) di Rossen Toshev con un uomo nudo girato di schiena con la scritta “in vendita”, allusione sarcastica al sistema capitalistico. La scultura-assemblaggio “Teste Parlanti” del pittore e scultore George Tushev, parte di un’installazione composta da frammenti grotteschi di teste e braccia intrecciate tra loro in un dialogo sordo e senza senso di alcuni pubblici. Una serie figurativa di Light-Box degli Novanta e il ciclo più recente di quadri astratti “Haplogroups” di Genadi Gatev. Il pittore rappresenta una mappa genetica delle popolazioni europee: bande orizzontali di colori sono combinate con tabelle numeriche che misurano e traducono in segno geometrico il DNA di ogni popolo come i grafici di un algoritmo. Di paricolare interesse sono i quadri espressionisti del pittore Houben Tcherkelov, attivo a New York e noto in Italia per aver partecipato nel 2011 alla 54. Biennale d’arte di Venezia. Negli anni Novanta ha creato opere a sfondo sociale come il ciclo di acquarelli “AIDS” rese con citazioni di scene amorose tratte da quadri rococò, e dopo il 2000 l’iconografia delle banconote e monete di tutto il mondo. I personaggi storici e le opere d’arte impresse sulle banconote sono diventati per Houben un codice visivo da re-interpretare, una simbologia di valori culturali e materiali che oscillano tra politica, finanza, storia e il mercato dell’arte. Gli artisti del Gruppo XXLsono accomunati da un atteggiamento critico e ironico verso l’arte e la società. I loro lavori sono dedicati alla contestazione delle diseguaglianze sociali, violenze e contraddizioni della società, e per questo sono diventati simulacri dell’arte bulgara contemporanea, oggetti-simbolo di nuovi valori, immagine dei nuovi gusti e consumi, espressione del difficile passaggio dal comunismo al capitalismo e al post-capitalismo. Rimane aperta oggi la questione della loro identità nel crescente multiculturalismo e dell’appartenenza dell’artista bulgaro nella transizione tra il postmodernismo e la globalizzazione transnazionale.
Il Gruppo XXL si è riunito attorno alla Galleria XXL tra in piazza Macedonia a Sofia tra il 1996 e il 2003. Ha pubblicato il manifesto A Kick in the Back of Inertia sulla rivista “Kultura weekly” nel 1995 e in seguito su “Literaturen Vestnik”. I primi lavori sono stati realizzati per strada da Tcherkelov e Tushev, graffiti dipinti nel centro di Sofia che hanno attirato molte critiche insieme ai progetti di Street art di Kiuranov che ha ingigantito e appeso al posto di cartelloni pubblicitari. Il gesto spesso provocatorio degli artisti ha portato a soprannominarli dalla critica “The Bad Boys of 1990s”, i cattivi ragazzi che si sono impegnati a mostrare gli stereotipi bulgari legati al consumismo e alle mode occidentali ma pure la corruzione politica locale. Nel 2003 la mostra Antisax New Political Art ha provocato un tale scandalo da determinare la chiusura della Galleria XXL per decisione del sindaco di Sofia e lo scioglimento del gruppo da tempo diviso tra due città, Sofia e New York.
Il Gruppo XXL rimane tutt’oggi un fenomeno artistico rilevante nella scena artistica bulgara, tanto che importanti gallerie e istituzioni pubbliche gli hanno dedicato diverse retrospettive sia in Bulgaria che all’estero. La prima grande retrospettiva del gruppo si è tenutanella Galleria comunale di Sofia (2010), seguita dalle mostre New Painting nella Galleria Juzina a Sofia (2012); XXL Group Past and Present of a Counterculture Narrative alla Galleria Nazionale di Sofia (2017-2018); XXL Group nella Galleria Nazionale della Macedonia del Nord a Skopje (2022).
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