Fabrizio Dusi. Don't kill 1938
![Fabrizio Dusi. Don't kill 1938, Casa della Memoria e della Storia, Roma Fabrizio Dusi. Don't kill 1938, Casa della Memoria e della Storia, Roma](http://www.arte.it/foto/600x450/2d/85279-image003.png)
Fabrizio Dusi. Don't kill 1938, Casa della Memoria e della Storia, Roma
Dal 29 Novembre 2018 al 01 Febbraio 2019
Roma
Luogo: Casa della Memoria e della Storia
Indirizzo: via Francesco di Sales 5
Orari: Lun-ven ore 9.30-20. Chiusa il 25-26 dicembre 2018 e 1 gennaio 2019
Curatori: Chiara Gatti
Enti promotori:
- Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale - Dipartimento Attività Culturali
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 060608
Sito ufficiale: http://www.comune.roma.it
DON’T KILL 1938 è un’opera di Fabrizio Dusi sul tema delle leggi razziali del 1938, ideata appositamente per lo spazio della Casa della Memoria e della Storia di Roma, ma è anche il proseguimento di un'altra installazione, realizzata per la Casa della Memoria di Milano più di un anno fa, ora in esposizione permanente.
In entrambi i casi la scritta DON’T KILL è posta sulle vetrate degli edifici, visibile all’esterno in un dialogo costante con il quartiere: un filo rosso per unire idealmente questi due spazi, entrambi dedicati alla memoria e alla storia del Novecento, e le due città.
Per Roma l’artista, Fabrizio Dusi, ha sviluppato il tema delle leggi razziali emesse dal governo Mussolini nel 1938, evocandolo già a partire da un grande arazzo che riproduce la prima pagina di un giornale dell’epoca.
“Il nostro passato deve essere da monito per il nostro presente e non ci deve mai lasciare indifferenti”, afferma l’artista, operando per tenere in vita la memoria di esistenze cancellate, concentrandosi su poche e lapidarie parole che evocano però un grande affresco della condizione umana.
Grazie al suo titolo cubitale, l’arazzo ci ricorda cosa è successo 80 anni fa in Italia e, nel contempo, sottolinea la divisione tra il prima e il dopo. L’opera prosegue infatti con una serie di scritte in ceramica e neon che passano da positive e colorate, simboli di una vita quotidiana normale, a negative e tutte di colore giallo, simboli invece della discriminazione contro la popolazione di religione ebraica e del suo tragico epilogo avvenuto con la Shoah.
La trasposizione delle leggi razziali fasciste del 1938 in una lancinante immagine monumentale esprime un monito, sospeso a mezz'aria, che afferma ed esclude allo stesso tempo diritti quotidiani, offesi dalla discriminazione, scuotendo le coscienze grazie al valore assoluto dell'arte come riscatto di ogni perdita.
Fabrizio Dusi è nato a Sondrio nel 1974. Abita e lavora a Milano.
Collabora con la Galleria Flora Bigai di Pietrasanta e Galleria Melesi di Lecco.
I suoi lavori sono presenti in alcune collezioni d’arte tra cui il MIC di Faenza, Fondazione Golinelli di Bologna, Studio Negri Clementi di Milano, Jorge Perez di Miami USA, Bocconi Art Gallery (presso SDA), Museo dei Lumi della comunità ebraica di Casale Monferrato, Dompè Farmaceutica, YAD VASHEM di Gerusalemme, Museo Gianetti di Saronno (VA).
Alla Casa della Memoria di Milano c’è un’installazione permanente dal titolo DON’T KILL
Inaugurazione 29 novembre 2018 alle ore 18
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