Elisabetta Catalano. Tra immagine e performance

© Ph. Elisabetta Catalano | Elisabetta Catalano, Joseph Beuys, Scultura invisibile, performance in studio, 1973 (part)

 

Dal 03 Aprile 2019 al 22 Dicembre 2019

Roma

Luogo: MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo

Indirizzo: via Guido Reni 4/a

Orari: 11-19; sabato 11-22. Chiuso lunedì. La biglietteria chiude un’ora prima del museo

Curatori: Aldo Enrico Ponis

Enti promotori:

  • MiBAC
  • Enel
  • Regione Lazio

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 06 3201954

E-Mail info: infopoint@fondazionemaxxi.it

Sito ufficiale: http://www.maxxi.art



Una grande fotografa. Quattro artisti straordinari ritratti nella fase gestionale di altrettante straordinarie performance in studio. 
Apre al pubblico il 3 aprile 2019 il focus intitolato  ELISABETTA CATALANO. Tra immagine e performance, realizzato dal MAXXI Museo nazionale delle Arti del XXI secolo  in collaborazione con l’Archivio Catalano e curato da Aldo Enrico Ponis con la consulenza scientifica di Laura Cherubini (MAXXI Archive Wall, ingresso libero, fino al 22 dicembre 2019). 
Al centro le performance di Joseph BeuysScultura invisibile(1973),  Fabio MauriEuropa bombardata(1978), Vettor PisaniLo scorrevole(1972) e Cesare Tacchi,Painting(1972), raccontate attraverso quegli scatti destinati a divenire l’immagine iconica  della performance stessa.
Un duplice omaggio, dunque: a una tra le maggiori fotografe italiane del dopoguerra, testimone grazie al suo obbiettivo elegante e sensibile di tutta una generazione di artisti e intellettuali e, nel contempo, omaggio alla storia della performance.
 
“Se non si riesce a ricostruire il percorso di una performance – spiega il curatore Aldo Enrico Ponis - , a far rivivere quella complicità tra i due artisti, uno che si esprime con le opere, l’altro attraverso il mezzo fotografico, l’immagine finale, iconica rimarrà solo la testimonianza di qualcosa che si può solo intuire, rimanendo aldilà della comprensione”.
 
In mostra diapositive, fotocolor, stampe storiche, corrispondenze e provini d’artista, documenti che raccontano la complessità del processo creativo: come nasce una performance? Quando e dove si è svolta? In quali spazi? Quali le interazioni tra artista, fotografo, performer, attori e collaboratori?
Per rispondere a queste domande, il progetto indaga le fasi di gestazione che compongono il processo performativo destinato a essere realizzato in studio e quindi documentato nel servizio fotografico: dalle prime intenzioni al backstage, dalla scelta degli spazi dell’allestimento ai dettagli degli abbigliamenti, dalle luci ai fondali, dai momenti di azione all’immobilità delle immagini. 
Da una prima esplorazione dell’idea si passa quindi all’attuazione della stessa e infine al momento più delicato e impegnativo per il fotografo: la scelta degli scatti più significativi, il momento in cui, sulla sequenza dei fogli dei provini, alcuni segni, alcune immagini cerchiate di rosso, individuano e fissano l’immagine iconica, definitiva della performance.  
 
Questo prezioso processo viene svelato ai visitatori nell’Archive Wall del MAXXI, con una mostra che porta nuovamente nello spazio pubblico un importante episodio del mondo dell’arte.  


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