Corpi di reato. Un'archeologia visiva dei fenomeni mafiosi nell'Italia contemporanea
![Fascicoli del maxiprocesso 1986-1987, Corleone, Palermo, 2012 Fascicoli del maxiprocesso 1986-1987, Corleone, Palermo, 2012](http://www.arte.it/foto/600x450/9e/12600-bb.jpg)
Fascicoli del maxiprocesso 1986-1987, Corleone, Palermo, 2012
Dal 19 Ottobre 2012 al 23 Novembre 2012
Roma
Luogo: Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
Indirizzo: via di San Michele 18
Orari: da lunedì a venerdì 10-18
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 58552278
E-Mail info: ic-cd@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.iccd.beniculturali.it/
Il 18 ottobre presso i nuovi spazi espositivi dell’ICCD si inaugura la Mostra “CORPI DI REATO. Un’archeologia visiva dei fenomeni mafiosi nell’Italia contemporanea”, fotografie di Tommaso Bonaventura e Alessandro Imbriaco, un progetto dell’associazione ZONA a cura di Fabio Severo. Con questa mostra, l’ICCD, che nel Ministero per i beni e le attività culturali è il grande erede della tradizione della fotografia di documentazione, intende avviare un confronto sui molteplici significati che la fotografia documentaria ha avuto e ha in Italia.
La mostra è realizzata nell’ambito della XI edizione del Festival internazionale di fotografia di Roma, che propone quest'anno il tema del lavoro (WORK) indagato nei suoi mutamenti nello scenario economico attuale e messo in relazione con le trasformazioni avvenute nei linguaggi della narrazione fotografica. Il progetto di Bonaventura e Imbriaco si interroga su come rappresentare oggi l'infiltrazione delle mafie nel tessuto produttivo del paese, in quale modo restituire l'immagine di un simile controllo su ampie parti del territorio italiano e delle sue conseguenze sulle vite dei singoli cittadini.
La mostra è realizzata nell’ambito della XI edizione del Festival internazionale di fotografia di Roma, che propone quest'anno il tema del lavoro (WORK) indagato nei suoi mutamenti nello scenario economico attuale e messo in relazione con le trasformazioni avvenute nei linguaggi della narrazione fotografica. Il progetto di Bonaventura e Imbriaco si interroga su come rappresentare oggi l'infiltrazione delle mafie nel tessuto produttivo del paese, in quale modo restituire l'immagine di un simile controllo su ampie parti del territorio italiano e delle sue conseguenze sulle vite dei singoli cittadini.
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