COM surrogate. Dario Carratta, Alessandro Giannì, Katarina Janeckova, Silvio Saccà

COM surrogate. Dario Carratta, Alessandro Giannì, Katarina Janeckova, Silvio Saccà

 

Dal 05 Dicembre 2017 al 31 Gennaio 2018

Roma

Luogo: Galleria Richter Fine Art

Indirizzo: vicolo del Curato 3

Orari: dal martedì al sabato 13-19

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 340 0040862

E-Mail info: tommaso.richter.85@gmail.com

Sito ufficiale: http://www.galleriarichter.com/



Martedì 5 dicembre apre COM surrogate, la prima collettiva della stagione per la galleria Richter Fine Art, che unisce sotto lo stesso tetto i nuovi corpi di lavori di: Dario Carratta (1988), Alessandro Giannì (1989), Katarina Janeckova (1988), Silvio Saccà (1989). 
COM surrogate — virus che quest’anno ha infettato molti sistemi Windows OS e a cui gli artisti si sono ispirati per intitolare la mostra — è un tentativo, un “laboratorio” di sperimentazione attorno al linguaggio del disegno e alle possibilità che il mezzo offre, uno stimolo percettivo diretto, basato quasi esclusivamente sulla percezione della materia, del colore o della forma-tratto. 

La collettiva mette in relazione quattro artisti, tutti nati alla fine degli anni ’80, stilisticamente molto lontani tra loro, accumunati esclusivamente dal mezzo che utilizzano.
L’insieme dei lavori costituisce, attraverso il segno di ognuno, un’immagine articolata e multiforme che spazia tra l’analisi sulla realtà e le sue memorie-esperienze di Dario Carratta, il segno irruento e dinamico di Alessandro Giannì, le relazioni erotico-emozionali di Katarina Janeckova e il recupero di un magico punk-noise di Silvio Saccà.
All’interno dell’allestimento ogni singolo manufatto è frutto dell’entusiasmo immediato e dell’intuizione che può essere recepito sia come incipit di un’opera futura, sia come opera a tutti gli effetti, sia come una “post opera”. 
Fenomeni artistici “isolati” che più che un codice estetico unanime sembrano portare avanti una situazione di collettività. Nonostante le differenti modalità d’approccio e le diverse ricerche personali, i quattro artisti, appartenenti tutti alla stessa generazione, sono guidati dall’urgenza di trasmettere una visione comune.

COM surrogate è stata ideata dal gallerista, Tommaso Richter, per unire pittori che circuitano intorno alla galleria, come Dario Carratta e Alessandro Giannì, e connetterli tra loro e con altri artisti esterni, Silvio Saccà e Katarina Janekova — prima artista internazionale invitata durante questa stagione – per stimolarli e testare possibili sperimentazioni del “mezzo” nella maniera più viscerale e germinale possibile.

* Questa volta non verrà stampato un catalogo della mostra, bensì ci sarà la possibilità, per ogni visitatore, di creare un proprio catalogo o una fanzine personalizzata. Il piano inferiore della galleria verrà allestito come un laboratorio tipografico dove ognuno potrà scegliere immagini ed estratti del testo di Marco Deserto da inserire nel proprio catalogo. I materiali saranno diversi ogni giorno perché gli artisti lavoreranno tutti i giorni in galleria fino alla fine dell’esposizione.

Dario Carratta nasce a Gallipoli nel 1988. Diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, utilizza la pittura per trasferire su tela visioni distopiche e perturbanti di personaggi al limite tra la fisicità reale e l’evanescenza del sogno. Tra i principali progetti espositivi si segnala: Non amo che le rose che non colsi, (Richter Fine Art, 2016); The Grass Grows (74 Riehenstrasse, Basilea, 2014); The Celeste Choice (Format Gallery, Milano, 2014); Petty Theft (Launch F18 gallery, New York, 2013); Collateral Orbits (Allegranomad Gallery, Bucarest, 2013); Distopie (26cc, Roma, 2013); Flash Over (galleria Alessandri, Roma, 2012);  Sniff my leather jacket  (galleria Richter Fine Art, 2017);  Straperetana  (Pereto, 2017); Bocs Cosenza (Cosenza, 2017).

Alessandro Giannì nasce a Roma nel 1989, città dove vive e lavora. Nel suo lavoro recupera frammenti estetici dai social network e dalla rete con l’intento di dare loro una nuova direzione. Nella propria ricerca porta avanti una rigorosa “economia dell’immagine”, spesso anche attraverso l’uso della citazione e la rivisitazione dell’arte classica. Nelle sue opere la pratica analogica della pittura si fonde con l'utilizzo dei nuovi media, con l’universo di internet e con la cultura digitale.  Dal 2013 ad oggi espone in diverse istituzioni in Italia e all’estero tra cui: il museo MACRO di Roma; La Casa delle armi di Roma; L’istituto Svizzero di Roma; L’istituto Svizzero di Milano; il Museo d’Inverno di Siena; i Giardini del Casinò di Venezia; l’American University Katzen Arts Center di Washington DC; la residenza dell’ambasciatore italiano negli USA “Villa Firenze” a Washington DC. Nel 2014 prende parte al movimento ÑEWPRESSIONISM formato dall’artista greco Miltos Manetas. Nel 2015 cura a Roma, all’interno degli spazi della Città dell’Altra Economia, una serie di mostre indipendenti insieme ad altri artisti romani della sua generazione. Nel 2016 prende parte come art director al progetto “Ovalis” di Enrico Ghezzi ed Emiliano Montanari e in quest’occasione alcuni suoi interventi vengono installati all’interno della 73esima biennale d’arte cinematografica di Venezia.  

Katarina Janeckova Walshe (Bratislava –Slovacchia, 1988). Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bratislava, si è guadagnata una posizione distinta tra i migliori talenti della sua generazione.
È riuscita in questa impresa non solo dovuta per la sua pittura caratteristicamente rilassata e marcata da espressività emozionali ma specialmente grazie all’onestà con la quale ritrae le sue esperienze non convenzionali. Katarina Janeckova documenta la sua vita a tal punto che le sue rispettive opere possono essere percepite quasi come voci di un diario. Tra i principali progetti espositivi si segnala:  No pain No gain, Flatgallery (Bratislava 2013); So Many Fish, So Little Time, SOGA, (Bratislava 2014);  Bears, Catastrophes and other everyday events, NOVA Galerie, (Praga 2015); SALMON LOVERS, Galerie Wolfsen, (Aalborg 2015);  How To Make a Bear Fall in Love, Studio D'Arte Raffaelli, (Trento 2016). Premi: Painting of the Year 2012, VUB Foundation Award, 3rd. place 2012; 2nd place at Gruppo Euromobil Award / Premio Under 30, Arte Fiera Bologna 2017

Silvio Saccà (1989) Installazioni, video, sculture, disegni, fotografie, dipinti, disegno, object trouvé, suoni e calchi 3D. La biografia dell'artista s’intreccia con le sue opere, l'improvvisazione e l'istintività sono elementi chiave del suo modo di procedere. La sua ricerca si è sempre configurata come espressione intima e autonoma del proprio io, senza filtri e aperta istintivamente alla sfera collettiva. Si serve dei (new)media come cassa di risonanza. L'intervento dei mezzi di comunicazione e l'eco che essi producono contribuisce all'attribuzione di senso e alla realizzazione delle sue opere. Con diversi strati di manipolazione, tra analogico e digitale, si serve della potenza comunicativa e del fascino immediato delle immagini mediatiche che trova nelle riviste, in tv e in internet, per realizzare a sua volta elaborati e situazioni ambientali multimediali che siano d'ulteriore impatto e che rispecchino la società odierna. Tra i principali suoi progetti si segnalano le mostre The Last Rite (Taller de cine, Museo de arte contemporaneo, A Coruna, 2017); I love you but we are in crisis (A01 gallery, Napoli, 2018); Artists in residence  (Villa Firenze- residenza ambasciatore italiano, Washington DC, 2016); Fucnk Streeeeet Art! (La Pelanda, Macro Testaccio, Roma, 2016); 12 Transformer Auction (Katzen Art Center, Washington DC, 2016); Good Times Bad Times (Pavilion M4, Città dell'altra economia, Roma, 2016); cura di SPRINGSTERS (Pavilion M4, Città Dell' Altra Economia, Roma, 2015); cura di 89-2012 (Pavilion M4, Città Dell' Altra Economia); cura di Too Big To Fail (Pavilion M4, Città dell'altra Economia, Roma, 2015);  S. (Codalunga, Casa delle Armi, Roma, 2014).

Inaugurazione martedì 5 dicembre alle 18:30

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