Ciredz. Residui
Dal 24 Novembre 2017 al 05 Gennaio 2018
Roma
Luogo: Galleria Varsi
Indirizzo: via di Grotta Pinta 38
Orari: dal martedì al sabato ore 12 - 20, domenica ore 15 - 20, lunedì chiuso
Curatori: Chiara Pietropaoli
Telefono per informazioni: +39 06 6865415
Sito ufficiale: http://www.galleriavarsi.it/
Il 24 novembre 2017 la Galleria Varsi presenta Residui, mostra personale di Ciredz, pittore e scultore di origini sarde. Il paesaggio è l’oggetto della ricerca dell’artista, cresciuto vicino al mare in provincia di Cagliari. Intorno a lui bambino la natura brulla, una natura forte quella della Sardegna, alla quale ti arrendi o patisci, decidi di farti trasportare, consapevole di esserne parte. Il giallo il verde e il blu dominano l’isola, dove il vento soffia violento, modellando le forme e combinando i toni. Lo studio grafico della forma e la progressione cromatica saranno delle costanti nell’opera dell’artista.
Nel tempo, Ciredz sente il bisogno di stabilire una relazione attiva con la sua terra, affascinato dagli spazi incolti, frammenti di paesaggio desolati dove le tracce dell’uomo si fanno resti minori, sovrastati dalla natura continua. Sui ruderi disabitati delle campagne dipinge piccoli interventi astratti, che diverranno “Volumi”, in un dialogo intimo con lo spazio: Adoro pensare che quell’intervento, dal vivo, sarà visto da pochissime persone, racconta.
Decisivo per il suo percorso è il trasferimento a Bologna, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti e si specializza in Arti Grafiche. Per la prima volta si ritrova a contatto costante con una città industrializzata a tutti gli effetti. La presenza regolare del cemento sostituisce gli elementi rurali a lui familiari, sono loro resti minori nella (della) città. Le superfici murali divengono per Ciredz luogo di un dialogo pittorico non più esclusivo ma condiviso. L’artista si esprime ora nello spazio pubblico, generando sezioni di natura a grande scala su porzioni di cemento. Con le sue pitture restituisce una riflessione che nasce dalla relazione simbolica tra le componenti estetiche delle opere e le componenti ambientali in cui esse si iscrivono, relazione preservata ed elaborata anche in molte delle sue sculture attraverso la scelta e la combinazione dei materiali.
Negli ultimi anni l’artista si dedica con costanza alla produzione di sculture in terra e cemento, e alle volte erba artificiale, che alterano la percezione visiva dello spettatore, mutando l’ordine. Si tratta della serie Residui, spaccati di materia che raccontano l’uomo attraverso la relazione spaziale tra naturale e antropico. Le opere sono il fulcro principale della mostra, affiancate da una serie di disegni, tecnica essenziale nella produzione dell’artista, e di serigrafie. I lavori presentati presso la Galleria Varsi sono il risultato dell’indagine estetica di questa relazione complessa che Ciredz non giudica, ma rielabora graficamente attraverso le forme geometriche; la sua lingua è quella della natura, la matematica.
La mostra Residui porta all’attenzione dello spettatore la presenza del “Terzo Paesaggio”, termine coniato nel 2003 da Gilles Clément, paesaggista, scrittore, entomologo e ingegnere agronomo francese, autore del Manifesto del Terzo Paesaggio, testo rivoluzionario, riferimento centrale nella formazione di Ciredz.
Clément classifica come Terzo Paesaggio quegli “spazi indecisi”, non oggetto di una pianificazione e dell’attività dell’uomo, accomunati dall’essere un “rifugio per la diversità” biologica. Tra questi identifica i residui, oggetto dell’esposizione di Ciredz, luoghi abbandonati, esito dello sfruttamento che avviene altrove. Il Manifesto per certi aspetti politico si rivolge alla coscienza collettiva ed evidenzia l’importanza della commistione delle specie, in quanto motore della trasformazione. L’autore propone un nuovo modo di pensare il paesaggio, teso a includere la complessità. Si tratta di un ragionamento inedito, molto lontano dall’approccio paesaggistico tradizionale che identifica nella progettazione e nell’intervento dei principi cardine. Il saggio, in opposizione, sottolinea ed esalta il valore dell’improduttività e dell’incompletezza, la capacità di accogliere che il “non- organizzato” può offrire la costanza nell’osservare, presupposto necessario per agire, come principi vitali per l’uomo.
Ciredz nel testo di Clément ritrova il suo sguardo attratto da residui che raccontano la Storia, il suo sguardo sensibile che ricerca l’origine e la coglie in un frammento incerto, “spazio del futuro”.
Inaugurazione Venerdì 24 novembre dalle ore 18.30 alle 21.30
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