Chiamata alle Arti | 2024
Dal 10 Luglio 2024 al 30 Agosto 2024
Roma
Luogo: Mucciaccia Gallery Project
Indirizzo: Via Laurina 31
Orari: dal lunedì al venerdì, 10.30 – 19.00; sabato dalle 11.00 alle 13.30; domenica chiuso
Telefono per informazioni: +39 06 79 78 36 47
E-Mail info: project@mucciaccia.com
Sito ufficiale: http://mucciaccia.com
Dall’11 luglio al 30 agosto 2024 Mucciaccia Gallery Project ospita nei suoi spazi Chiamata alle Arti 2024, una mostra collettiva organizzata annualmente per esporre gli studenti delle Accademie di Belle Arti italiane. Si tratta di una preziosa collaborazione tra la Galleria ed i direttori e professori delle Accademie, che insieme selezionano gli studenti più talentuosi.
L’inaugurazione si terrà mercoledì 10 luglio alle ore 18.00, in via Laurina 31, Roma.
Quest’anno il progetto giunge alla sua quarta edizione. L’iniziativa è cresciuta molto negli anni e la Galleria è lieta di annunciare che quest’anno hanno aderito dodici accademie provenienti da tutta Italia. Le Accademie partecipanti sono quelle di Bari, Bologna, Catania, Firenze, L’Aquila, Macerata, Brera-Milano, Napoli, Roma, Torino, Urbino e Venezia. Di seguito una breve introduzione dei 24 studenti-artisti di ciascuna Accademia che attualmente frequentano l’ultimo anno del triennio o il biennio specialistico.
Iniziamo dall’Accademia di Belle Arti di Bari, da cui provengono Francesca Bitetto (2000), che frequenta il corso di pittura ed esplora temi legati all’ansia sociale della realtà post-Internet, e Isa Zhou (2002), che frequenta lo stesso corso e riflette sull’identità culturale cinese e italiana.
L’Accademia di Belle Arti di Bologna partecipa a Chiamata alle Arti 2024 con la studentessa Serena Gamberini (1999), iscritta all’indirizzo di Grafica d’Arte e il cui lavoro è ultimamente incentrato sulla stampa xilografica a linoleum.
Dall’Accademia di Belle Arti di Catania, in mostra le opere di Alice Mattia (2000), studentessa di Pittura, che analizza l’affascinante tema delle ombre. Mentre Pietro Desirò, Bianca Gandolfo e Bai Wenxi sono gli studenti selezionati provenienti dall’Accademia di Belle Arti di Firenze. Desirò (1994) si dedica alla calcomania e alla riproduzione della natura, mente Gandolfo (2000) affronta il tema queer con la pittura e Wenxi (2000), sempre tramite l’uso della pittura, riflette sul concetto di spazio liminale.
Studentessa dell’Accademia di Belle Arti L’Aquila, Satya Forte (2000) si focalizza sull’uso di materiali diversi, quali metalli, vetro e legno, e analizza le loro tensioni strutturali. Dall’Accademia di Belle Arti di Macerata provengono Dora Cirioni (2001), che dipinge scene tratte dalla quotidianità per riflettere sulla mancanza di lentezza nella società di oggi, e Fatma Ibrahimi (1985), che predilige una realtà parallela, immaginaria, popolata di microcosmi, organizzati minuziosamente in composizioni astratte e organiche.
Martino Magnani (1999) dell’Accademia di Belle Arti di Brera-Milano, milanese d’adozione, mette in relazione pittura e musica, per comprendere come queste si influenzino reciprocamente.
Dall’Accademia di Belle Arti di Napoli provengono gli studenti Alessandra Rita Carannante (2001), pittrice che rappresenta il mondo in bianco e nero, Mario Rosario de Filippis (1997), che presenta un’installazione di denuncia ai social media, e Paola Del Gaudio (2001), che fonda la sua ricerca artistica sulla rottura dello stereotipo classico della donna.
L’Accademia di Belle Arti di Roma è rappresentata da Emanuele Buffo e Maria Ginzburg. Buffo (1998), iscritto al Corso di Pittura, si dedica allo studio della materia pittorica. Ginzburg (1998), studentessa di illustrazione ed editoria, crea composizioni su carta volte a stimolare una presa di coscienza e un rifiuto verso pratiche disumanizzanti.
Nicolò Marchetto (2001) studia all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, dove segue il corso di Scultura. Il suo linguaggio espressivo spazia tra la video arte e la video installazione.
Dall’Accademia di Belle Arti di Urbino, presentiamo gli studenti Filippo Forlani (1996), che indaga il tema della memoria; Riccardo Morandi (1999), i cui dipinti sono il risultato di infinite pennellate, trame gestuali e associazioni cromatiche, un’esperienza sensoriale in cui i temi canonici della storia dell’arte sono capovolti; Martina Taddeucci (2001), che inserisce tessuti e ricami nei suoi dipinti per aggiungere un altro strato, un altro frammento ad una storia, uno scudo, un riparo.
Infine, l’Accademia di Belle Arti di Venezia con gli studenti di Pittura: Ilaria Costaglia (2001), che dipinge atmosfere rilassate e sospese al femminile; Camilla Giannotti (1997), che affronta temi nostalgici e al contempo inquietanti che riportano all’infanzia, Carlotta Mazzariol (2001), che presenta figure ordinarie in un’esplosione di colori, e Nikko Mundacruz (2000), affascinato dalla quiete dei piccoli momenti.
L’inaugurazione si terrà mercoledì 10 luglio alle ore 18.00, in via Laurina 31, Roma.
Quest’anno il progetto giunge alla sua quarta edizione. L’iniziativa è cresciuta molto negli anni e la Galleria è lieta di annunciare che quest’anno hanno aderito dodici accademie provenienti da tutta Italia. Le Accademie partecipanti sono quelle di Bari, Bologna, Catania, Firenze, L’Aquila, Macerata, Brera-Milano, Napoli, Roma, Torino, Urbino e Venezia. Di seguito una breve introduzione dei 24 studenti-artisti di ciascuna Accademia che attualmente frequentano l’ultimo anno del triennio o il biennio specialistico.
Iniziamo dall’Accademia di Belle Arti di Bari, da cui provengono Francesca Bitetto (2000), che frequenta il corso di pittura ed esplora temi legati all’ansia sociale della realtà post-Internet, e Isa Zhou (2002), che frequenta lo stesso corso e riflette sull’identità culturale cinese e italiana.
L’Accademia di Belle Arti di Bologna partecipa a Chiamata alle Arti 2024 con la studentessa Serena Gamberini (1999), iscritta all’indirizzo di Grafica d’Arte e il cui lavoro è ultimamente incentrato sulla stampa xilografica a linoleum.
Dall’Accademia di Belle Arti di Catania, in mostra le opere di Alice Mattia (2000), studentessa di Pittura, che analizza l’affascinante tema delle ombre. Mentre Pietro Desirò, Bianca Gandolfo e Bai Wenxi sono gli studenti selezionati provenienti dall’Accademia di Belle Arti di Firenze. Desirò (1994) si dedica alla calcomania e alla riproduzione della natura, mente Gandolfo (2000) affronta il tema queer con la pittura e Wenxi (2000), sempre tramite l’uso della pittura, riflette sul concetto di spazio liminale.
Studentessa dell’Accademia di Belle Arti L’Aquila, Satya Forte (2000) si focalizza sull’uso di materiali diversi, quali metalli, vetro e legno, e analizza le loro tensioni strutturali. Dall’Accademia di Belle Arti di Macerata provengono Dora Cirioni (2001), che dipinge scene tratte dalla quotidianità per riflettere sulla mancanza di lentezza nella società di oggi, e Fatma Ibrahimi (1985), che predilige una realtà parallela, immaginaria, popolata di microcosmi, organizzati minuziosamente in composizioni astratte e organiche.
Martino Magnani (1999) dell’Accademia di Belle Arti di Brera-Milano, milanese d’adozione, mette in relazione pittura e musica, per comprendere come queste si influenzino reciprocamente.
Dall’Accademia di Belle Arti di Napoli provengono gli studenti Alessandra Rita Carannante (2001), pittrice che rappresenta il mondo in bianco e nero, Mario Rosario de Filippis (1997), che presenta un’installazione di denuncia ai social media, e Paola Del Gaudio (2001), che fonda la sua ricerca artistica sulla rottura dello stereotipo classico della donna.
L’Accademia di Belle Arti di Roma è rappresentata da Emanuele Buffo e Maria Ginzburg. Buffo (1998), iscritto al Corso di Pittura, si dedica allo studio della materia pittorica. Ginzburg (1998), studentessa di illustrazione ed editoria, crea composizioni su carta volte a stimolare una presa di coscienza e un rifiuto verso pratiche disumanizzanti.
Nicolò Marchetto (2001) studia all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, dove segue il corso di Scultura. Il suo linguaggio espressivo spazia tra la video arte e la video installazione.
Dall’Accademia di Belle Arti di Urbino, presentiamo gli studenti Filippo Forlani (1996), che indaga il tema della memoria; Riccardo Morandi (1999), i cui dipinti sono il risultato di infinite pennellate, trame gestuali e associazioni cromatiche, un’esperienza sensoriale in cui i temi canonici della storia dell’arte sono capovolti; Martina Taddeucci (2001), che inserisce tessuti e ricami nei suoi dipinti per aggiungere un altro strato, un altro frammento ad una storia, uno scudo, un riparo.
Infine, l’Accademia di Belle Arti di Venezia con gli studenti di Pittura: Ilaria Costaglia (2001), che dipinge atmosfere rilassate e sospese al femminile; Camilla Giannotti (1997), che affronta temi nostalgici e al contempo inquietanti che riportano all’infanzia, Carlotta Mazzariol (2001), che presenta figure ordinarie in un’esplosione di colori, e Nikko Mundacruz (2000), affascinato dalla quiete dei piccoli momenti.
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