Carlo Roselli. Tutto il mondo è un teatro
![Carlo Roselli, Folla, 2014, acrilico su tela, cm. 40x60 Carlo Roselli, Folla, 2014, acrilico su tela, cm. 40x60](http://www.arte.it/foto/600x450/f3/141057-Carlo_Roselli_Folla_2014_acrilico_su_tela_cm_40x60.jpg)
Carlo Roselli, Folla, 2014, acrilico su tela, cm. 40x60
Dal 16 Giugno 2023 al 01 Luglio 2023
Roma
Luogo: Galleria Edarcom Europa
Indirizzo: Via Macedonia 12
Orari: da lunedì a sazato ore 10:30/13:00 e 15:30/19:30
Curatori: Francesco Ciaf e Alice Crisponi
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06.7802620
Sito ufficiale: http://www.edarcom.it
Venerdì 16 giugno alle ore 17:30, la galleria Edarcom Europa, in via Macedonia 12 a Roma, inaugura la mostra Tutto il mondo è un teatro di Carlo Roselli, a cura di Francesco Ciaffi e Alice Crisponi. Nel cinquantesimo anniversario della prima mostra personale, tenutasi nel 1973 presso la galleria N.F.1 di Roma, l’artista presenta circa trenta opere (dipinti, serigrafie e acqueforti) realizzate nell’arco degli ultimi venti anni.
Alice Crisponi, nel catalogo edito per la mostra, osserva che “Bische, locali e ritrovi notturni si affollano in un’atmosfera ricca e conviviale. Gli interni mondani di Carlo Roselli denunciano una fittizia ambientazione fin de siècle, mentre i temi del gioco e dello svago prendono il sopravvento sulla frenesia della vita moderna. A gremire e vivere questi spazi, numerosi figuranti resi tutti indistintamente protagonisti; tradiscono una teatrale messinscena che disvela un'architettata volontà compositiva dell'artista. Uomini e donne, in impeccabili coreografie a favore di pubblico, si limitano ad abitare le opere di Carlo Roselli, connotandole con la loro mera presenza, senza accennare a uno sviluppo del momento presente”.
Francesco Ciaffi, autore dell’altro testo in catalogo, afferma che “Carlo Roselli è legato a un passato che era già passato quando lui era giovane e qui ovviamente c’è, nel suo lavoro, una personale analisi del concetto di tempo, inteso come un luogo della mente in cui dinamiche e comportamenti di ogni epoca tendono a ripetersi come spartiti, nuovi ogni volta perché reinterpretati da musicisti diversi”.
Alice Crisponi, nel catalogo edito per la mostra, osserva che “Bische, locali e ritrovi notturni si affollano in un’atmosfera ricca e conviviale. Gli interni mondani di Carlo Roselli denunciano una fittizia ambientazione fin de siècle, mentre i temi del gioco e dello svago prendono il sopravvento sulla frenesia della vita moderna. A gremire e vivere questi spazi, numerosi figuranti resi tutti indistintamente protagonisti; tradiscono una teatrale messinscena che disvela un'architettata volontà compositiva dell'artista. Uomini e donne, in impeccabili coreografie a favore di pubblico, si limitano ad abitare le opere di Carlo Roselli, connotandole con la loro mera presenza, senza accennare a uno sviluppo del momento presente”.
Francesco Ciaffi, autore dell’altro testo in catalogo, afferma che “Carlo Roselli è legato a un passato che era già passato quando lui era giovane e qui ovviamente c’è, nel suo lavoro, una personale analisi del concetto di tempo, inteso come un luogo della mente in cui dinamiche e comportamenti di ogni epoca tendono a ripetersi come spartiti, nuovi ogni volta perché reinterpretati da musicisti diversi”.
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