Brandy Milne. Only In Dreams

© Brandi Milne / Dorothy Circus Gallery | Brandi Milne, So much the Better Ahead, 50 x 40 cm. Acrylic on panel
Dal 19 Ottobre 2019 al 19 Novembre 2019
Roma
Luogo: Dorothy Circus Gallery
Indirizzo: via dei Pettinari 76
Orari: da lunedì a venerdì 10.30-18.30; sabato 11.30-19.30
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 68805928
E-Mail info: info@dorothycircusgallery.com
Sito ufficiale: http://www.dorothycircusgallery.com
La Dorothy Circus Gallery di Roma è orgogliosa di presentare al suo pubblico romano “Only in Dreams”, debutto europeo dell’artista americana Brandi Milne.
Terminata la pausa estiva, la galleria riprende la sua attività attraverso questo ulteriore ed eccitante capitolo della programmazione Turning Page: con la sua atmosfera surreale, la pittura si fa ancora una volta Donna grazie alla straordinaria tecnica dell’artista americana, rinomata a livello internazionale e ormai stella affermata nel panorama del Pop Surrealismo.
Fortemente influenzata da un mondo legato al Cartoon, Brandi Milne ha vissuto un’evoluzione artistica nel corso di tutta la sua carriera che l’ha portata a sviluppare una firma stilistica precisa e definita. La sua palette di colori, infatti, è oggi riconoscibile grazie all’audace scelta del rosa, del rosso, del verde e di un intenso blu, le cui pennellate a volte parrebbero scomporre personaggi solitamente determinati da netti confine, fisici e spirituali.
I suoi soggetti, che ricordano giocattoli e personaggi dal design vintage, personificano le emozioni ed il mondo interiore di un’artista complessa, la quale, pur avendo iniziato a dipingere da autodidatta, ha poi delineato una ricerca personale, focalizzata sull’apparente contrasto tra la tenerezza dei suoi protagonisti e la forza del messaggio che veicolano.
Questi dipinti, la cui atmosfera incantata ricorda le favole della nostra infanzia, nascondono un messaggio soggiacente agrodolce e legato ad inquietudine, paura e perdita. Il messaggio che l’artista veicola, infatti, è legato a una sorta di ossessione per il mondo dell’infanzia, dovuto al non voler vedere sparire i ricordi felici nel momento in cui la realtà si trasforma in dolore. Questo rifugiarsi in quelli che sono i codici della felicità di Bambino, quindi, non è che una reazione della Milne alla perdita ed alla sofferenza. Sempre in un’ottica di dualismo, l’artista riesce a reificare l’amore ed il suo tormento in una chiave pop in grado di rendere questo bagaglio emotivo ancora più ossimorico.
Fedele all’immaginario che ha caratterizzato la nostra infanzia, la Milne ci conduce attraverso una serie di 14 dipinti ad olio e 11 grafiti su carta, all’interno del suo ludico mondo, costringendo chi fruisce delle sue opere a confrontarsi con l’assurdo del paradosso, incarnatosi nell’angoscia dipinta rosa shocking.
Brandi Milne nasce in America alla fine degli anni '70, circondata da classici cartoni animati del mondo Disney e da affascinanti e gioiose vacanze di famiglia, che hanno profondamente influenzato la sua giovane immaginazione e la sua successiva carriera artistica.
Autodidatta e costantemente guidata dalle emozioni, il lavoro di Brandi racconta dell’ Amore, della Perdita e del Dolore sotto una veste inusuale e dolcemente nascosta in un mondo di zuccherose meraviglie. Usando gli elementi del linguaggio proveniente dalla sua infanzia, Brandi crea un mondo surreale e unico che racconta innegabilmente la sua persona.
Cresciuta in una devota famiglia religiosa, dedica gran parte della sua vita alla conoscenza esplorandone “ Il senso delle cose”. Milne utilizza l’illustrazione e il disegno, trovando con essi il mezzo con cui rendere i pensieri astratti finalmente reali, anche se non con una chiara definizione.
Durante i suoi anni di college, rivolgendosi all’inconscio e concentrandosi sull’affinare le sue capacità artistiche, avrebbe usato la sua ricerca stilistica non solo per ritrarre il ricco bacino di emozioni che aveva raccolto, ma per raccontare i capitoli della sua vita augurandosi di metter insieme i tasselli e trovare le risposte ad alcune delle domande che tutti noi ci poniamo.
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