Benvenuto Ferrazzi. Vedute e visioni (1912-1969)

© Benvenuto Ferrazzi

 

Dal 25 Maggio 2016 al 25 Settembre 2016

Roma

Luogo: Casino dei Principi di Villa Torlonia

Indirizzo: via Nomentana 70

Orari: da martedì a domenica ore 9-19, la biglietteria chiude 45 minuti prima

Curatori: Laura Moreschini, Valerio Rivosecchi

Enti promotori:

  • Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
  • Fondazione Cipriano Efisio Oppo
  • Archivio Ferruccio Ferrazzi
  • Archivio della Scuola romana

Costo del biglietto: Biglietto unico integrato Casina delle Civette, Casino Nobile + mostre: € 9,50 intero, € 7,50 ridotto. Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza) € 8,50 intero, € 6,50 ridotto

Telefono per informazioni: +39 060608

Sito ufficiale: http://www.museivillatorlonia.it/



Idea della mostra
A quasi cinquant’anni dalla scomparsa (27 gennaio 1969), questa mostra retrospettiva riscopre uno degli artisti storici della “Scuola romana” ricollocandolo nel panorama artistico italiano della prima metà del Novecento.
Presente costantemente per un cinquantennio a tutti i maggiori eventi espositivi della capitale, Benvenuto Ferrazzi ha esposto costantemente alla Casa d’Arte Bragaglia, alle Biennali di Venezia e di Roma, alle Quadriennali romane e alle Rassegne del Sindacato Fascista. I suoi dipinti e disegni, insieme alla commovente Autobiografia inedita, costituiscono nel loro insieme una preziosa testimonianza di cinquant’anni di storia italiana, che va dall’intenso fermento delle avanguardie internazionali degli inizi del secolo ventesimo, al complesso periodo storico tra le due guerre, fino all’evoluzione di nuovo respiro internazionale negli anni Cinquanta e Sessanta, tra atmosfere surreali e visionarie. Nella sua complessa parabola artistica, Benvenuto Ferrazzi racconta la sua epoca e contemporaneamente se stesso, ogni dipinto riflette una immagine profondamente narrativa del quotidiano e sotto molti versi dell’aspetto spirituale della dimensione umana.
 
Il percorso
La mostra avrà un andamento cronologico e tematico. Saranno esposti sessanta dipinti e circa trenta disegni, accompagnati in ogni sezione da documenti e fotografie d’epoca. Si parte dagli anni di esordio, nel clima confuso e vitale degli anni Dieci, tra gli ultimi echi del Simbolismo e le nuove avanguardie, il Futurismo e la Metafisica. La prima apparizione pubblica avviene nel 1918 nell’ambito di una importante collettiva che lo vede insieme a De Chirico, Carrà, Enrico Prampolini. Poco dopo, nel 1919, è Anton Giulio Bragaglia ad accogliere la sua prima mostra personale.
A un passo dal successo Benvenuto Ferrazzi preferisce tornare alla sua vita libera e solitaria. Pur essendo sempre presente nelle mostre del tempo e seguito con attenzione e affetto dalla critica, sceglie di vivere lontano dalla società mondana, lontano dai compromessi con le gallerie e libero dal potere precostituito. In alcune opere racconta la storia di una realtà fatta da una vita semplice e a volte macabra, riscattata da una profonda fede e da una sincera partecipazione: esposte nelle sezioni della mostra titolate Gli emarginati e Volti e ritratti dove troviamo i suoi amori e gli eroi di questo mondo lontano dalla retorica della “Nuova Roma”. Dalle persone il suo sguardo si estende ai luoghi: passa dal Colosseo al Foro Romano, dai vicoli di Trastevere alle falde del Gianicolo fino alle vedute del Campo Marzio, cosicché molti dei suoi dipinti degli anni Trenta finiscono nelle raccolte del Museo di Roma, come testimonianza della città destinata a sparire sotto i colpi del “piccone risanatore”. Iniziano negli anni Quaranta e Cinquanta anche le belle vedute dei vicoli del suo paese di origine, Castel Madama.
L’inquietante Autoritratto con la morte (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna) introduce la sezione intitolata Chimere dove troviamo i dipinti della maturità, con la loro complessa iconografia e una crescente accentuazione del colore e dove appaiono mostruosità neogotiche nel tessuto pittorico. Concludono il percorso le Ultime visioni, testamento spirituale di una esistenza difficile ma anche a suo modo felice, dove la fantasia assume l’aspetto delle visioni surreali.
 
Come catalogo della mostra sarà disponibile la monografia curata da Laura Moreschini Benvenuto Ferrazzi (1892 – 1969). Il Realismo fantastico tra le avanguardie del Novecento (Artemide Edizioni 2016). Frutto di tre anni di ricerche, raccoglie, anche in questo caso per la prima volta, buona parte della produzione artistica e molto materiale inedito.
 
Collaborazioni e prestiti
La mostra, promossa da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è promossa e organizzata dalla Fondazione Cipriano Efisio Oppo, in collaborazione con l’Archivio Ferruccio Ferrazzi e l’Archivio della Scuola romana, in linea con una politica espositiva che prevede lo studio e la valorizzazione della ricerca artistica nella capitale. Le opere presentate in questa occasione provengono da importanti istituzioni museali romane quali il Museo di Roma in Palazzo Braschi, la Galleria Comunale di Arte Moderna e la Galleria Nazionale di Arte Moderna. Dall’Archivio personale dell’artista, conservato presso una collezione privata, provengono documenti, cataloghi e fotografie che illustrano lungo il percorso espositivo le epoche storiche e artistiche dagli anni Dieci agli anni Sessanta. Oltre che dai musei suddetti, molte opere provengono da importanti collezioni private, comprese quelle di critici (Vittorio Sgarbi) e artisti (Enzo Cucchi, Andrea Fogli) da tempo interessati alla pittura di Benvenuto Ferrazzi e alla sua sorprendente vicenda biografica. Nella maggior parte si tratta di opere inedite o raramente esposte.
 
La realizzazione dell’evento è stata possibile grazie al sostegno di aziende che hanno come prerogativa la promozione di eventi culturali e artistici tra cui Edra Oil operante nel settore petrolifero, Bertolami Fine Arts e NS Costruzioni. Grande interesse e sostegno ha mostrato un’azienda operante sul territorio di Castel Madama, leader nazionale nella lavorazione delle olive da tavola, Madama Oliva.
 

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