Antonello Viola. Aperto confine sulla Gorgone di Sartorio

Antonello Viola, Studio 1. Oro bianco moon su magenta, ftalocianina. Green Lake e verde turchese

 

Dal 05 Maggio 2022 al 28 Giugno 2022

Roma

Luogo: Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

Indirizzo: Viale Belle Arti 131

Orari: dal martedì a domenica dalle 9 alle 19. Ultimo ingresso 45 minuti prima della chiusura

Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 2. Gratuito: under 18, docenti e studenti UE delle facoltà di architettura, di conservazione dei beni culturali, di scienze della formazione e dei corsi di laurea di lettere e materie letterarie con indirizzo archeologico o storico-artistico delle facoltà di lettere e filosofia, portatori di handicap e accompagnatore, giornalisti, guide turistiche, soci ICOM, dipendenti MiC

Telefono per informazioni: +39 06 322 98 221

E-Mail info: gan-amc@beniculturali.it

Sito ufficiale: http://lagallerianazionale.com


La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea presenta il progetto espositivo di Antonello Viola, un corpus di sette opere che nascono dal personale confronto dell’artista con il capolavoro di Giulio Aristide Sartorio, continuamente alimentato nel corso degli ultimi anni fino agli esiti della mostra dal titolo Aperto confine sulla Gorgone di Sartorio

All’origine del progetto di Viola, lo studio delle collezioni della Galleria e il dialogo instaurato con questo immenso patrimonio nelle traiettorie della propria ricerca artistica, testimoniato dai lavori che sono frutto dell’incontro con un’opera in particolare, La Gorgone e gli Eroi (1897) di Giulio Aristide Sartorio. 

La grande tela dipinta da Sartorio nell’arco della sua stagione di ispirazione simbolista è esposta all’interno del museo accanto a un dittico di bozzetti preparatori: è principalmente a questi due pastelli su carta, dedicati allo studio del corpo della Medusa, a cui Viola si ispira per la produzione di alcune opere inedite. 
Il terreno sul quale si gioca questo confronto con l’opera di Sartorio è la pittura, nella forma “trascendentale” che appartiene al linguaggio dell’artista. Attraverso un processo di stratificazioni, velature di colore e successive sottrazioni, le “variazioni sul tema” proposte restituiscono una riflessione attorno al modello di riferimento che è parte integrante del processo creativo. 

Le opere su carta realizzate da Viola sono dunque accostate alle opere di Sartorio all’interno della Sala della Gorgone, in pieno accordo con Time is Out of Joint, generando nuove corrispondenze e inedite combinazioni. 
Con questa operazione di studio, riflessione e restituzione di una risposta contemporanea, Antonello Viola intende avvalorare il potere immaginifico di un’opera del passato, caratterizzata — nelle parole dello stesso Sartorio — da una “bellezza fatale e ammaliatrice” per mettere in evidenza “due aspetti della profonda vanità dell’esistenza umana”.

Antonello Viola è nato nel 1966 a Roma, dove ha studiato, vive e lavora. Espone regolarmente in gallerie private e spazi pubblici in Italia e all’estero ed insegna all’Accademia di Belle Arti di Roma. Ha partecipato a numerose mostre collettive istituzionali tra le quali: Vitrea, Triennale di Milano, 2021; Manifesta 13 – Real Utopias, 2020; Looking4Utopia, Novecento, Venezia, 2019; Materiale immateriale, Navicella sospesa, Roma, 2019; THE ARTIST / KNIGHT, Kasteel Van Gaasbeek, Bruxelles, 2017; Fragile per sempre, Palazzo Incontro, Roma, 2012; Tra cielo e terra, Museo Marino Marini, Firenze, 2011; 54° biennale di Venezia, 2011; Impresa/Pittura Ciac Castello Colonna, Genazzano Roma, 2010; Sistema Paese, Ministero degli Affari Esteri, Roma, 2010. Experimenta, Collezione Farnesina Ministero degli Affari Esteri, Roma, 2009. Le sue due ultime personali nelle gallerie che lo rappresentano regolarmente, Anche Bach mi ha salvato, Francesca Antonini Arte Contemporanea Roma 2020 e Antonello Viola Aktuelle arbeiten, Galleria Alessandro Casciaro, Bolzano, 2018. Nelle sue opere attraverso un processo di accumulo, stratificazione e sottrazione, Viola stabilisce un nuovo rapporto con lo spazio, un rinnovato dialogo tra la dimensione interiore dell'opera e l'ambiente che la circonda. Da questo assunto insieme al metodo, trae vantaggio il suo lavoro, rendendolo particolarmente sensibile alla percezione di un linguaggio composto di materia, fluidità, e ricchezza cromatica. Il suo è un mestiere coerente ed esigente e le sue ultime produzioni sono caratterizzate dall'uso di vari materiali: la carta giapponese, il vetro, l'oro in foglia e i pigmenti ad olio; in un equilibrio di formati singoli e multipli presentati in allestimenti rigorosi.

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