Annette Messager a Villa Medici

Annette Messager, Jalousie/Love

 

Dal 09 Febbraio 2017 al 23 Aprile 2017

Roma

Luogo: Accademia di Francia a Roma - Villa Medici

Indirizzo: viale Trinità dei Monti 1

Orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso alle 18.30). Chiuso il lunedì

Curatori: Chiara Parisi

Enti promotori:

  • Repubblica Francese Cultura Comunicazione
  • Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale

Costo del biglietto: per la mostra e la visita guidata a Villa Medici e ai giardini: intero 12 €, ridotto 6 € (giovani con meno di 25 anni, persone con più di 60 anni, disoccupati (dietro presentazione di un documento), insegnanti di storia dell’arte, borsisti e membri delle altre accademie e istituti stranieri con sede a Roma, possessori di una carta studente, Roma Pass, Metrobus, Carta più La Feltrinelli, Bibliocard, FAI, Romaeuropa card o Opera Card). Ingresso libero per la mostra tutti i giovedì dalle 17 alle 19

Telefono per informazioni: +39 06 67611

E-Mail info: standard@villamedici.it

Sito ufficiale: http://www.villamedici.it



Vedere il mondo attraverso i suoi occhi. ANNETTE MESSAGER


Lasciarle tutto lo spazio e lasciarsi trasportare nel suo universo.

Affinché la creazione contemporanea ispiri i nostri paesaggi e completi la nostra storia.

Una,
al centro,
con noi. Per un momento.


“Ciascun giorno invidia d’essere un giorno in vita non certo senza scorno d’essere nato un giorno.”*

*Samuel Beckett, Mirlitonnades / Filastroccate 1976-1978 
Muriel Mayette-Holtz 

Dal 10 febbraio al 23 aprile 2017, l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici accoglie la prima mostra personale in Italia di Annette Messager, una delle artiste francesi più note, radicali e anticonformiste del panorama artistico contemporaneo.

Con Annette Messager, Muriel Mayette-Holtz, direttrice dell’Accademia di Francia a Roma-Villa Medici, inaugura il nuovo ciclo di esposizioni Une: grandi artiste internazionali prendono possesso di tutti gli spazi della Villa portandoci nel loro universo artistico, permettendoci di guardare il mondo attraverso i loro occhi e di cambiare le nostre prospettive. Il ciclo Une è curato da Chiara Parisi.

L’evento si annuncia tra i più importanti appuntamenti della stagione espositiva internazionale. Messaggera – questo il titolo della mostra – presenta diciassette opere, in parte ideate appositamente per Villa Medici e altre tra le più significative della lunga carriera di Annette Messager; lavori che testimoniano l’eclettismo di un’artista che si muove con disinvoltura tra i riferimenti della storia dell’arte e della cultura popolare.

Classe 1943, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2005, nel 2016 Annette Messager vince il prestigiosissimo Praemium Imperiale International Arts Award per la scultura. Scultura, dunque, ma anche disegno, pittura, fotografia, scrittura e ricamo sono gli strumenti dei quali l’artista si serve per riflettere con ironia e attitudine “punk” sul proprio vissuto; una produzione che è stata oggetto di importanti mostre come le retrospettive al Musée de la Ville de Paris e al MoMA di New York, entrambe nel 1995, e al Centre Pompidou di Parigi nel 2007. Per Messager anche un’“incursione” in Italia negli anni ‘70, alla galleria Il Diagramma di Milano, che ricevette l’attenzione di Umberto Eco, il quale, molti anni dopo, avrebbe invitato l’artista alla sua grande mostra al Louvre nel 2009.

«Trasformare» spiega l’artista «per me è come giocare. Ma giocare seriamente, come fanno i bambini. E mi considero una bambina molto antica». Con queste parole, Annette Messager ci introduce nel suo mondo in bilico tra familiare e perturbante, fra sogno e incubo, fatto di tessuti, matite colorate, immagini manipolate, bambole di peluche e animali naturalizzati.

A Villa Medici, l’artista disegna un percorso originale e onirico confrontandosi con gli spazi interni ed esterni della splendida architettura rinascimentale. Esplorando le rivolte di cui le donne sono protagoniste, le loro paure e fantasie, Annette Messager mette in discussione i pregiudizi con una volontà: quella di convertire i tabù in totem.

Così Villa Medici si popola di creature che prendono forma da una fervida immaginazione, tutte realizzate appositamente per la mostra: la celebre Fontana della Loggia viene animata da serpenti-giocattolo; nel giardino, i cespugli di bosso prendono la forma di curiosi animali, e il Mercurio del Giambologna brandisce uno scalpo che oscilla al vento, capelli che rimandano a una femminilità libera e spregiudicata. «Mi chiamo Messager, certo, ma non rilascio alcun messaggio. È lo spettatore a delineare la strada con la propria storia e la propria immaginazione», dice l’artista. Questa capigliatura evoca le azioni dell’artista che negli anni ‘70 tagliavi i suoi lunghi capelli per utilizzarli in disegni, come fossero tentativi di dominare questa materia libera e incontrollabile.

Nell’Atelier di Balthus Annette Messager ricopre le pareti con una carta costellata da disegni di uteri, e da una Gioconda che riporta l’irriverente slogan “Balthutérus” o “No God in my uterus”. «Ho disegnato l’utero» spiega «perché richiama i vasi di fiori; alcuni fiori però, come le orchidee, possono sembrare minacciosi. La donna fa sempre un po’ paura. Non va dimenticato che l’isteria deriva dalla parola utero».

Nelle Gallerie interne l’installazione monumentale Eux et Nous, Nous et Eux (2000) occupa la grande scalinata centrale: dal soffitto pendono specchi, sui quali campeggiano diverse specie di animali naturalizzati con protesi di peluche. Al cuore di questa installazione teatrale e inquietante, sorge un’opera poetica come Tutu dansant (2013).

Altro riferimento imprescindibile è Pinocchio, cui Annette Messager si è ispirata per l’opera Casino che le è valsa il Leone d’oro alla Biennale di Venezia nel 2005. «Pinocchio è un eroe universale, una metafora dell’uomo. È il bello e il brutto, il lato oscuro e il lato meraviglioso, pieno di fantasia degli esseri umani.Tutti noi lottiamo come burattini manipolati». L’installazione Histoire de traversins (2004-2005) invade lo spazio finale della mostra: si tratta di un lavoro che può rimandare ai prigionieri di Auschwitz come alle lotte di cuscini dei ragazzi. 
«Quando ho iniziato – racconta Messager – il mondo dell’arte era quasi esclusivamente maschile. Da allora, la percentuale di donne è aumentata. Eppure i pregiudizi sono duri a morire. Una donna artista immediatamente desta sospetti:
mi viene chiesto della mia vita privata, mi viene chiesto se ho figli. Le scrittrici sono accettate meglio, probabilmente perché hanno ereditato la tradizione dello scrivere il diario». Con il suo personalissimo modo di interpretare il nostro tempo, di raccontare storie e creare ambientazioni spiazzanti, Annette Messager contribuisce a rompere stereotipi, interrogando la società sui cliché legati alla femminilità.

Il catalogo pubblicato in occasione della mostra, edito da Electa-Mondadori, nasce come libro d’artista ed è il primo di una nuova collezione sull’arte contemporanea. Quello di Annette Messager è un diario intimo, dedicato dall’artista a Villa Medici e accompagnato da un poster realizzato appositamente.

Ad Annette Messager seguiranno, a maggio, le mostre di Yoko Ono e Claire Tabouret, mentre in ottobre sarà presentato il dialogo tra Camille Claudel e Elizabeth Peyton e, all’inizio del 2018, la personale di Tatiana Trouvé.

Questo ciclo di mostre all’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici sarà accompagnato da un’edizione a cura di Maurizio Cattelan, Marta Papini e Chiara Parisi che permetterà di penetrare maggiormente nell’universo delle artiste celebrate in Une.
Mediazione: nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro promosso dal Miur – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ogni giovedì dalle 16.30 alle ore 19 i visitatori potranno essere accompagnati da un’equipe di studenti per la mediazione in sala. 
Giovedì 9 febbraio

h 19 : Vernissage
h 20.30 : Melodie francesi di compositrici romantiche per voce e piano
Marie Jaëll, Cécile Chaminade, Augusta Holmès e Lili Boulanger (prima donna ad avere vinto il Prix de Rome nel 1913).
Con Anaïk Morel, mezzo-soprano, e David Violi, piano.

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