Andrea Boccalini. NY Jazz Stories
Dal 11 Novembre 2021 al 03 Dicembre 2021
Roma
Luogo: Officine Fotografiche
Indirizzo: Via Libetta, 1
Orari: lun-ven. dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19
Curatori: Emilio D'Itri
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 97274721
E-Mail info: of@officinefotografiche.org
Sito ufficiale: http://officinefotografiche.org
Giovedì 11 novembre alle 19 apre al pubblico la mostra NY Jazz stories di Andrea Boccalini curata da Emilio D'Itri, negli spazi di Officine Fotografiche a Roma.
L'inaugurazione sarà accompagnata da un piccolo concerto di musica jazz dal vivo.
Inoltre, in occasione della mostra abbiamo creato una piccola rassegna di presentazioni editoriali dal titolo Note Fotografiche.
Il 18 novembre alle 19 Francesco Faraci presenterà il suo libro "JOVA Beach Party: cronache da una nuova era" prenotazioni a questo link.
Il 26 novembre Andrea Boccalini farà una visita guidata alla mostra e il 3 dicembre alle 19 Daria Addabbo insieme a Gino Castaldo presenterà il suo volume "This Hard Land" - un viaggio fotografico nei testi delle canzoni di Bruce Springsteen. (apriremo le prenotazioni presto per entrambi gli eventi).
NY JAZZ STORIES - di Andrea Boccal.ini
a cura di Emilio D'Itri
Eugene Smith all’apice della sua carriera, nel 1957, si ritirò a vivere in un loft all’821 della Sixth Avenue nel quartiere dei fiori di NewYork. Un quartiere povero, dove negli scantinati i jazzisti più importanti dell’epoca si incontravano per delle jam session che, oltre ad essere eventi musicali, mettevano in musica le istanze sociali e politiche dell’America di quei tempi.
in quasi nove anni Eugene Smith scattò 40 000 immagini. Dai grandi musicisti come Monk, Rollins e molti altri si passa a migliaia di immagini che Smith scattò direttamente dalla finestra, riprendendo le attività di quella via frenetica e ai margini. Registrò anche 4000 ore di musica, perché Smith era certo che l’anima più profonda degli Stati Uniti si rivelasse visivamente nel ritmo di quel quartiere popolare, e visivamente attraverso il ritmo del jazz.
Ne nacque un’opera geniale e complessa il Jazz loft project.
Andrea Boccalini ha trascorso a New York circa due anni e, coadiuvato dal giornalista Enzo Capua, ha compiuto un viaggio musicale e umano straordinario. Nonostante fotografasse il jazz già da tempo, è riuscito a scoprire l’essenza di questa musica e dei suoi musicisti più importanti, lontani dai palchi dove siamo soliti a vederli esibire.
Ed ha capito, in questa stagione per lui fondamentale come, sebbene le istanze siano cambiate, il jazz - che lo si suoni nei club, nelle strade e nelle jam session - sia ancora la musica che rivela più di tutte l’identità di questa città, diventando la colonna sonora dell’America che sogniamo e che vorremmo vedere.
Andrea Boccalini, ha iniziato la propria attività da professionista con il reportage lavorando in diversi progetti in Guatemala.
Dopo il reportage è subentrata la passione per la per la ritrattistica, che insieme alla passione per il jazz lo ha condotto a scattare le immagini di oltre 200 dischi e a collaborare con alcuni degli artisti più importanti del panorama jazz mondiale. Il readers pool di Jazzit lo ha decretato per sei anni consecutivi miglior fotografo jazz italiano.
Negli ultimi anni ha collaborato con riviste nazionali e internazionali (New York Times, New York Post, Jazztimes, Downbeat, Rolling Stones, Musica Jazz e molte altre.)
Da anni segue con la fotografia storie ai margini, riportando al centro la dignità delle persone che vivono in contesti periferici, periferia urbana e periferia sociale.
Docente della Leica Akademie. E’ stato ospite con Workshop, seminari e mostre di alcuni tra i più importanti festival di fotografia. E’ stato il primo fotografo coinvolto nel progetto arte nelle scuole per la fondazione MAXXI.
Consulente scientifico per le ultime tre stagioni del programma di di Sky Arte “Master of Photography”.
Ha illustrato l’ultimo numero del libro “The passenger” dedicato a Roma.
L'inaugurazione sarà accompagnata da un piccolo concerto di musica jazz dal vivo.
Inoltre, in occasione della mostra abbiamo creato una piccola rassegna di presentazioni editoriali dal titolo Note Fotografiche.
Il 18 novembre alle 19 Francesco Faraci presenterà il suo libro "JOVA Beach Party: cronache da una nuova era" prenotazioni a questo link.
Il 26 novembre Andrea Boccalini farà una visita guidata alla mostra e il 3 dicembre alle 19 Daria Addabbo insieme a Gino Castaldo presenterà il suo volume "This Hard Land" - un viaggio fotografico nei testi delle canzoni di Bruce Springsteen. (apriremo le prenotazioni presto per entrambi gli eventi).
NY JAZZ STORIES - di Andrea Boccal.ini
a cura di Emilio D'Itri
Eugene Smith all’apice della sua carriera, nel 1957, si ritirò a vivere in un loft all’821 della Sixth Avenue nel quartiere dei fiori di NewYork. Un quartiere povero, dove negli scantinati i jazzisti più importanti dell’epoca si incontravano per delle jam session che, oltre ad essere eventi musicali, mettevano in musica le istanze sociali e politiche dell’America di quei tempi.
in quasi nove anni Eugene Smith scattò 40 000 immagini. Dai grandi musicisti come Monk, Rollins e molti altri si passa a migliaia di immagini che Smith scattò direttamente dalla finestra, riprendendo le attività di quella via frenetica e ai margini. Registrò anche 4000 ore di musica, perché Smith era certo che l’anima più profonda degli Stati Uniti si rivelasse visivamente nel ritmo di quel quartiere popolare, e visivamente attraverso il ritmo del jazz.
Ne nacque un’opera geniale e complessa il Jazz loft project.
Andrea Boccalini ha trascorso a New York circa due anni e, coadiuvato dal giornalista Enzo Capua, ha compiuto un viaggio musicale e umano straordinario. Nonostante fotografasse il jazz già da tempo, è riuscito a scoprire l’essenza di questa musica e dei suoi musicisti più importanti, lontani dai palchi dove siamo soliti a vederli esibire.
Ed ha capito, in questa stagione per lui fondamentale come, sebbene le istanze siano cambiate, il jazz - che lo si suoni nei club, nelle strade e nelle jam session - sia ancora la musica che rivela più di tutte l’identità di questa città, diventando la colonna sonora dell’America che sogniamo e che vorremmo vedere.
Andrea Boccalini, ha iniziato la propria attività da professionista con il reportage lavorando in diversi progetti in Guatemala.
Dopo il reportage è subentrata la passione per la per la ritrattistica, che insieme alla passione per il jazz lo ha condotto a scattare le immagini di oltre 200 dischi e a collaborare con alcuni degli artisti più importanti del panorama jazz mondiale. Il readers pool di Jazzit lo ha decretato per sei anni consecutivi miglior fotografo jazz italiano.
Negli ultimi anni ha collaborato con riviste nazionali e internazionali (New York Times, New York Post, Jazztimes, Downbeat, Rolling Stones, Musica Jazz e molte altre.)
Da anni segue con la fotografia storie ai margini, riportando al centro la dignità delle persone che vivono in contesti periferici, periferia urbana e periferia sociale.
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