1861-2011. L’Italia dei Libri
1861-2011. L’Italia dei Libri, Archivio di Stato, Roma
Dal 23 Aprile 2012 al 15 Maggio 2012
Roma
Luogo: Archivio di Stato
Indirizzo: corso del Rinascimento 40
Orari: lunedì e giovedì 9-18; venerdì 9-17; sabato 9-13
Enti promotori:
- Fondazione per il Libro
- la Musica e la Cultura; dal Ministero per i Beni Culturali – Direzione generale per le Biblioteche
- gli Istituti Culturali e il Diritto d’Autore; dall’Archivio di Stato di Roma; dal Centro per il Libro e la Lettura nell’ambito della manifestazione Il Maggio dei Libri 2012
Telefono per informazioni: + 39 011 5184268
E-Mail info: as-rm@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.salonelibro.it
Si inaugura lunedì 23 aprile 2012 alle ore 16.00 all’Archivio di Stato di Roma (Sant’Ivo alla Sapienza, Sala Alessandrina, Corso del Rinascimento, 40) la mostra 1861-2011. L’Italia dei Libri.
La mostra 1861-2011. L’Italia dei Libri è il più importante contributo ideato e organizzato dal Salone Internazionale del Libro di Torino al programma culturale di eventi per il 150° dell’Unità d’Italia. La mostra ha debuttato dal 12 al 16 maggio 2011 a Torino nell’ambito del 24° Salone, ed è stata successivamente riallestita alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, a Bari, Firenze, Palermo, l’aeroporto di Torino Caselle, l’Istituto Italiano di Cultura di Budapest, e conclude il suo tour con la tappa nella capitale.
L’allestimento romano è promosso dalla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura; dal Ministero per i Beni Culturali – Direzione generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali e il Diritto d’Autore; dall’Archivio di Stato di Roma; dal Centro per il Libro e la Lettura nell’ambito della manifestazione Il Maggio dei Libri 2012.
Intervengono all’inaugurazione: Eugenio Lo Sardo, Direttore Archivio di Stato di Roma; Maurizio Fallace, Direttore generale Mibac per le Biblioteche, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’autore; Rolando Picchioni, Presidente Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura; Gian Arturo Ferrari, Curatore scientifico mostra 1861-2011. L’Italia dei Libri; Roberto Cecchi, Sottosegretario al Ministero per i beni e le attività culturali; Paolo Peluffo, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La mostra 1861-2011. L’Italia dei Libri racconta centocinquant’anni di storia unitaria letti attraverso la lente del libro. Nata da un’idea di Rolando Picchioni, è prodotta dalla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura ed è realizzata con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Comitato Italia 150. Curatore scientifico è Gian Arturo Ferrari, presidente del Centro per il Libro e la Lettura.
Con lui hanno lavorato un Comitato scientifico e un Comitato esecutivo formati da studiosi, esperti, esponenti delle istituzioni culturali nazionali e del mondo dell’editoria, che hanno curato la scelta delle opere, degli autori e la loro presentazione.
L’allestimento è ideato dagli architetti Massimo Venegoni e Luisella Italia (Studio Dedalo – Architettura e immagine, Torino).
La mostra resta aperta fino al 15 maggio negli orari dell’Archivio. Informazioni e materiali su www.salonelibro.it.
La mostra all’Archivio di Stato di Roma
L’allestimento all’Archivio di Stato di Roma propone un percorso attraverso i 15 SuperLibri e i 15 Personaggi.
• I 15 SuperLibri
Sono i totem. I must, i testi fondativi su cui l’Italia si è formata e si è lacerata, si è unita e si è divisa. I 15 SuperLibri non sono necessariamente capolavori di bello scrivere. Sono i libri che, al loro apparire, hanno rappresentato un punto fermo, una svolta, un cambio di passo. Libri che hanno trasformato la rappresentazione del nostro Paese agli occhi di sé e del mondo:
1867. Ippolito Nievo, Le confessioni di un ottuagenario
1880. Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio
1886. Edmondo De Amicis, Cuore
1891. Giovanni Pascoli, Myricæ
1919. Giuseppe Ungaretti, Allegria di naufragi
1923. Italo Svevo, La coscienza di Zeno
1925. Eugenio Montale, Ossi di seppia
1929. Alberto Moravia, Gli indifferenti
1947. Primo Levi, Se questo è un uomo
1948. Giovannino Guareschi, Don Camillo
1957. Italo Calvino, Il barone rampante
1957. Carlo Emilio Gadda, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana
1958. Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo
1980. Umberto Eco, Il nome della rosa
2006. Roberto Saviano, Gomorra
Per ognuno dei 15 SuperLibri vengono riportati dati sull’autore, la prima edizione, una pagina significativa, uno o più giudizi critici particolarmente acuti. Sia positivi sia, a volte, negativi. E poi dati sulla fortuna, sia commerciale sia relativa alla diffusione internazionale. Infine ogni SuperLibro è corredato da uno o più oggetti simbolici, icone di immediato richiamo. Nell’allestimento di Roma appaiono:
• La sagoma di Pinocchio
• La bicicletta di Don Camillo
• L’Apocalisse di Umberto Eco
• La casacca da internato di Primo Levi
• L’abito di Angelica (Claudia Cardinale) nel film Il Gattopardo
• I 15 Personaggi
Ci sono autori che hanno consegnato sé stessi a un solo grande libro, l’opera d’arte di una vita. E ci sono Personaggi che non è possibile sintetizzare in un unico capolavoro. Protagonisti il cui pensiero – e in molti casi la stessa «vita esemplare». va al di là del confine della pagina letteraria ed è diventato matrice dell’identità di noi italiani d’oggi. A volte addirittura perdendo connotazioni individuali e diventando modo di dire, fenomeno di costume, moda collettiva che informa un’epoca e i suoi stili di vita. Non solo romanzieri, quindi: ma anche poeti, critici, filosofi, giornalisti, saggisti e polemisti. Figure senza le quali sarebbe impossibile raccontare l’Italia di questi centocinquant’anni.
Francesco De Sanctis, Giosuè Carducci, Gabriele D’Annunzio, Emilio Salgari, Benedetto Croce, Luigi Pirandello, Filippo Tommaso Marinetti, Giovanni Gentile, Antonio Gramsci, Leo Longanesi, Cesare Pavese, Indro Montanelli, Leonardo Sciascia, Pier Paolo Pasolini, Oriana Fallaci.
I 15 Personaggi sono non soltanto autori di più libri di grande rilievo, ma soprattutto figure che, partite dai libri, hanno acquistato rilievo e peso nella vita del paese, finendo per influenzare profondamente o addirittura determinare stili, comportamenti e posizioni pubbliche. Proprio per questo i personaggi sono per definizione controversi. Quando è stato possibile i personaggi sono presentati in mostra con il loro volto e la loro voce, prevalentemente attraverso interviste. In un caso specifico, quello di Leo Longanesi, la trattazione del personaggio è associata a quella dell’editore giacché i due aspetti sono pressoché inscindibili.
La mostra 1861-2011. L’Italia dei Libri è il più importante contributo ideato e organizzato dal Salone Internazionale del Libro di Torino al programma culturale di eventi per il 150° dell’Unità d’Italia. La mostra ha debuttato dal 12 al 16 maggio 2011 a Torino nell’ambito del 24° Salone, ed è stata successivamente riallestita alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, a Bari, Firenze, Palermo, l’aeroporto di Torino Caselle, l’Istituto Italiano di Cultura di Budapest, e conclude il suo tour con la tappa nella capitale.
L’allestimento romano è promosso dalla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura; dal Ministero per i Beni Culturali – Direzione generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali e il Diritto d’Autore; dall’Archivio di Stato di Roma; dal Centro per il Libro e la Lettura nell’ambito della manifestazione Il Maggio dei Libri 2012.
Intervengono all’inaugurazione: Eugenio Lo Sardo, Direttore Archivio di Stato di Roma; Maurizio Fallace, Direttore generale Mibac per le Biblioteche, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’autore; Rolando Picchioni, Presidente Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura; Gian Arturo Ferrari, Curatore scientifico mostra 1861-2011. L’Italia dei Libri; Roberto Cecchi, Sottosegretario al Ministero per i beni e le attività culturali; Paolo Peluffo, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La mostra 1861-2011. L’Italia dei Libri racconta centocinquant’anni di storia unitaria letti attraverso la lente del libro. Nata da un’idea di Rolando Picchioni, è prodotta dalla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura ed è realizzata con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Comitato Italia 150. Curatore scientifico è Gian Arturo Ferrari, presidente del Centro per il Libro e la Lettura.
Con lui hanno lavorato un Comitato scientifico e un Comitato esecutivo formati da studiosi, esperti, esponenti delle istituzioni culturali nazionali e del mondo dell’editoria, che hanno curato la scelta delle opere, degli autori e la loro presentazione.
L’allestimento è ideato dagli architetti Massimo Venegoni e Luisella Italia (Studio Dedalo – Architettura e immagine, Torino).
La mostra resta aperta fino al 15 maggio negli orari dell’Archivio. Informazioni e materiali su www.salonelibro.it.
La mostra all’Archivio di Stato di Roma
L’allestimento all’Archivio di Stato di Roma propone un percorso attraverso i 15 SuperLibri e i 15 Personaggi.
• I 15 SuperLibri
Sono i totem. I must, i testi fondativi su cui l’Italia si è formata e si è lacerata, si è unita e si è divisa. I 15 SuperLibri non sono necessariamente capolavori di bello scrivere. Sono i libri che, al loro apparire, hanno rappresentato un punto fermo, una svolta, un cambio di passo. Libri che hanno trasformato la rappresentazione del nostro Paese agli occhi di sé e del mondo:
1867. Ippolito Nievo, Le confessioni di un ottuagenario
1880. Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio
1886. Edmondo De Amicis, Cuore
1891. Giovanni Pascoli, Myricæ
1919. Giuseppe Ungaretti, Allegria di naufragi
1923. Italo Svevo, La coscienza di Zeno
1925. Eugenio Montale, Ossi di seppia
1929. Alberto Moravia, Gli indifferenti
1947. Primo Levi, Se questo è un uomo
1948. Giovannino Guareschi, Don Camillo
1957. Italo Calvino, Il barone rampante
1957. Carlo Emilio Gadda, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana
1958. Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo
1980. Umberto Eco, Il nome della rosa
2006. Roberto Saviano, Gomorra
Per ognuno dei 15 SuperLibri vengono riportati dati sull’autore, la prima edizione, una pagina significativa, uno o più giudizi critici particolarmente acuti. Sia positivi sia, a volte, negativi. E poi dati sulla fortuna, sia commerciale sia relativa alla diffusione internazionale. Infine ogni SuperLibro è corredato da uno o più oggetti simbolici, icone di immediato richiamo. Nell’allestimento di Roma appaiono:
• La sagoma di Pinocchio
• La bicicletta di Don Camillo
• L’Apocalisse di Umberto Eco
• La casacca da internato di Primo Levi
• L’abito di Angelica (Claudia Cardinale) nel film Il Gattopardo
• I 15 Personaggi
Ci sono autori che hanno consegnato sé stessi a un solo grande libro, l’opera d’arte di una vita. E ci sono Personaggi che non è possibile sintetizzare in un unico capolavoro. Protagonisti il cui pensiero – e in molti casi la stessa «vita esemplare». va al di là del confine della pagina letteraria ed è diventato matrice dell’identità di noi italiani d’oggi. A volte addirittura perdendo connotazioni individuali e diventando modo di dire, fenomeno di costume, moda collettiva che informa un’epoca e i suoi stili di vita. Non solo romanzieri, quindi: ma anche poeti, critici, filosofi, giornalisti, saggisti e polemisti. Figure senza le quali sarebbe impossibile raccontare l’Italia di questi centocinquant’anni.
Francesco De Sanctis, Giosuè Carducci, Gabriele D’Annunzio, Emilio Salgari, Benedetto Croce, Luigi Pirandello, Filippo Tommaso Marinetti, Giovanni Gentile, Antonio Gramsci, Leo Longanesi, Cesare Pavese, Indro Montanelli, Leonardo Sciascia, Pier Paolo Pasolini, Oriana Fallaci.
I 15 Personaggi sono non soltanto autori di più libri di grande rilievo, ma soprattutto figure che, partite dai libri, hanno acquistato rilievo e peso nella vita del paese, finendo per influenzare profondamente o addirittura determinare stili, comportamenti e posizioni pubbliche. Proprio per questo i personaggi sono per definizione controversi. Quando è stato possibile i personaggi sono presentati in mostra con il loro volto e la loro voce, prevalentemente attraverso interviste. In un caso specifico, quello di Leo Longanesi, la trattazione del personaggio è associata a quella dell’editore giacché i due aspetti sono pressoché inscindibili.
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