Provocators. Capolavori dell’astrazione italiana
![Achille Perilli, Provocators, 1953 Achille Perilli, Provocators, 1953](http://www.arte.it/foto/600x450/89/43931-imageee.jpg)
Achille Perilli, Provocators, 1953
Dal 13 Febbraio 2016 al 03 Marzo 2016
Reggio nell'Emilia | Reggio Emilia
Luogo: Galleria de' Bonis
Indirizzo: viale dei Mille 44/B
Orari: da martedì a sabato 10-13 / 16-19; giovedì 10-13
Enti promotori:
- Galleria de' Bonis
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0522 580605
E-Mail info: info@galleriadebonis.com
Sito ufficiale: http://www.galleriadebonis.com
Dopo il successo riscosso ad “Arte Fiera”, la Galleria de’ Bonis di Reggio Emilia presenta, dal 13 febbraio al 3 marzo 2016, “Provocators. Capolavori dell’astrazione italiana”, con opere di Salvatore Scarpitta, Piero Dorazio, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo, Giuseppe Amadio, Umberto Mariani e Getulio Alviani.
L’esposizione, che prende il nome da un capolavoro di Achille Perilli (“Provocators”, 1957), propone un’interessante incursione nel panorama dell’astrazione italiana, dallo storicizzato ai giorni nostri, attraverso alcuni nomi-chiave. Una mostra essenziale con opere selezionate di autori che hanno fatto la storia dell’arte contemporanea italiana.
Accanto a questi, anche i lavori di alcuni artisti che si stanno imponendo all’attenzione del grande pubblico e che la Galleria de’ Bonis ha già trattato, come Giuseppe Amadio e Umberto Mariani.
Storia e contemporaneità si affiancano in un discorso per immagini. Salvatore Scarpitta, genio dell’astrazione italiana, scoperto nientemeno che da Leo Castelli, che sarà a lungo il suo gallerista di riferimento e che gli organizzerà una decina di personali, è presente in mostra con un’opera pittorica del 1949 sui toni del grigio e del nero. Piero Dorazio che, fin dal 1945, ha contribuito all’affermazione dell’astrattismo in Italia benché in una prima fase avesse aderito al realismo socialista e fosse uno dei frequentatori dello studio di Guttuso. Nel 1947 è fra i firmatari del manifesto del gruppo Forma 1.
In mostra, una tecnica mista su carta intelata del 1957. Achille Perilli, un altro dei membri fondatori del gruppo Forma 1. L’artista è presente in mostra con un’interessante opera di grande formato del 1957, che presta il nome alla mostra stessa e fa parte della serie “Fumetti” nella quale le rigorose geometrie che lo caratterizzano si stemperano in forme morbide e colori più tenui. Antonio Sanfilippo, uno degli artisti più importanti dell'arte italiana ed europea del secondo dopoguerra, partecipa alla Biennale del 48 e a quelle del 1954 e del 1964. Anch’egli aderisce al formalismo e firma il manifesto del gruppo Forma 1. In mostra, una delle prime opere del gruppo: un pezzo del 1948. La Galleria de’ Bonis, che identifica le proprie scelte artistiche nella figurazione italiana, non è nuova ad aperture ad altri ambiti di ricerca. Accanto ai “mostri sacri” dell’astrazione italiana – Scarpitta, Dorazio, Perilli, Sanfilippo – sono stati accostati tre artisti contemporanei sulla cresta dell’onda: Giuseppe Amadio, Umberto Mariani e, a sorpresa, Getulio Alviani, presente con due piccoli “gioielli” che brillano fra tutti come scelta inconsueta. I tre rappresentano la nuova frontiera dell’astrazione e sviluppano il discorso pittorico dei loro predecessori attraverso le estroflessioni (Amadio) e i nuovi materiali come il piombo (Mariani) e l’alluminio (Alviani).
La mostra, sarà visitabile da martedì a sabato con orario 10-13 e 16-19, giovedì ore 10-13.
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