Pietro Ghizzardi. Inno alla Terra
Dal 10 Gennaio 2015 al 10 Gennaio 2015
Boretto | Reggio Emilia
Luogo: Teatro del Fiume
Indirizzo: via Roma 31
Enti promotori:
- Comune di Boretto
- Casa Museo Al Belvedere “Pietro Ghizzardi”
- Associazione Culturale “Pietro Ghizzardi” - Centro Documentale e Archivio Storico
Telefono per informazioni: +39 340 5072384
E-Mail info: info@pietroghizzardi.it
Sito ufficiale: http://www.pietroghizzardi.it
La Casa Museo Al Belvedere “Pietro Ghizzardi” in collaborazione con Associazione Culturale “Pietro Ghizzardi” – Centro Documentale e Archivio Storico inaugurano la programmazione del 2015 nel solco dell’attività di valorizzazione e promozione dell’artista al quale sono intitolate, dopo il successo riscosso a seguito dell’adesione della Casa Museo alla Giornata del Contemporaneo promossa da A.M.A.C.I. (ottobre 2014) e dalla presentazione del libro Vite sbobinate e altre vite di Alfredo Gianolio (novembre 2014).
La proposta culturale del 2015 si apre infatti sabato 10 gennaio con Pietro Ghizzardi. Inno alla terra, realizzato con il patrocinio del Comune di Boretto presso il Teatro del Fiume di Boretto.
L’evento si configura come momento di riflessione e indagine sulla poliedrica produzione dell’artista.
La manifestazione è incentrata sulla valorizzazione dell’opera pittorica e letteraria dell’artista Pietro Ghizzardi, coevo e conterraneo di Antonio Ligabue. L’Inno alla terra a cui allude il titolo sottolinea le origini contadine e il legame primordiale dell’artista con la natura, declinato in un atto di umile sottomissione in forte contrasto con le temperie storiche in cui si delineava il suo pensiero e la sua arte, oggi invece di una straordinaria contemporaneità (come testimonia, ad esempio, il concept alla base di EXPO 2015).
L’evento si aprirà con un breve preambolo sulla figura e la produzione di Ghizzardi, a inquadrare dal punto di vista storico e artistico la sua lunga parabola creativa, con una speciale attenzione all’azione di Nives Pecchini Ghizzardi, nipote dell’artista e fondatrice della Casa Museo, e all’attività di conservazione, tutela e catalogazione portata avanti dall’istituzione.
A seguire il Prof. Gino Ruozzi (Università di Bologna) dialogherà con Nicola Mazzeo (cofondatore della galleria Rizomi Art Brut di Torino) sul saggio A scrivere ho davanti il mondo. Parole e immagini nell’opera di Pietro Ghizzardi di Jacopo Canteri (a cura di Rizomi Art Brut, Glifo Edizioni, 2014), che esplora l’universo poetico e linguistico di Ghizzardi, sondando le relazioni tra il segno grafico dell’artista e la sua produzione pittorica. In particolare l’autore analizza il testo fondamentale di Ghizzardi, l’autobiografia Mi richordo anchora (Einaudi, 1976), vero caso letterario degli anni ’70, accolta con profondo interesse dalla critica del tempo – con Angelo Guglielmi in prima linea – e sorprendentemente vincitrice del Premio Viareggio Opera Prima per la Narrativa nel 1976.
A completare la panoramica su Ghizzardi sarà l’intervento del critico e divulgatore d’arte Vittorio Sgarbi, da anni conoscitore, estimatore e collezionista del pittore, che nel corso degli anni, con la collaborazione della Casa Museo, ha inserito, in veste di curatore, le sue opere in prestigiose rassegne d’arte contemporanea (Arte, genio e follia – Siena, 2009; Il Male. Esercizi di pittura crudele – Torino, 2006; Surrealismo padano. Da De Chirico a Foppiani – Piacenza, 2002).
Sgarbi affronterà i nodi fondamentali, stilistici e tematici, dell’operato pittorico di Ghizzardi, motivando le ragioni estetiche ed autoriali che hanno portato la critica ad inserire l’artista a pieno titolo nella Storia dell’Arte Contemporanea, fugando la presunta allure folclorica che per anni ha impedito al pubblico di approcciare con la debita preparazione l’opera del pittore-contadino di Boretto. Non mancheranno ovviamente riferimenti a Il tesoro d’Italia (Bompiani, 2013), l’ultima fatica letteraria del critico.
Offrendo questo evento ad alta densità divulgativa, la Casa Museo Al Belvedere “Pietro Ghizzardi” e l’Associazione Culturale “Pietro Ghizzardi” – Centro Documentale e Archivio Storico intendono ancora una volta avvicinare il pubblico alla complessa e non scontata eredità artistica di Ghizzardi, ponendosi come punti di riferimento imprescindibili per quanto riguarda la promozione, tutela e catalogazione della sua opera.
Tra i progetti per il biennio 2015-’16 sono in previsione alcune mostre sia sul territorio che all’estero, la partecipazione al circuito di Fotografia Europea 2015 con una mostra fotografica d’autore, la riedizione di Mi richordo anchora e la realizzazione del Catalogo generale ufficiale di Pietro Ghizzardi.
Parallelamente all’evento Pietro Ghizzardi. Inno alla terra verrà lanciato il nuovo sito internet www.pietroghizzardi.com, ricco di nuovi contenuti, immagini e materiali d’archivio, e i canali social dedicati all’autore.
Al termine dell’evento – completamente gratuito – verrà offerto ai partecipanti un aperitivo presso la Casa Museo Al Belvedere “Pietro Ghizzardi”, che sarà per l’occasione visitabile.
L’artista, ad oggi considerato uno dei massimi esponenti dell’Art Brut europea, nasce in un’umile famiglia contadina nel mantovano. Precocissima si manifesta la sua attitudine e passione per il disegno e la pittura, eseguiti con mezzi di fortuna, ricavati da processi quasi alchemici: i colori di Ghizzardi saranno sempre distillati dalla caligine, dall’erba medica, dalla terra, dal sangue.
Nel 1961 partecipa alla mostra d’arte ‘Città di Guastalla’ e una sua opera viene premiata con medaglia d’oro. Zavattini è tra i primi a riconoscerne il valore. Nel 1965 viene realizzato e distribuito in tutta Italia dalla Film Luce il documentario Pietro Ghizzardi. Pittore Contadino con la regia di Michele Gandin e lo splendido commento di Leonardo Sinisgalli.
Nel 1968 Ghizzardi alla mostra nazionale dei NaÏfs ‘Città di Luzzara’ riceve la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica. Nel 1969 Ghizzardi dipinge il ciclo d’affreschi di Casa Soliani-Pini (Villa Falugi) a Boretto, a cui nel 1983 la rivista FMR dedicherà un ampio reportage.
Nel 1975 Ghizzardi viene immortalato da Gianni Berengo Gardin, durante i sopralluoghi emiliani per Un paese vent’anni dopo.
Nel 1976 viene pubblicata da Einaudi nella collana degli Struzzi l’autobiografia dell’artista Mi richordo anchora, a cura di Giovanni Negri e Gustavo Marchesi con prefazione di Zavattini. Nel 1977 l’opera vince il Premio Letterario Viareggio. Nel 1979 RaiUno produce il documentario Mi richordo anchora. Conversazione con Pietro Ghizzardi per il ciclo Le memorie, gli anni, con la regia di Gian Vittorio Baldi, già produttore di Pasolini e Bresson.
Il 1980 vede la pubblicazione del secondo libro di Ghizzardi: A Lilla quatro pietre in mortalate, edizione Vanni Scheiwiller e la realizzazione del documentario Ballata di un paese di Walter Marti per la televisione svizzera .
Nel 1985 Mi richordo anchora viene adattato per il teatro dalla Compagnia del Collettivo del Teatro Due di Parma, con la regia di Gigi Dall’Aglio e l’interpretazione di Enzo Robutti, e va in tournée a Milano, Roma e Bologna. Il libro Mi richordo anchora è anche inciso su disco dall'Ariston: Ghizzardi legge brani della propria autobiografia, canta ed esegue musiche da lui composte con l’armonica a bocca. La curatela musicale è di Giancarlo Nalin.
Pietro Ghizzardi muore il 7 dicembre 1986 e viene trasportato al cimitero su un carro trainato da un cavallo.
Quell’anno, curati da Giovanni Negri, escono, per i Tipi Pivetti di Mirandola, due inediti letterari dell’artista dal titolo: giugliètta e romeo e il bambino di viareggio rapito in concomitanza con una grande antologica di inediti proposta prima a Mirandola e poi a Mantova, presso la Casa del Mantegna.
Hanno scritto di lui e per lui: Marzio Dall’Acqua, Raffaele De Grada, Mario De Micheli, Vittorio Erlindo, Anatole Jakowski, Renzo Margonari, Lando Orlich, Vittorio Sgarbi, Franco Solmi, Giancarlo Vigorelli, Cesare Zavattini. Le sue opere sono presenti in alcune importanti sedi museali internazionali (Musée d'Art Naïves de l'llê de France di Vicq, Musée Vieux Chateâu Laval di Parigi, Collection ABCD di Parigi, Musée International d'Art Naïf Anatole Jakowsky di Nizza in Francia, Sammlung Charlotte Zander in Germania e il Setagaya Art Museum di Tokyo in Giappone, Collection Arnulf Rainer di Vienna).
La proposta culturale del 2015 si apre infatti sabato 10 gennaio con Pietro Ghizzardi. Inno alla terra, realizzato con il patrocinio del Comune di Boretto presso il Teatro del Fiume di Boretto.
L’evento si configura come momento di riflessione e indagine sulla poliedrica produzione dell’artista.
La manifestazione è incentrata sulla valorizzazione dell’opera pittorica e letteraria dell’artista Pietro Ghizzardi, coevo e conterraneo di Antonio Ligabue. L’Inno alla terra a cui allude il titolo sottolinea le origini contadine e il legame primordiale dell’artista con la natura, declinato in un atto di umile sottomissione in forte contrasto con le temperie storiche in cui si delineava il suo pensiero e la sua arte, oggi invece di una straordinaria contemporaneità (come testimonia, ad esempio, il concept alla base di EXPO 2015).
L’evento si aprirà con un breve preambolo sulla figura e la produzione di Ghizzardi, a inquadrare dal punto di vista storico e artistico la sua lunga parabola creativa, con una speciale attenzione all’azione di Nives Pecchini Ghizzardi, nipote dell’artista e fondatrice della Casa Museo, e all’attività di conservazione, tutela e catalogazione portata avanti dall’istituzione.
A seguire il Prof. Gino Ruozzi (Università di Bologna) dialogherà con Nicola Mazzeo (cofondatore della galleria Rizomi Art Brut di Torino) sul saggio A scrivere ho davanti il mondo. Parole e immagini nell’opera di Pietro Ghizzardi di Jacopo Canteri (a cura di Rizomi Art Brut, Glifo Edizioni, 2014), che esplora l’universo poetico e linguistico di Ghizzardi, sondando le relazioni tra il segno grafico dell’artista e la sua produzione pittorica. In particolare l’autore analizza il testo fondamentale di Ghizzardi, l’autobiografia Mi richordo anchora (Einaudi, 1976), vero caso letterario degli anni ’70, accolta con profondo interesse dalla critica del tempo – con Angelo Guglielmi in prima linea – e sorprendentemente vincitrice del Premio Viareggio Opera Prima per la Narrativa nel 1976.
A completare la panoramica su Ghizzardi sarà l’intervento del critico e divulgatore d’arte Vittorio Sgarbi, da anni conoscitore, estimatore e collezionista del pittore, che nel corso degli anni, con la collaborazione della Casa Museo, ha inserito, in veste di curatore, le sue opere in prestigiose rassegne d’arte contemporanea (Arte, genio e follia – Siena, 2009; Il Male. Esercizi di pittura crudele – Torino, 2006; Surrealismo padano. Da De Chirico a Foppiani – Piacenza, 2002).
Sgarbi affronterà i nodi fondamentali, stilistici e tematici, dell’operato pittorico di Ghizzardi, motivando le ragioni estetiche ed autoriali che hanno portato la critica ad inserire l’artista a pieno titolo nella Storia dell’Arte Contemporanea, fugando la presunta allure folclorica che per anni ha impedito al pubblico di approcciare con la debita preparazione l’opera del pittore-contadino di Boretto. Non mancheranno ovviamente riferimenti a Il tesoro d’Italia (Bompiani, 2013), l’ultima fatica letteraria del critico.
Offrendo questo evento ad alta densità divulgativa, la Casa Museo Al Belvedere “Pietro Ghizzardi” e l’Associazione Culturale “Pietro Ghizzardi” – Centro Documentale e Archivio Storico intendono ancora una volta avvicinare il pubblico alla complessa e non scontata eredità artistica di Ghizzardi, ponendosi come punti di riferimento imprescindibili per quanto riguarda la promozione, tutela e catalogazione della sua opera.
Tra i progetti per il biennio 2015-’16 sono in previsione alcune mostre sia sul territorio che all’estero, la partecipazione al circuito di Fotografia Europea 2015 con una mostra fotografica d’autore, la riedizione di Mi richordo anchora e la realizzazione del Catalogo generale ufficiale di Pietro Ghizzardi.
Parallelamente all’evento Pietro Ghizzardi. Inno alla terra verrà lanciato il nuovo sito internet www.pietroghizzardi.com, ricco di nuovi contenuti, immagini e materiali d’archivio, e i canali social dedicati all’autore.
Al termine dell’evento – completamente gratuito – verrà offerto ai partecipanti un aperitivo presso la Casa Museo Al Belvedere “Pietro Ghizzardi”, che sarà per l’occasione visitabile.
L’artista, ad oggi considerato uno dei massimi esponenti dell’Art Brut europea, nasce in un’umile famiglia contadina nel mantovano. Precocissima si manifesta la sua attitudine e passione per il disegno e la pittura, eseguiti con mezzi di fortuna, ricavati da processi quasi alchemici: i colori di Ghizzardi saranno sempre distillati dalla caligine, dall’erba medica, dalla terra, dal sangue.
Nel 1961 partecipa alla mostra d’arte ‘Città di Guastalla’ e una sua opera viene premiata con medaglia d’oro. Zavattini è tra i primi a riconoscerne il valore. Nel 1965 viene realizzato e distribuito in tutta Italia dalla Film Luce il documentario Pietro Ghizzardi. Pittore Contadino con la regia di Michele Gandin e lo splendido commento di Leonardo Sinisgalli.
Nel 1968 Ghizzardi alla mostra nazionale dei NaÏfs ‘Città di Luzzara’ riceve la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica. Nel 1969 Ghizzardi dipinge il ciclo d’affreschi di Casa Soliani-Pini (Villa Falugi) a Boretto, a cui nel 1983 la rivista FMR dedicherà un ampio reportage.
Nel 1975 Ghizzardi viene immortalato da Gianni Berengo Gardin, durante i sopralluoghi emiliani per Un paese vent’anni dopo.
Nel 1976 viene pubblicata da Einaudi nella collana degli Struzzi l’autobiografia dell’artista Mi richordo anchora, a cura di Giovanni Negri e Gustavo Marchesi con prefazione di Zavattini. Nel 1977 l’opera vince il Premio Letterario Viareggio. Nel 1979 RaiUno produce il documentario Mi richordo anchora. Conversazione con Pietro Ghizzardi per il ciclo Le memorie, gli anni, con la regia di Gian Vittorio Baldi, già produttore di Pasolini e Bresson.
Il 1980 vede la pubblicazione del secondo libro di Ghizzardi: A Lilla quatro pietre in mortalate, edizione Vanni Scheiwiller e la realizzazione del documentario Ballata di un paese di Walter Marti per la televisione svizzera .
Nel 1985 Mi richordo anchora viene adattato per il teatro dalla Compagnia del Collettivo del Teatro Due di Parma, con la regia di Gigi Dall’Aglio e l’interpretazione di Enzo Robutti, e va in tournée a Milano, Roma e Bologna. Il libro Mi richordo anchora è anche inciso su disco dall'Ariston: Ghizzardi legge brani della propria autobiografia, canta ed esegue musiche da lui composte con l’armonica a bocca. La curatela musicale è di Giancarlo Nalin.
Pietro Ghizzardi muore il 7 dicembre 1986 e viene trasportato al cimitero su un carro trainato da un cavallo.
Quell’anno, curati da Giovanni Negri, escono, per i Tipi Pivetti di Mirandola, due inediti letterari dell’artista dal titolo: giugliètta e romeo e il bambino di viareggio rapito in concomitanza con una grande antologica di inediti proposta prima a Mirandola e poi a Mantova, presso la Casa del Mantegna.
Hanno scritto di lui e per lui: Marzio Dall’Acqua, Raffaele De Grada, Mario De Micheli, Vittorio Erlindo, Anatole Jakowski, Renzo Margonari, Lando Orlich, Vittorio Sgarbi, Franco Solmi, Giancarlo Vigorelli, Cesare Zavattini. Le sue opere sono presenti in alcune importanti sedi museali internazionali (Musée d'Art Naïves de l'llê de France di Vicq, Musée Vieux Chateâu Laval di Parigi, Collection ABCD di Parigi, Musée International d'Art Naïf Anatole Jakowsky di Nizza in Francia, Sammlung Charlotte Zander in Germania e il Setagaya Art Museum di Tokyo in Giappone, Collection Arnulf Rainer di Vienna).
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