Giacomo Cossio. L'ultima ruota del carro
![Giacomo Cossio. L'ultima ruota del carro, Galleria Bonioni Arte, Reggio Emilia Giacomo Cossio. L'ultima ruota del carro, Galleria Bonioni Arte, Reggio Emilia](http://www.arte.it/foto/600x450/8c/25985-unnamed2.jpg)
Giacomo Cossio. L'ultima ruota del carro, Galleria Bonioni Arte, Reggio Emilia
Dal 18 Ottobre 2014 al 30 Novembre 2014
Reggio nell'Emilia | Reggio Emilia
Luogo: Galleria Bonioni Arte
Indirizzo: corso Garibaldi 43
Orari: da martedì a domenica 10-13 / 16-20
Curatori: Chiara Canali, Niccolò Bonechi
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0522 435765
E-Mail info: info@bonioniarte.it
Sito ufficiale: http://www.bonioniarte.it
Il titolo della mostra - "L'ultima ruota del carro" - sottolinea, non senza una certa dose di ironia, il ruolo centrale della macchina nella poetica dell'autore, facendo inoltre riferimento a Van Gogh, alla sua vicenda personale e al suo profondo senso del colore.
Come spiega, infatti, Chiara Canali, «Riferimento tangibile è il Van Gogh del soggiorno ad Arles, dove si manifesta quel modo di vedere sempre diretto sull'oggetto, pieno di partecipazione personale, attraverso l'uso di un colore che non trova più corrispondenza mimetica nella realtà».
In esposizione, una ventina di opere a tecnica mista e collage su tavola, oltre ad alcune sculture polimateriche, tutte realizzate dal 2008 al 2014. Soggetti privilegiati, macchine edili ed automezzi, caratterizzati da una maggiore ricerca di sintesi rispetto alla precedente produzione, non più vincolata alla mimesi fotografica.
«I trattori per Cossio - prosegue Canali - come i girasoli per Van Gogh, le non-angurie per Moreni, l'elemento della scrittura per Basquiat, gli oggetti dell'Hourloupe per Dubuffet, sono pretesti attraverso i quali l'artista intende ricostruire progressivamente l'intero suo universo poetico a partire da mezzi mentali, progettuali».
Giacomo Cossio - scrive Niccolò Bonechi - «sceglie di dialogare con l'esterno attraverso assemblées materici, dallo spiccato cromatismo e con un'accentuata attrazione verso la decostruzione della materia volta ad una personalissima ricostruzione della realtà».
Opere nate dalla stratificazione di diversi elementi, tra slancio materico e parziale controllo. Da un lato, i colori, le schiume e le parti metalliche, dall'altro i riferimenti ai macchinari che dominano la campagna e i siti di lavoro emiliani, così come alle macchinine giocattolo, riconducibili alla stanza del figlio. Centrale nel suo lavoro è, infatti, l'elemento ludico e il ritorno all'infanzia.
«Come un Peter Pan del XXI secolo - conclude Bonechi - Cossio si batte per la difesa delle sue (e nostre) emozioni, invitando lo spettatore a calarsi nella sua dimensione trascendente, per non smettere mai di sognare».
L'esposizione, inserita nel programma di "In Contemporanea", rassegna che coinvolge sette gallerie d'arte di Reggio Emilia, sarà visitabile fino al 30 novembre 2014, da martedì a domenica con orario 10-13 e 16-20.
Catalogo disponibile in galleria (Ed. Bertani, 2014).
Giacomo Cossio nasce a Parma nel 1974; si laurea in Architettura all'Università di Ferrara. Dagli anni '90 prende parte a diverse esposizioni in spazi pubblici e privati. Tra le recenti mostre personali, si segnalano: "Macchine" (Galleria Le Stelle Arte, Parma, 2008, testi di Vanja Strukelj ed Alberto Reggianini), "Pandora. Macchine+Piante = Ricostruire il mondo nuovo" (Galleria l'Affiche, Milano, 2010, a cura di Chiara Canali, testi di Chiara Canali ed Alberto Reggianini), "Corpi Macchine Piante. Tentativi di realtà" (Le Torri dell'Acqua, Budrio, Bologna, 2012, a cura di Martina Cavallarin nell'ambito di Arte Fiera Off, Arte Fiera Bologna 2012, testi di Martina Cavallarin e Giulio Costa). Nel 2014, per finire, partecipa alla collettiva "Costruzioni", promossa dalla Galleria Bonioni Arte. Su invito di Volvo Construction Equipment Italia ha realizzato una grande installazione dal titolo "ECR50D", rielaborazione di un escavatore compatto, presentata il 20 e il 21 settembre 2014 presso la sede di Volvo CE Italia a Carpiano, Milano (www.volvoce.it) e successivamente esposta ad "ArtVerona" (10-13 ottobre 2014). Vive e lavora a Parma.
Come spiega, infatti, Chiara Canali, «Riferimento tangibile è il Van Gogh del soggiorno ad Arles, dove si manifesta quel modo di vedere sempre diretto sull'oggetto, pieno di partecipazione personale, attraverso l'uso di un colore che non trova più corrispondenza mimetica nella realtà».
In esposizione, una ventina di opere a tecnica mista e collage su tavola, oltre ad alcune sculture polimateriche, tutte realizzate dal 2008 al 2014. Soggetti privilegiati, macchine edili ed automezzi, caratterizzati da una maggiore ricerca di sintesi rispetto alla precedente produzione, non più vincolata alla mimesi fotografica.
«I trattori per Cossio - prosegue Canali - come i girasoli per Van Gogh, le non-angurie per Moreni, l'elemento della scrittura per Basquiat, gli oggetti dell'Hourloupe per Dubuffet, sono pretesti attraverso i quali l'artista intende ricostruire progressivamente l'intero suo universo poetico a partire da mezzi mentali, progettuali».
Giacomo Cossio - scrive Niccolò Bonechi - «sceglie di dialogare con l'esterno attraverso assemblées materici, dallo spiccato cromatismo e con un'accentuata attrazione verso la decostruzione della materia volta ad una personalissima ricostruzione della realtà».
Opere nate dalla stratificazione di diversi elementi, tra slancio materico e parziale controllo. Da un lato, i colori, le schiume e le parti metalliche, dall'altro i riferimenti ai macchinari che dominano la campagna e i siti di lavoro emiliani, così come alle macchinine giocattolo, riconducibili alla stanza del figlio. Centrale nel suo lavoro è, infatti, l'elemento ludico e il ritorno all'infanzia.
«Come un Peter Pan del XXI secolo - conclude Bonechi - Cossio si batte per la difesa delle sue (e nostre) emozioni, invitando lo spettatore a calarsi nella sua dimensione trascendente, per non smettere mai di sognare».
L'esposizione, inserita nel programma di "In Contemporanea", rassegna che coinvolge sette gallerie d'arte di Reggio Emilia, sarà visitabile fino al 30 novembre 2014, da martedì a domenica con orario 10-13 e 16-20.
Catalogo disponibile in galleria (Ed. Bertani, 2014).
Giacomo Cossio nasce a Parma nel 1974; si laurea in Architettura all'Università di Ferrara. Dagli anni '90 prende parte a diverse esposizioni in spazi pubblici e privati. Tra le recenti mostre personali, si segnalano: "Macchine" (Galleria Le Stelle Arte, Parma, 2008, testi di Vanja Strukelj ed Alberto Reggianini), "Pandora. Macchine+Piante = Ricostruire il mondo nuovo" (Galleria l'Affiche, Milano, 2010, a cura di Chiara Canali, testi di Chiara Canali ed Alberto Reggianini), "Corpi Macchine Piante. Tentativi di realtà" (Le Torri dell'Acqua, Budrio, Bologna, 2012, a cura di Martina Cavallarin nell'ambito di Arte Fiera Off, Arte Fiera Bologna 2012, testi di Martina Cavallarin e Giulio Costa). Nel 2014, per finire, partecipa alla collettiva "Costruzioni", promossa dalla Galleria Bonioni Arte. Su invito di Volvo Construction Equipment Italia ha realizzato una grande installazione dal titolo "ECR50D", rielaborazione di un escavatore compatto, presentata il 20 e il 21 settembre 2014 presso la sede di Volvo CE Italia a Carpiano, Milano (www.volvoce.it) e successivamente esposta ad "ArtVerona" (10-13 ottobre 2014). Vive e lavora a Parma.
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