Giornata Mondiale dell'Acqua 2021 | Valuing Water+Water and Climate Change - Lecture di Giorgio Andreotta Calò con Barbara Casavecchia
Dal 25 Marzo 2021 al 25 Marzo 2021
Prato
Luogo: Sito web Centro Pecci
Indirizzo: online
Orari: ore 15-17
Telefono per informazioni: +39 351 2516826
E-Mail info: edu@centropecci.it
Sito ufficiale: http://centropecci.it
Il 25 marzo, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua 2021, il Centro Pecci con il supporto di Publiacqua e Water Right Foundation propone una lecture online dedicata agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado con la partecipazione dell’artista di fama internazionale esposto al momento presso il Centro Pecci, Giorgio Andreotta Calò in dialogo con Barbara Casavecchia, critica d'arte e curatrice del progetto The Current III.
Come riportato negli intenti del World Water Day, l’obiettivo dell’attività è proporre agli studenti che parteciperanno una riflessione su ciò che l’acqua significa per tutti noi, come individui e collettività, a partire dalla ricerca svolta dall’artista lungo tutto l’arco della sua carriera. Il suo lavoro è il risultato di approfondite ricerche sul campo, frutto del forte legame con il contesto in cui opera, e in particolare con Venezia e la sua laguna dove è nato e cresciuto, grazie alla quale il mare e l’acqua sono diventati elementi ricorrenti nelle sue opere, al tempo stesso fonte di ispirazione e immagine metaforica trasversalmente presente nella sua produzione.
Nell’opera esposta al Centro Pecci nella mostra Litosfera, a cura della Direttrice Cristiana Perrella, l’artista ha acquisito, riordinato e catalogato circa 2000 metri lineari di carotaggi sottomarini dell’area del Sulcis Iglesiente (sud-ovest della Sardegna), parte dell’archivio di sondaggi della Carbosulcis. Ancora una volta protagonista è il mare, l’acqua, elemento primario, carico di simbolismo arcaico, ricorrente nella ricerca dell’artista veneziano, abituato a luoghi che possiedono una condizione fluida, unica, difficile da abbandonare: è proprio dal mare che provengono i carotaggi disposti dall’artista in ordine stratigrafico di profondità sul pavimento del Centro Pecci di Prato nella grande installazione Produttivo.
L’orizzonte stratigrafico corrispondente al livello produttivo, compreso tra i -350 e -450 metri sotto il livello del mare, è stato ricomposto a pavimento nelle sale del Centro Pecci: i vari strati di roccia visibili in questi carotaggi portano alla luce millenni di storia naturale, la raccontano nella successione di materiali quali siltiti, arenarie, micro-conglomerati, strati carboniosi, calcare beige, lumachelle. A partire da questa e da altre opere, attraverso le specificità e la poetica dell’artista, i partecipanti saranno condotti in un viaggio attraverso le profondità del mare per conoscere meglio il ruolo fondamentale che l’acqua e i mari hanno per preservare l’intero ecosistema in cui viviamo, attivando una riflessione sul tema dell’acqua in relazione ai cambiamenti climatici.
Giorgio Andreotta Calò vive tra Amsterdam e Venezia. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Venezia (1999-2005) e ha proseguito gli studi alla KunstHochSchule di Berlino (2003-2004). Ha partecipato a collettive e personali in contesti espositivi di rilievo nazionalii ed internazionali, tra cui la 57a Biennale di Venezia (2017), a cura di Cecilia Alemani. Le sue opere comprendono sculture, installazioni ambientali di larga scala e interventi spaziali che trasformano architetture o interi paesaggi e sono spesso concepite per essere incluse in un ricco sistema di rimandi e collegamenti tra di loro, anche attraverso l’uso di elementi naturali densi di significati simbolici – come l’acqua, la luce e il fuoco.
Barbara Casavecchia è critica e curatrice indipendente, che vive a Milano, dove insegna all’Accademia di Brera. Contributing editor di Frieze, scrive per Art Review, Art Agenda, Mousse, D/La Repubblica, Spike. È mentor per Ocean Fellowship, programma di ricerca finanziato e promosso da TBA21–Academy, in residenza presso Ocean Space, nuovo centro globale per catalizzare l’alfabetizzazione, la ricerca e il sostegno di tematiche oceaniche attraverso l’arte.
Come riportato negli intenti del World Water Day, l’obiettivo dell’attività è proporre agli studenti che parteciperanno una riflessione su ciò che l’acqua significa per tutti noi, come individui e collettività, a partire dalla ricerca svolta dall’artista lungo tutto l’arco della sua carriera. Il suo lavoro è il risultato di approfondite ricerche sul campo, frutto del forte legame con il contesto in cui opera, e in particolare con Venezia e la sua laguna dove è nato e cresciuto, grazie alla quale il mare e l’acqua sono diventati elementi ricorrenti nelle sue opere, al tempo stesso fonte di ispirazione e immagine metaforica trasversalmente presente nella sua produzione.
Nell’opera esposta al Centro Pecci nella mostra Litosfera, a cura della Direttrice Cristiana Perrella, l’artista ha acquisito, riordinato e catalogato circa 2000 metri lineari di carotaggi sottomarini dell’area del Sulcis Iglesiente (sud-ovest della Sardegna), parte dell’archivio di sondaggi della Carbosulcis. Ancora una volta protagonista è il mare, l’acqua, elemento primario, carico di simbolismo arcaico, ricorrente nella ricerca dell’artista veneziano, abituato a luoghi che possiedono una condizione fluida, unica, difficile da abbandonare: è proprio dal mare che provengono i carotaggi disposti dall’artista in ordine stratigrafico di profondità sul pavimento del Centro Pecci di Prato nella grande installazione Produttivo.
L’orizzonte stratigrafico corrispondente al livello produttivo, compreso tra i -350 e -450 metri sotto il livello del mare, è stato ricomposto a pavimento nelle sale del Centro Pecci: i vari strati di roccia visibili in questi carotaggi portano alla luce millenni di storia naturale, la raccontano nella successione di materiali quali siltiti, arenarie, micro-conglomerati, strati carboniosi, calcare beige, lumachelle. A partire da questa e da altre opere, attraverso le specificità e la poetica dell’artista, i partecipanti saranno condotti in un viaggio attraverso le profondità del mare per conoscere meglio il ruolo fondamentale che l’acqua e i mari hanno per preservare l’intero ecosistema in cui viviamo, attivando una riflessione sul tema dell’acqua in relazione ai cambiamenti climatici.
Giorgio Andreotta Calò vive tra Amsterdam e Venezia. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Venezia (1999-2005) e ha proseguito gli studi alla KunstHochSchule di Berlino (2003-2004). Ha partecipato a collettive e personali in contesti espositivi di rilievo nazionalii ed internazionali, tra cui la 57a Biennale di Venezia (2017), a cura di Cecilia Alemani. Le sue opere comprendono sculture, installazioni ambientali di larga scala e interventi spaziali che trasformano architetture o interi paesaggi e sono spesso concepite per essere incluse in un ricco sistema di rimandi e collegamenti tra di loro, anche attraverso l’uso di elementi naturali densi di significati simbolici – come l’acqua, la luce e il fuoco.
Barbara Casavecchia è critica e curatrice indipendente, che vive a Milano, dove insegna all’Accademia di Brera. Contributing editor di Frieze, scrive per Art Review, Art Agenda, Mousse, D/La Repubblica, Spike. È mentor per Ocean Fellowship, programma di ricerca finanziato e promosso da TBA21–Academy, in residenza presso Ocean Space, nuovo centro globale per catalizzare l’alfabetizzazione, la ricerca e il sostegno di tematiche oceaniche attraverso l’arte.
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