Paesaggi Personali

Erika Pellicci, Il luogo d’origine, 2020, video
Dal 05 Dicembre 2021 al 29 Gennaio 2022
Pistoia
Luogo: Galleria ME Vannucci
Indirizzo: Via Gorizia 122
Orari: da mercoledì a sabato 09.30-12.00 e 16.30-19.30. Domenica, lunedì e martedì su appuntamento
Curatori: Serena Becagli
Telefono per informazioni: +39 0573 20066
E-Mail info: info@vannucciartecontemporanea.com
Le opere di nove artisti sono protagoniste nella mostra Paesaggi personali, a cura di Serena Becagli, che si inaugura domenica 5 dicembre alla Galleria ME Vannucci di Pistoia. Paesaggi personali è un paesaggio plurale in cui il personale – privato e intimo – si apre alla rivelazione e alla condivisione.
Un panorama composto da singole storie, quelle degli artisti Antonello Ghezzi, Sergia Avveduti, Mohsen Baghernejad Moghanjooghi, Luca Caccioni, Fabrizio Corneli, Marco Degl’Innocenti, Lori Lako, Erika Pellicci, Sandra Tomboloni, che si esplica in una pluralità di punti di vista e inquadrature, di riflessioni e stati d’animo. Ogni opera è un posto dove non siamo mai stati, un sentimento che non abbiamo ancora provato.
La notte del primo ottobre 2021 è caduto un meteorite tra Pistoia e Prato. Una roccia di colore nero intenso, di pochi centimetri di diametro e che pesa fra i 30 e i 100 grammi, ha attraversato il cielo ed è stata avvistata da ben otto telecamere. Il meteorite non è stato ancora recuperato e gli scienziati si sono appellati agli abitanti della zona, che si sono organizzati per le ricerche. Una parte di universo sconosciuta è caduta sulla Terra proprio in questo periodo, qui vicino, suscitando inevitabilmente attenzione, sogno, curiosità e interesse scientifico.
In un momento in cui siamo iper-connessi e tutto sembra a portata di mano, inscatolato e catalogato, un piccolo frammento di roccia extraterrestre ci richiama al mistero e alla distanza.
Nicolas Bourriaud nel suo recente saggio Inclusioni. Estetica del capitalocene ci ricorda la preoccupazione di Aby Warburg quando nel 1896, nel suo scritto Il Rituale del serpente, dice: “Il telegrafo e il telefono distruggono il cosmo. Il pensiero mitico e il pensiero simbolico, lottando per attribuire una dimensione spirituale alla relazione dell’uomo con il suo ambiente, hanno fatto dello spazio una zona di contemplazione o di pensiero, spazio che la comunicazione elettrica istantanea annienta”.
Il tema del paesaggio è un tema infinito, che ci parla dell’incontro di natura e cultura, dello stratificarsi di gesti, scelte, tradizione e innovazione. L’opera d’arte può diventare quel dispositivo trasformatore che ci fa compiere un passo indietro e che ci fa introdurre volontariamente una distanza con il mondo esterno, per vederlo e sentirlo in modo nuovo.
Un percorso tra video, sculture, installazioni, interventi site-specific, carte, disegni, fotografie, luci, proiezioni e apparizioni, in cui i termini più ricorrenti sono: stratificazione, memoria, terra, apparizione, trasparenza, architettura, cielo, origine, limite, destinazione.
La mostra Paesaggi personali osserva alcuni aspetti della rappresentazione, del sogno, della ricostruzione del paesaggio, della riflessione sul cosmo e su quello che ci sta intorno, in cui alcuni artisti – di diverse generazioni e di diversa provenienza geografica – si confrontano in una convivialità delle differenze.
Inaugurazione: domenica 5 dicembre 2021 dalle 10.00 alle 20.00
Un panorama composto da singole storie, quelle degli artisti Antonello Ghezzi, Sergia Avveduti, Mohsen Baghernejad Moghanjooghi, Luca Caccioni, Fabrizio Corneli, Marco Degl’Innocenti, Lori Lako, Erika Pellicci, Sandra Tomboloni, che si esplica in una pluralità di punti di vista e inquadrature, di riflessioni e stati d’animo. Ogni opera è un posto dove non siamo mai stati, un sentimento che non abbiamo ancora provato.
La notte del primo ottobre 2021 è caduto un meteorite tra Pistoia e Prato. Una roccia di colore nero intenso, di pochi centimetri di diametro e che pesa fra i 30 e i 100 grammi, ha attraversato il cielo ed è stata avvistata da ben otto telecamere. Il meteorite non è stato ancora recuperato e gli scienziati si sono appellati agli abitanti della zona, che si sono organizzati per le ricerche. Una parte di universo sconosciuta è caduta sulla Terra proprio in questo periodo, qui vicino, suscitando inevitabilmente attenzione, sogno, curiosità e interesse scientifico.
In un momento in cui siamo iper-connessi e tutto sembra a portata di mano, inscatolato e catalogato, un piccolo frammento di roccia extraterrestre ci richiama al mistero e alla distanza.
Nicolas Bourriaud nel suo recente saggio Inclusioni. Estetica del capitalocene ci ricorda la preoccupazione di Aby Warburg quando nel 1896, nel suo scritto Il Rituale del serpente, dice: “Il telegrafo e il telefono distruggono il cosmo. Il pensiero mitico e il pensiero simbolico, lottando per attribuire una dimensione spirituale alla relazione dell’uomo con il suo ambiente, hanno fatto dello spazio una zona di contemplazione o di pensiero, spazio che la comunicazione elettrica istantanea annienta”.
Il tema del paesaggio è un tema infinito, che ci parla dell’incontro di natura e cultura, dello stratificarsi di gesti, scelte, tradizione e innovazione. L’opera d’arte può diventare quel dispositivo trasformatore che ci fa compiere un passo indietro e che ci fa introdurre volontariamente una distanza con il mondo esterno, per vederlo e sentirlo in modo nuovo.
Un percorso tra video, sculture, installazioni, interventi site-specific, carte, disegni, fotografie, luci, proiezioni e apparizioni, in cui i termini più ricorrenti sono: stratificazione, memoria, terra, apparizione, trasparenza, architettura, cielo, origine, limite, destinazione.
La mostra Paesaggi personali osserva alcuni aspetti della rappresentazione, del sogno, della ricostruzione del paesaggio, della riflessione sul cosmo e su quello che ci sta intorno, in cui alcuni artisti – di diverse generazioni e di diversa provenienza geografica – si confrontano in una convivialità delle differenze.
Inaugurazione: domenica 5 dicembre 2021 dalle 10.00 alle 20.00
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